Nel XXVI° canto della Divina Commedia Dante, incontra Ulisse nell'Inferno tra i consiglieri fraudolenti, e riferisce un'altra leggenda riguardante gli ultimi anni dell'eroe. Egli immagina che il fascino dell'avventura e dell'ignoto siano stati più forti del richiamo della patria e della famiglia, e giunto alle Colonne d'Ercole, che per quei tempi segnavano il confine estremo del mondo conosciuto, Ulisse incita i suoi uomini, anche se vetusti e stanchi come lui, a seguirlo nell'ultima e più ambiziosa delle avventure: violare il divieto divino che impediva di superare quel limite, in nome dell'amore per la conoscenza. .

O frati dissi, 'che per cento, milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto piccola vigilia d'i nostri sensi ch'è del rimanente non vogliate negar l'esperienza, fatti non foste a viver come bruti, ma per seguit virtute e canoscenza'. .

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