www.forma-mentis.net
Telesio assieme al Bruno e al Campanella è uno dei più importanti rappresentanti della filosofia umanistico rinascimentale italiana. La filosofia del pensatore di Cosenza è strettamente connessa alla magia e alla cabala, la sua speculazione parte dalla studio delle natura. Secondo Telesio la natura ha una realtà autonoma, un organismo a sé stante che si regge su principi a priori, privo di ogni implicazione metafisica. Un ordine oggettivamente valido per ogni individuo. Ma come può l’uomo conoscere tale natura? La gnoseologia empirica è attuabile grazie ad una piena armonia tra il microcosmo, l’essere umano e il macrocosmo, l’universo. L’uomo è parte delle natura che la conosce tramite la sfera sensoriale, quindi non si tratta che di farla parlare, o meglio risvegliare la nostra vera essenza. Telesio, spiega la natura in termini qualitativi, attraverso i concetti di caldo e freddo ( i primi due principi attivi), il caldo ha sede nel sole, dilata le cose e le rende leggere; invece il freddo risiede nella terra e ha l’effetto contrario. Il caldo e il freddo come forze incorporee e sensibili ( sensibili, perché percepiscono le impressioni del principio opposto ) hanno bisogno di una massa corporea che possa subire l’azione, questa massa passiva dotata di inerzia è il terzo principio naturale. Come già detto in precedenza, il pensatore di Cosenza privilegia l’aspetto qualitativo della gnoseologia a discapito di quello quantitativo, nonostante ciò lo stesso autore afferma la superiorità dell’indagine quantitativa, poiché essa si presenta più precisa. La parte più viva e verace delle dissertazioni di Telesio è la critica alla fisica dello Stagirita. Aristotele nella Metafisica parla di Dio come di prima causa incausata, di primo motore immobile e come entelechia, Bernardino replica dicendo che l’azione di Dio non si esaurisce solamente a questi fatti. Dio, è il conservatore dell’ordine supremo delle cose e dell’autonomia della natura. Dal punto di vista puramente antropologico l’anima umana è il prodotto del seme naturale, essa è conoscenza sensibile delle cose esterne attraverso un contatto, ma allo stesso tempo presa di coscienza di tale contatto. L’intelligenza è la capacità di conoscere, o anticipare la conoscenza in base ai dati già in possesso dell’uomo. L’etica è di forte sapore stoico, essa si configura come un vivere secondo natura, un attenersi e conformarsi al macrocosmo. Il piacere è ciò che aiuta nel compito di conservazione, il dolore è fondamentalmente tendenza alla distruzione e alla subordinazione dell’ordine naturale delle cose. Ridotti a principi naturali la gnoseologia e la morale, solo la sfera religiosa trascende la stessa natura, supera la sfera sensoriale, abbraccia il tema metafisico per antonomasia : Dio.
Jonathan Fanesi è studente di filosofia presso l’ università di Bologna, s’ interessa di teoretica, con particolare interesse verso le problematiche relative al linguaggio e alla logica. |