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La strada prosegue ai margini dell’immenso deserto del Taklimakan, da giorni, ormai, alla mia destra. Lo spettacolo è una desolazione unica. Sullo sfondo i monti Tienshan. La discesa nella depressione di Turfan è annunciata dal verde dei pioppi e dei peschi. Poi, a perdita d’occhio, vigna. Siamo quasi a 50 metri sotto il livello del mare. La luce è tagliata e incredibilmente luminosa.

Carri, popolazioni turche dagli occhi chiari, moschee, minareti e vigna, vigna, vigna. Il geniale sistema sotterraneo d’irrigazione delle oasi, le sale da tè sotto i pergolati e all’ombra dei pioppi, gruppi di cantori in costume, cucine popolari di spaghetti e pasta con sughi piccanti ed aromatici, il tè rosso e scuro.

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