E’ apparso lucente e  inatteso

quel sito ineffabile e vero:

richiama orizzonti in sospeso,

un panorama sincero.

 

Promuove  gioia ed amore

 il bello di questa natura,

fuga paura e dolore,

sentiamo la vita men dura.

 

Ho colto di quella terrazza 

che Tina mi ha fatto ammirare,

dall’alto di un grande palazzo,

i fiori e le piante più rare.

 

Vivevo ma senza speranze

questi ultimi aneliti vani,

inutili e senza sostanze,

immagini ed incubi strani.

 

Poi fulgida come una stella,

apparve la grande maestra:

mi disse la vita è bella,

è come una grande palestra!

 

Da allora rimiro pensieri,

 immagini, sogni ed incanti.

Son suoni di oggi e di ieri

 da vivere senza rimpianti.

 

A Tina che,  in una società che la costante di dolori e crudeltà ha reso cinica e sorda alla pietà, alla solidarietà, alla difesa dei deboli,  alla protezione delle nostre creature che sono il nostro patrimonio più vero,  dedico questi versi  che,  pur nella loro modestia,  vogliono esprimerle la mia sincera ammirazione e gratitudine.