Trolls

La ballata di Nidhy
Il fato, la magia,
la fortuna, chissà,
di narrare di quest'elfo
a me il compito dà.
Di magia e di forza,
d'onore e di destrezza,
il suo possente corpo
è grande in pienezza.
E' Nidhy il suo nome
che colpisce come un dardo
e io son Frotlin
il fedele suo bardo.
Il fato, la magia,
la fortuna, chissà,
di narrare di quest'elfo
a me il compito dà.
Colmo di furbizia,
colmo di sapere
se vuole la testa tua,
facilmente la può avere.
Spostati se passa,
inchinati se vuole,
altrimenti per la sua spada
la tua testa duole.
Il fato, la magia,
la fortuna, chissà,
di narrare di quest'elfo
a me il compito dà.
Con quattro amici viaggia,
di cui ha gran rispetto,
ma se insultarlo vorranno
il cor loro
non avranno più in petto.
E' il mio Dio costui,
è Lui il mio padrone, 
del quale anche Thor
trema nel sentire il nome.
Sulla nave
Sul di poppa castello
vedi fiera la sua faccia,
per lui mare e terra
son terreni di caccia.
E forti maledizioni urla
ai pirati in fuga,
sicuro che di quella nave
rimarrà solo la tuga.
Urlate mostri marini,
cantate dolci sirene,
al suono inconfondibile
del di uomo pene.
Ride beffardo in faccia al destino
mentre Malasorte,
la sua nave,
prosegue il cammino.
E furioso urla,
incitando i suoi compagni,
che lo seguono sicuri,
al suo coraggio coranti.
E' di facile arrembaggio
la nave dei pirati,
dagli urli del mio Padrone
ormai troppo scoraggiati.
Le frecce infuocate,
come can che morda,
fan sì che Nidhy
abbandoni la corda.
Dritto tra le fauci,
ridotto a puntaspillo,
tu pensi che muoia
avanti...........dillo!
Ma non è la morte
che l'armatura tinge,
all'elfo il quale
ha solcato lo Stige.
E' il sangue del mostro
a tingere il mare,
quando il mio padrone
a prua sale.
Orde di pirati 
cadono a terra,
dall'alabarda sua trafitti,
con urli di guerra.
La magia Lui comanda
e la magia a Lui obbedisce,
colpendo il capitano
che in poco perisce.
I prigionieri son fatti,
la battaglia è vinta,
a Specularum Malasorte torna
sulla marea ormai spenta.
La sera
Stanco fisicamente,
alto il morale,
la sua birra allegramente
consuma sul barile.
E la notte incalza,
con gli oscuri pensieri,
e dalla mente spazza
ogni sicuro presagio.
Preda dei ricordi,
corrotto dalla birra,
Nidhy la vita mordi
altrimenti è finita.
Non lasciare che il passato
ritorni sul presente,
non permettere al buon fato
di chiudere i battenti.
Poche volte, son sicuro,
ti ho visto così triste,
anche se so che è duro
quando porti tutto dentro.
Elfo oscuro,
non solo di nome,
vedo il tuo cuore duro
provare dolore.
E dimentica per un momento
i fantasmi del passato,
e dimentica il tormento
del tuo oscuro passato.
Va Malasorte,
continua il tuo cammino,
le pene si alleviano
con del buon vino.
O notte incresciosa
che arrivi danzante,
ridona al mio Padrone
della vita le speranze.
Ridi Nidhy
dei maltorti della vita,
ridi Nidhy
o qui è finita!
La Morte ritorna sulla vita
Un raggio di luce
da un mondo lontano
che illumina tutto
agli occhi del profano.
Tamburi silenti d'oro adornati
rievocano il loro suono
dei tempi ormai andati.
Il rosso del fuoco
divora le tue morte carni,
il rosso del fuoco
divora l'odio dei tuoi di mente meandri.
E impazzito danza
urlando il suo nome,
e stremato cade
in preda alla dannazione.
Le membra di quel nano
la terra di rosso tingeranno,
parola di elfo nero,
berrò nel suo teschio scarno.
A placar la sua furia
una figura s'avvicina,
la mano sua fredda
la figura sua carina.
Gelato in un momento 
di rabbioso impeto,
l'orgasmo della visione
della sua mente malata.
E ride mentre vede
il vigliacco nano
contorcere le sue dita,
e trionfa mentre vede
la Morte ritornare sulla vita
Sulla strada
Odio,
brucia la sua mente insana
torce la sua memoria
tremante e rintanata nella sua tana.
Esige il sacrificio
di una parte di lui stesso,
odo il suo folle urlare
parole senza tra di loro un nesso.
Paura,
la sento vibrare nei suoi meandri,
dispersa piange e singhiozza:
ereditata dalla seconda delle sue madri
vede il suo riflesso in una di acqua pozza.
Vede gli occhi vitrei,
sente le ginocchia cadere,
sente se stesso morire.
Rabbia,
la sente nel suo cervello montare
distruggergli il cuore, i muscoli, le ossa,
mentre sente la spada penetrare
la sua anima da un grido è scossa.
La rabbia si placa,
la vista si oscura,
o nano schifoso,
ora sei solo spazzatura.
Ora è libero,
la vendetta lo appaga:
nano bastardo
sei morto sulla strada.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BACK

HOME