Tarrasch - Cigorin: tecnica e fantasia a confronto.

Nel 1893 si giocò, a San Pietroburgo, un match tra il russo Mikhail Cigorin ed il tedesco Siegberth Tarrasch. Si trattava non soltanto di un incontro fra due dei più grandi giocatori dell'epoca (e, forse, di tutti i tempi), ma di un vero e proprio confronto tra due opposte conezioni del gioco degli Scacchi: da una parte il freddo, dogmatico, scientifico, gelido Tarrasch, quello che tutti consideravano l'erede di Steinitz; dall'altra l'originale, creativo, impetuoso Cigorin, del tutto contrario all'idea di "ingabbiare" gli Scacchi entro la rigida schematicità concepita dall'avversario.
La sfida fu combattutissima ed avvincente. Da quando Steinitz aveva brutalmente messo in luce le carenze della scuola romantica, ridimensionando la "genialità" dei vari Andersson, Labordonnais e Staunton, era iniziato un generale ripensamento del gioco, dove Tarrasch e Cigorin ne rappresentavano, appunto, gli estremi. Cigorin infatti non giocava in puro stile romantico, ma applicava le regole posizionali alla ricerca di posizioni dinamiche e d'attacco, cercando soluzioni nuove ed originali, mentre Tarrasch concepiva invece il gioco come una serie di regole "meccaniche" da applicare con precisione e diligenza. Tutti e due rappresentavano l'eccellenza del loro stile e lo avevano confermato nel corso dei grandi tornei internazionali in cui avevano trionfato. Tutto il mondo scacchistico dell'epoca seguiva con curiosità il match, chi sarebbe riuscito a prevalere? Quale sistema era il migliore: la scienza o l'inventiva? La lunghezza del match, impostato sulle 22 partite, avrebbe decretato in modo abbastanza preciso il vincitore.

In effetti fu una sfida avvincente e i due campioni misero in campo tutta la loro esperienza e tutta la loro abilità per riuscire a prevalere. Nessuno dei due avversari si tirò indietro di fronte alle inevitabili novità teoriche che tutti e due giocarono per sorprendere l'avversario ed entrambi si battterono a viso aperto per riuscire ad imporre la loro concezione degli Scacchi. Il risultato, dopo la lunga battaglia, fu giusto ed indicativo dell'essenza del gioco, finendo in parità. Ci furono solamente 4 patte su 22 partite e questo la dice lunga sulla volontà di vittoria dei due giocatori. La prima parte del match fu appannaggio di Tarrach che riuscì a prendere il largo vincendo tr partite di fila (4ª, 5ª e 6ª). Chigorin accorciò le distanze vincendo la 7ª e l'8ª, ma Tarrasch riprese il largo nella parte centrale del match, vincendo altre 3 partite, inframezzate da altrettante patte. Nell'ultima parte del match ci fu un deciso recupero di Cigorin che si riportò in parità vincendo la 18ª, 19ª e la 20ª partita e le ultime due partite si risolsero con una vittoria a testa.