Ellenismo e spirito laico


L'ellenismo e le sue scuole principali (epicureismo, stoicismo, scetticismo e cinismo) possono essere considerate il tentativo più importante di laicizzare universalmente il concetto di uomo.

Nell'ellenismo il problema principale è l'uomo e le sue possibilità di azione, nell'ambito di un mondo umano e privo di dei. Se gli dei esistono, o non si interessano alle faccende umane (è il caso dell'epicureismo) o sono talmente potenti da rendere impossibile qualsiasi intercessione (la Dea fortuna di Seneca e il logòs stoico).

L'attenzione alla soluzione pratica dei problemi dell'uomo, la filosofia come medicina dell'anima, una maggiore attenzione per l'azione a scapito della teoria (concetto esasperato dai cinici), la virtù come disciplina dello spirito: è evidente una preminenza del problema morale di derivazione socratica.

Le scuole elleniche sono improntate a quel laicismo e a quello "spirito della terra" tanto auspicato da Nietzsche (il filosofo era un estimatore di Epicuro). L'uomo si trova solo di fronte al problema della sua esistenza. Da solo cerca una soluzione pratica. C'è implicitamente una fiducia nei mezzi a disposizione dell'uomo, un approfondimento molto moderno della psicologia e delle sue possibilità (come, ad esempio, la meccanica della frustrazione in Seneca).

L'ellenismo, appare come l'apogeo del pensiero laico in età classica. Già in epoca romana, il neoplatonismo e il pensiero di Plotino apriranno la strada all'ebbrezza della trascendenza. Il cristianesimo è alle porte e poco ci sarà di veramente laico durante tutto il millennio successivo.

 


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