Si Hai Wei Jia (= quattro mari per casa)
ovvero sentirsi ovunque a casa propria
Qualcuno ha scritto che la Cina o la ami o la odi … io sono del parere
che, come sempre, se ti sforzi di comunicare con la gente senza frapporre
troppe barriere mentali e tentare di dare a tutto una spiegazione razionale
secondo i tuoi parametri di giudizio, puoi magari trovare una meno drastica
via di mezzo.
E dato che il mio primo approccio alla comprensione è di natura
linguistica, ho deciso dopo questo viaggio che forse valeva la pena cominciare
a studiare la lingua cinese senz’altra pretesa che quella di continuare un
cammino cominciato anni fa con lo studio del giapponese. Tra i primi modi
di dire memorizzati per imparare i quattro toni che rendono il ritmo della
frase e differenziano il significato dei tanti omofoni, questo prescelto
per l’introduzione mi è sembrato particolarmente adatto alla sottoscritta
e all’idea stessa di tabibito.
Ma conclusa la premessa ecco in dettaglio il mio secondo itinerario
nel cuore della Cina più sconosciuta, grosso modo una verticale tracciata
da nord a sud lungo la linea mediana che attraversa questo Grande Paese,
significativamente il “Paese di Mezzo” per i suoi stessi abitanti: