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Si abbandona il desertico Gansu e ci si arrampica sulla nuova strada che conduce sull’altopiano del Qinghai (Tibet) oltre i monti Qilian. Il primo passo da superare è posto a 3550 m e a sole 4 ore di pullman da Zhangye si è ormai persi nel cuore del Tibet. Si apre subito davanti a me una verdissima valle montana, circondata dal bianco dei ghiacciai, bella da sembrare irreale: pastori nomadi, yak al pascolo, cavalieri al galoppo.
Si sale fino a 4000 m in uno scenario meraviglioso e leggendario. Indimenticabile l’accoglienza semplice e calorosa degli abitanti di un piccolo villaggio dove si sosta per l’ennesima riparazione del pullman (un lavoretto in forzata collaborazione con i curiosi locali) e per il pranzo, spartano ma buono, accompagnato dal tipico tè salato al burro di yak ..

Superato un passo a 3.850 m  si scende fra gole vertiginose e poi in un paesaggio dolcissimo verso Xining.

Dalle rocce all’orzo e da questo al grano. Tutta la poesia del paesaggio cinese, mentre il fiume che scorre di fianco è l’ancora piccolo, appena nato, Fiume Giallo.

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