La teoria degli avamposti.

Per avamposto si intende il pezzo (pedone compreso!) più avanzato del nostro schieramento. Per intenderci, possiamo avere un avamposto fin dalla prima mossa: ad esempio se giochiamo 1.e4, il Pe4 sarà il nostro avamposto.
Quando un pezzo non è facilmente scacciabile o è un pedone, l'avamposto può diventare il leit-motiv di tutta la partita e concentrare su di esso l'azione di tutti i pezzi, sia alleati che avversari.

Il caso del pedone.
L'avamposto di pedone può essere estremamente efficace e spesso può portare alla vittoria il suo "fortunato" possessore. Per individuarne le caratteristiche facciamo riferimento al seguente diagramma:



Il Pe5 è il nostro avamposto. La casa e6 è la più importante di tutte ed è denominata "casa di spinta" o "casa di blocco", a seconda del punto di vista dell'attaccante o del difensore. Il difensore dovrà cercare di occuparla con un pezzo, mentre l'attaccante farà di tutto per rimuoverlo (così come ci ha giustamente insegnato Nimzoviĉ fin dagli anni '20 del secolo scorso). Le case d6 ed f6 sono le "case di controllo", dove il pedone può fornire un eventuale sostegno ai propri pezzi; i più indicati sono i cavalli, ma anche gli altri pezzi possono risultare molto efficaci. Le case d5 ed f5 sono le cosiddette  "case di affiancamento". Affiancando l'avamposto con un altro pedone, se ne aumenterebbe notevolmente la potenza e la mobilità.  Queste case sono spesso sfruttate dagli Alfieri alleati che non trovano intralcio alla loro azione dal pedone e contribuiscono al controllo della "casa di spinta".  Infine d4, e4 e f4 sono case di sostegno. Quelle laterali, se occupate da pedoni, sostengono l’avamposto e minacciano di affiancare un secondo pedone al primo, se occupate da Cavalli controllano l'importante casa di spinta; quella centrale (ma più che di casa andrebbe parlato di colonna) è occupata di preferenza dalla Torre che sostiene, specie nel finale, l’avanzata del pedone.


Il caso del pezzo.

Un pezzo può essere l'avamposto dell'armata solo se piazzato su casa debole o non controllabile senza causare danni di altro tipo alla propria posizione. Un avamposto costituito da un pezzo (generalmente un cavallo) può avere risvolti devastanti sulla posizione avversaria e la sola sua presenza disturberà in modo fastidioso la normale circolazione dei pezzi nemici.
Una bella partita dove un avamposto nero sfrutta una casa debole nel cuore dello schieramento avversario è la seguente:

Karpov Kasparov, Mosca, 16a del match mondiale 1985 (Difesa Siciliana)
1.e4 c5 2. Cf3 e6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 Cc6 5.Cb5 d6 6.c4 [Negli anni Settanta Fischer preferiva giocare 6.Af4 e5 7.Ae3 Cf6 8.Ag5 con rientro nella variante Svesnhikov della Siciliana, ma con un tempo in meno per il Bianco. Egli considerava tanto gravi le debolezze del Nero (buco in d5 e pedone debole in d6) da non preoccuparsi troppo della perdita di tempo. Il sistema scelto da Karpov, noto col nome di Maroczy, è molto solido e tende al controllo della casa d5.] 6... Cf6 7.C1c3 a6 8.Ca3 d5!? [Kasparov aveva già tentato questa sorprendente spinta nella dodicesima partita del match; questo sacrificio di pedone era stato considerato dubbio dai teorici e pochi pensavano a una replica.]
9.cxd5 exd5 10.exd5 [Il Bianco ritiene che 10.Cxd5 Cxd5 11.Dxd5 Axe6 12.Dxd8+ Rxd8 concede troppo gioco all’avversario.] 10... Cb4 11.Ae2 [Nell’occasione precedente Karpov aveva giocato 11.Ae4.] 11... Ac5 [Sembra che questa mossa sia sfuggita al team di Karpov che, forse, si aspettava 11...Cbxd5 12.Cxd5 Cxd5 13.0-0 Ae7 14.Af3 Ae6 con un leggero vantaggio del Bianco dopo la manovra Cc2-d4.] 12.0-0 0-0 13.Af3 [Si tiene stretto il pedone di vantaggio che invece era meglio restituire con 13.Ag5 Cbxd5 14.Cxd5 Dxd5 15.Axf6 Dxd1 16.Tfxd1 gxf6 con pari possibilità.] 13... Af5 14.Ag5 Te8 [14...Ad3 è confutata da 15.Te1 Cg4 16.Axd8 Cxf2 17.Dd2!] 15.Dd2 [Non è possibile giocare 15.Te1 per 15...Txe1+ 16.Dxe1 Cd3] 15...b5 16.Tad1 Cd3!



Il commento più colorito a questa mossa lo hanno scritto Keene e Goodman in
"Karpov-Kasparov: atto secondo", edito in Italia da Mursia nel 1985: »Questo pezzo
comincia come Cavallo ma si trasforma ben presto in una piovra, posta al centro della
scacchiera, i cui tentacoli si estendono in ogni direzione e si protendono sulle caselle
chiave della posizione del Bianco.». Nella casa d3 il Nero ha piazzato un avamposto che
condiziona in modo pesante l’intera posizione.
17.Cab1 [Era minacciata la forchetta in b4. A 17.Cc2 poteva seguire 17...Cxb2 18.Ce3 Axe3 19.fxe3 Cxd1 20.Axd1 Dd7.] 17... h6 18.Ah4 b4 19.Ca4 Ad6 20.Ag3 Tc8 21.b3 [Per far rientrare in gioco il Ca4 tramite la casa b2.] 21... g5! [Schioda il Cf6 per portarlo a sostegno del Cd3.] 22.Axd6 Dxd6 23.g3 [Non va 23.Cb2 Cxb2 24.Dxb2 g4 25.Ae2 Tc2 e vince.] 23... Cd7! [Libera la casa f6 alla Donna e prepara un altro Cavallo per la casa d3 nel caso il primo venisse cambiato.] 24.Ag2 [Il Ca4 non può ancora essere riportato in gioco tramite b2, seguirebbe: 24...C7e5 25.Ag2 Cxb2 26.Dxb2 Tc2 27.Dd4 Txa2 con vantaggio evidente.] 24... Df6 25.a3 a5 26.axb4 axb4 27.Da2 Ag6 [Vale la pena notare come l’avamposto in d3 riduca al minimo le posasibilità del Bianco. Secondo le analisi di Suetin, pubblicate dalla “Pravda”, era sbagliata 27...Cf4 28.gxf4 Tc2 29.Cb2 Txb2 30.fxg5 hxg5 31.Da4.] 28.d6 g4 [Il Bianco respira dopo 28...Dxd6 29.Cd2 Tc2 30.Cc4.] 29.Dd2 Rg7 30.f3 [Aprire le linee affretta la fine ma non si vede come il Bianco possa resistere a manovre stritolanti del tipo di h5-h4 e Th8.] 30... Dxd6 31.fxg4 Dd4+ 32.Rh1 Cf6 34.Tf4 Ce4 [Tutti i pezzi del Nero partecipano all’attacco. Il resto è affidato alla tattica.] 34.Dxd3 [Dà la Donna per tre pezzi leggeri ma sono indigesti.] 34... Cf2+ 35.Txf2 Axd3 36.Tfd2 De3 37.Txd3 Tc1 38.Cb2 [Se 38.Txe3 Txd1+ e Txe3.] 38... Df2 39.Cd2 Txd1+ 40.Cxd1 Te1+ 41.Il Bianco abbandona.

A 41.Cf1 Txf1+ 42.Axf1 Dxf1 matto. Forse la sconfitta più cocente di tutta la carriera
scacchistica di Karpov.