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Religione
La tensione romantica verso l'infinito, l'aspirazione esistenziale-estetica
dell'uomo nella natura e la religione come intuizione mistica ed irripetibile
trovano nella figura di Schleiermacher un'espressione sistematica. La
sua riflessione inizia con l'analisi dello stadio di lacerazione storico-culturale
del suo tempo tra esperienza e ragione, progresso e tradizione: la religione
fondata sull'intuizione e sul sentimento, legata all'irripetibilità
esistenziale del soggetto umano, si distacca dalla teoresi e dalla filosofia
morale: l'esperienza religiosa come sentimento e gusto dell'infinito,
scorge nell'uomo e negli altri esseri della natura un'impronta divina.
L'arte è la spiritualità vissuta nell'immediata spontaneità esistenziale. Dialettica ed Ermeneutica La dialettica a cui mira il filosofo tedesco è la tecnica dell'incontro-scontro tra visioni e pensieri differenti, non si tratta della dialettica hegeliana legge dello sviluppo e della comprensione del Reale, siamo di fronte al dialeghesthai socratico-platonico. La sua concezione della ragione non è di tipo monologico, come i grandi pensatori sistematici dell'idealismo; bensì è dialogica. Confrontarsi dialetticamente con l'altro significa crescere nel conoscere; in quanto la discussione ha un ruolo costitutivo nel sapere, la propria posizione mediante negazioni e affermazioni si rafforza a livello concettuale, Schleiermacher dirà che: << l'accordo del pensiero con se stesso si realizza così attraverso il consenso dei partecipanti al dialogo >>. Il pensiero dev'essere in armonia con l'essere, ma per trovarsi in questa situazione di equilibrio è necessario che esso segua il viatico dialettico del dialogo, prenda coscienza della diversità di prospettive e cresca nella sua qualità concettuale. Il progetto dialettico schleiermacheriano consta di due articolazioni, una metafisica che s'interessa della concordanza di essere e pensiero, una logico-formale (scientifica) il cui fine è quello di analizzare il rapporto della totalità del sapere e del sapere particolare. La filosofia come vera e reale sapienza del mondo, non può essere compiuta, resta un'ideale a cui aspirare ed un limite a cui attenersi. Si comprende questo punto, tenendo presente che il processo dialettico di Schleiermacher, poggia su una base trascendentale, che funge da archetipo e ostacolo: Dio come inizio, il mondo come fine. Il nostro pensiero razionale proviene da Dio e nello stesso tempo tenta di conoscere il mondo nella sua totalità: dal punto di vista dell'a-priori, la ragione è identica in tutti gli uomini, la sua realizzazione ed estensione si compie in determinate coordinate spazio-temporali ed è quindi influenzata e plasmata dal linguaggio. Si comprende l'importanza del linguaggio come luogo privilegiato dello sviluppo della ragione, il linguaggio è l'incarnazione stessa della ragione e la sua limitazione: da qui un'analisi critico dialettica che tenda a superare la limitatezza di una determinata posizione mediante l'esame del sapere altrui. Al fine di realizzare questo compito è necessario concepire la storia come sistema dove entrano in relazione le diverse culture e linguaggi; la relazione dei saperi è la testimonianza più diretta di come i gruppi linguistici non siano monadi isolate. L'ermeneutica
in senso generale è l'arte della comprensione del discorso altrui,
scritto o parlato; la base di ogni comprensione è la presa di coscienza
del fatto che nell'interpretare e comunicare il fraintendimento è
ciò che va da sé. L'ermeneuta è colui che è a metà strada tra il noto
e l'ignoto, il fraintendimento e l'intesa, è come il filosofo in Platone
figlio di Penìa e Poros, non ha la scienza come il dio ma non è ignorante. Il binomio dialettica-ermeneutica rappresenta una visione dinamica del conoscere che si compie nella finitudine e particolarità del linguaggio, in tal modo di contrappone alla dialettica idealistico-hegeliana di tipo monadologico. Schleiermacher sviluppa l'ermeneutica anche come filologia, tradurrà l'intero corpus delle opere di Platone con il metodo della "sola scriptura", questa visione sarà contesta dalla scuola di Tubinga che terrà conto anche delle àgrapha dògmata.
Jonathan Fanesi è studente di filosofia presso l’ università di Bologna, s’ interessa di teoretica, con particolare interesse verso le problematiche relative al linguaggio e alla logica. |