U.S.A. - U.R.S.S. : Il radio-match del 1945.



Non era ancora ufficialmente terminata la seconda Guerra Mondiale (il Giappone resisteva ancora ostinatamente) quando le potenze vincitrici decisero di festeggiare la fine delle ostilità nel teatro europeo con un match a squadre, disputato via radio, fra Gran Bretagna, U.S.A. ed U.R.S.S. Le prime due erano considerate le nazioni scacchisticamente più forti, mentre l'Unione Sovietica era, al momento, ancora un mistero. Si conoscevano alcuni forti e promettenti maestri, come Mikhail Botvinnik, Paul Keres e Salo Flohr, ma gli esperti non li ritenevano in grado di impensierire più di tanto gli scacchisti occidentali. Gli Stati Uniti avevano vinto anche le ultime Olimpiadi scacchistiche (Helsinky, 1937) ed erano considerati la squadra più forte del mondo. Non si era ancora in clima di Guerra Fredda, ma già cominciavano a delinearsi i primi attriti fra le due super-potenze e questa sfida travalicava il significato prettamente scacchistico acquistando, neanche troppo velatamente, una precisa valenza politico-ideologica.
Il match venne giocato fra l'1 e il 4 di settembre del 1945, su 10 scacchiere, con partita di andata e ritorno, per un totale di 20 partite. Il tempo era computato in 2 ore e ½ per 40 mosse e 16 mosse per ogni ora successiva; una cadenza canonica a quell'epoca. Il tempo medio di trasmissione delle mosse, via radio, risultò essere di circa 5 minuti, ovviamente non conteggiati a debito del giocatore ricevente.
La squadra americana si era sistemata allo Hudson Hotel di New York, mentre i sovietici giocavano presso il Circolo Centrale dei Maestri d'Arte di Mosca e la distanza fra le due squadre era di circa 8000 chilometri.
All'evento fu dato ampio risalto in ambedue le nazioni sfidanti e milioni di appassionati spettatori seguirono l'evento. Il 4 di settembre, il sindaco Fiorello La Guardia eseguì la prima mossa per gli USA, mentre l'ambasciatore Averell Harriman fungeva da controllore al terminale di Mosca. Fred Reinfeld ed Edward Lasker fungevano da "valletti" eseguendo le mosse sulle scacchiere esposte al pubblico. Direttore ed arbitro era Ken Harkness e la gestione delle comunicazioni radio era stata affidata alla compagnia commerciale Radio Mackay (in Unione Sovietica venne gestita dalla celeberrima Radio Mosca).
Mai in precedenza le squadre di U.S.A. ed U.R.S.S. si erano incontrate; per l'Unione Sovietica fu anche l'esordio assoluto in campo sportivo per quanto riguardava manifestazioni a squadre. Durante il match si ebbe un'affluenza record di spettatori, con oltre 1000 presenti in sala sia a New York che a Mosca ed i quotidiani delle due nazioni pubblicavano tutti i giorni un resoconto delle partite disputate. Nell' U.R.S.S. vennero anche proiettati, subito dopo il match, parecchi filmati relativi all'incontro, nei maggiori teatri e cinema dello stato che ebbero un successo senza precedenti. Alla fine del match, risultò che il totale dei messaggi radio scambiati fra le due nazioni fu di 2163. Negli ultimi anni, in Unione Sovietica, gli Scacchi stavano beneficiando di una politica governativa favorevole e godevano di una grande popolarità. Dopo la rivoluzione d'ottobre del 1917 gli scacchi ebbero la loro maggiore diffusione, grazie ad un piano quinquennale proprio relativo al gioco,"...sia per avvicinare le masse agli scacchi, sia per portare il livello dei maestri russi agli standard occidentali". Il piano quinquennale pianificato da Lenin portò ad avere un incremento enorme del numero di giocatori nel giro di pochi anni (150.000 tesserati nel 1929, 500.000 nel 1934). Il regista Pudovkin nel 1925 testimoniò l'enorme interesse suscitato dal torneo di Mosca, con la realizzazone del film-documentario La febbre degli scacchi.
Anche Karl Marx era stato uno scacchista incallito, sua moglie aveva proibito agli amici di giocare con lui nel pomeriggio: in caso di perdita, infatti, egli avrebbe reso a tutti un inferno il resto della serata. Lenin dichiarò a sua volta: "Ho sposato Nadejda perchè era la sola donna che conoscevo capace di comprendere Marx e di giocare a scacchi".
Il funzionario Nikolai Krylenko che nel 1924 era a capo della sezione scacchistica del Consiglio Supremo per l´Educazione Fisica dell´U.R.S.S., con lo slogan «Diamo gli scacchi ai lavoratori!» impresse un forte impulso al movimento scacchistico che arrivò presto a contare decine di milioni di partecipanti. Dal punto di vista ideologico infatti, gli scacchi non avevano connotazioni di classe e sociologicamente offrivano un passatempo virtuoso ad un enorme numero di persone che nel tempo libero erano perlopiù impegnate a «fabbricare liquori, berli e litigare con altri ubriachi».
Così gli scacchi diventarono una passione di massa ed il predominio sovietico in questa disciplina non tardò ad imporsi, identificando una vera e propria scuola scacchistica sovietica. La propaganda affermava: "Il gioco degli scacchi e' un'arte celata sotto forma di gioco". I maestri sovietici venivano tenuti in grande considerazione dallo Stato con stipendi, status privilegiati e possibilità di viaggi all´estero, ma anche puniti con severità dopo le sconfitte.