Il dilemma dello scacchista: Alfiere o Cavallo?

Uno degli eterni quesiti del gioco degli Scacchi, che ancora non ha ottenuto una risposta definitiva, è quello riportato nel titolo. Fin da quando siamo principianti sappiamo dalla teoria elementare che ambedue hanno un valore di tre punti, assumendo come unità il valore del Pedone, ma dopo aver perso qualche partita con dei giocatori più esperti di noi, questi si lasciano andare  a mezze ammissioni del tipo: «Non puoi Cambiare il tuo Alfiere per un Cavallo... Dopo così poche mosse poi!», oppure: «La mia posizione è superiore perchè ho la coppia degli Alfieri.». Ecco allora che si insinua in noi il dubbio e, dopo aver letto dei manuali per placare la nostra sete di sapere, ecco che alcuni autori assegnano una leggera supremazia all'Alfiere. Ah! Ora il sospetto diventa una certezza: l'Alfiere è più forte del Cavallo!
Migliorando il nostro livello ed ormai senza dubbi esistenziali, ci accingiamo a giocare partite più impegnative ed ecco che il nostro avversario ci sorprende cambiando il suo Alfiere per il nostro Cavallo. Sicuri della nostra superiorità affrontiamo sereni il finale per accorgersi che il suo maledetto equino è nettamente più forte del nostro miserabile scudiero! Ma allora tutto quello che abbiamo imparato? E i libri? Interroghiamo il maledetto che ci ha battuto ed ecco che saltano fuori altri commenti come: «Avevi l'Alfiere cattivo!», oppure: «Il Cavallo è più forte nelle posizioni chiuse.»... Ed ecco che la nostra certezza scompare e ritornano gli antichi dubbi: è più forte l'Alfiere o il Cavallo?

Una spiegazione razionale.
Al di là delle possibili "simpatie" personali per l'uno o l'altro pezzo, è indispensabile basarsi su dati oggettivi per poter dare una risposta esaustiva, partendo dalla mobilità. E' evidente che il Cavallo è più lento dell'Alfiere ma che quest'ultimo copre solamente 32 caselle mentre il Cavallo può coprirle tutte.
Da questa prima osservazione qualitativa è facile dedurre che ci saranno delle posizioni che favoriranno il Cavallo ed altre che favoriranno l'Alfiere. Più precisamente si tratterà di una questione di interrelazione di questi due pezzi con la struttura dei pedoni. L'analisi delle partite del passato, l'osservazione e le leggi posizionali ci hanno dato una serie di situazioni in cui l'uno o l'altro pezzo saranno più forti, vediamole.

In apertura e nel medio gioco.
L'Alfiere è più forte del Cavallo quando il gioco ha un carattere aperto; viceversa in una situazione di gioco chiuso è il Cavallo ad essere preferibile. Il motivo è intuitivo: quando il gioco è aperto l'Alfiere è libero di spaziare e di spostarsi rapidamente da un fronte all'altro, mentre quando il gioco è bloccato, gli orizzonti sono limitati, a tutto vantaggio del Cavallo che può controllare caselle di qualsiasi colore e saltare sopra i propri ed altrui pedoni.Inoltre quando è chiuso l'Alfiere può rimanere bloccato dai suoi stessi pedoni diventando così quello che viene chiamato "Alfiere cattivo", condizione che rende ancora più netta la sua inferiorità rispetto al Cavallo. Fin quando la Scuola Posizionale di Steintz non si affermò del tutto, le partite di gioco aperto costituivano la norma (ciò spiega il perchè molti autori antichi davano la loro preferenza all'Alfiere), poi si affermarono sempre di più le partite di gioco semi-aperto o chiuso, esaltando così le caratteristiche del Cavallo. Ai nostri giorni i due tipi gioco sono statisticamente equivalenti.

In finale.
Nell'ultima fase della partita è possibile determinare una serie di casi, a seconda di come sono disposti i pedoni sulla scacchiera. Per ogni caso sono indicati giudizio e probabilità statistica che si realizzi questo tipo di posizione.

1) Pedoni presenti su entrambe le ali e disposti in modo simmetrico.
Giudizio: sostanziale parità fra Cavallo e Alfiere. (Probabilità 25/100)

2) Pedoni presenti su entrambe le ali e disposti in modo qualitativamente asimmetrico almeno su una di queste.
Giudizio: lieve prevalenza dell'Alfiere. (Probabilità 35/100)

3) Pedoni presenti su entrambe le ali e disposti in modo quantitativamente asimmetrico.
Giudizio: prevalenza dell'Alfiere. (Probabilità 25/100)

4) Pedoni presenti su un'ala sola e disposti in modo qualsivoglia.
Prevalenza del Cavallo. (Probabilità 15/100)

Sommando le probabilità si deduce che le possibilità statistiche di arrivare in una posizione favorevole all'Alfiere sono più elevate. Questa tabella inoltre, può spiegare, almeno in parte, in cosa consiste il vantaggio della "coppia degli Alfieri". Prescindendo dalla fase del medio gioco, è chiaro che se entriamo in un finale del tipo 2 o 3  (e abbiamo il 60/100 di probabilità che ciò accada!) con la coppia degli Alfieri contro Alfiere e Cavallo, potremo proporre a nostro piacimento il cambio dell'Alfiere avversario col nostro dello stesso colore, sicuri che se sarà accettato entreremo in un finale nel quale l'Alfiere sarà superiore al Cavallo. Facile intuire invece, se il cambio verrà rifiutato, il nostro Alfiere potrà farla da padrone, cacciando quello avversario da qualsiasi posizione.

A ciò bisogna aggiungere un'ultima considerazione: in finale, in linea generale, Torre e Alfiere sono leggermente più forti di Torre e Cavallo, mentre Donna e Alfiere sono leggermente più deboli di Donna e Alfiere.
Anche qui il motivo è intuitivo: il gruppo Torre-Alfiere sopprisce con la Torre il fatto che l'Alfiere giochi su sole 32 caselle, ed inoltre vanta maggiore mobilità rispetto al gruppo Torre-Cavallo. Il gruppo Donna-Cavallo invece contiene tutti i movimenti possibili negli scacchi e riesce così ad estrinsecare una potenza lievemente maggiore rispetto al gruppo Donna-Alfiere. Un vecchio detto scacchistico recita infatti: «Donna e Cavallo fanno miracoli!».

Ultima, ma non per importanza, una considerazione numerica: all'inizio del gioco le Torri sono 4 ed è quindi facile intuire che i finali di Torre e Alfiere contro Torre e Cavallo avvengono con una maggior frequenza di quelli di Donna e Alfiere contro Donna e Cavallo.

Eccoci dunque giunti alla nostra conclusione: l'Alfiere è statisticamente più forte del Cavallo.