Una strana proposta.

Chi non conosce il nome di Giorgio Porrecca? Fu l'autore di pregevoli manuali, ormai diventati storici, un appassionato divulgatore ed inoltre un forte giocatore per corrispondenza. Nel 1968 si ebbe la 1ª Coppa del Mondo per corrispondanza della I.C.C.F. (International Corrispondence Chess Federation) ed iniziarono le eliminatorie dove circa 2000 concorrenti, provenienti da ben 42 nazioni, si sfidarono per avanzare nel prestigioso torneo. Il primo concorrente contro cui dovette giocare Porrecca fu il tedesco Lorenz, il quale gli inviò subito una curiosa missiva:

«Egregio Signor Porreca, tocca a me iniziare il gioco, e lascio a Lei la scelta delle prime tre mosse. Mi spiego meglio: dichiaro che giocherò le mosse 1.Cf3  2.e4  3.Cc3 a prescindere dalle mosse che giocherà Lei, La prego, pertanto, di inviarmi le sue tre mosse con il nero.»


Sconcertato, Giorgio Porreca rispose senza iniziare il gioco, pregando a sua volta l'eccentrico avversario di inviargli soltanto la prima mossa. Ma il tedesco non volle sentir ragioni, e rispose insistendo nella propria richiesta. A questo punto Porreca rispose cercando di far comprendere all'avversario l'assurdità della proposta:

«Egregio Signor Lorenz;
 
La invito nuovamente a riflettere circa la sua proposta, troppo vantaggiosa per il sottoscritto. Se accettassi le mosse da Lei dichiarate, a puro titolo di ipotesi, le prospetto un possibile seguito: 1.Cf3 g5 2.e4 g4 3.Cc3 gxf3. Come può vedere ciò permetterebbe al Nero di iniziare la partita con un pezzo di vantaggio.»


Diagr.1

Il tedesco non si fece impressionare dalla lettera di Porrecca ed inviò prontamente la sua risposta:

«Egregio Signor Porreca;
 
Non si preoccupi, la sequenza da Lei prospettata la conosco bene, trattasi di una successione di mosse che effettivamente è già stata giocata, pertanto accetto la variante e rispondo senza esitazioni: 4.Ac4 La ringrazio...»


Diagr.2

Chissà se il tedesco sapeva di essere di fronte al Campione Italiano in carica?
 
A questo punto al buon Giorgio non rimase che applicare il detto: "A Caval donato non si guarda in bocca", e molto solidamente giocò 
 
4.... e6

Avrebbe voluto giocare Cf6, ma era sicuro che l'avversario avrebbe sacrificato l'Alfiere in f7, per cui preferì evitare ogni complicazione inutile, un pezzo di vantaggio era più che sufficiente per garantirgli la vittoria finale.
Infatti Giorgio Porreca vinse per Scacco Matto alla 19ª mossa.

Certo che anche a distanza di anni, uno continua a domandarsi che cosa passasse per la mente del giocatore tedesco. Forse aveva già giocato la stessa apertura contro un avversario che era caduto nella trappola di prendere in g2? In effetti l'ingordigia (e la scarsa riflessione, per la verità) avrebbe potuto portare a questo seguito:
 
4....fxg2 5.Axf7+ Rxf7 6.Dh5+ Rg7 7.Tg1 con il risultato che potete vedere dal diagramma, dove il Nero è praticamente spacciato.


Diagr.3

...Da giocarsi in parrocchia però, non certamente per corrispondenza e non contro un campione affermato come Giorgio Porreca!