Ho visto una rondine nera,

volare nel cielo al tramonto.

Sperduta sembrava com’era!

 

Son’ io nel dolore che sconto,

o forse hai perduto creatura,

il nido. lo stormo e l'amore?

 

Qui sono racchiuso da mura,

di ansie e rancori son stanco.

Dall’etere strisce di sangue

che straziano lido vicino.

 

O tu Nazareo1per chi langue

largisci l’amore divino.

La terra si muove sdegnata

di orribili abissi nel fondo.

 

La pace or va ricercata

nel bene e nel male del mondo.

 

 

Donato Paradiso 25 agosto 2011

 

 

(1)Nażarèo (o nażorèo ) agg. e s. m. [dal lat. Nazaraeus, gr. Ναζωραìος]. – Etnico ebraico connesso dalla tradizione con la città di Nazareth, e inteso quindi come sinonimo. di nazareno; nel Nuovo Testamento (Matteo 2, 23) è riferito per antonomasia a Gesù: Ioseph ... habitavit in civitate quae vocatur Nazareth, ut adimpleretur quod dictum est per prophetas quoniam Nazareus vocabitur («Giuseppe ... abitò nella città chiamata Nazareth, perché si adempisse ciò ch’è stato detto dai profeti, ch’egli [Gesù] sarà chiamato Nazareo»).