UN SOGNO INFRANTO, SAN LEUCIO COME REGNO

Se garibaldi, savoiardi e cavour non fossero esistiti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ESPERIENZA DI SAN LEUCIO DOVEVA ESSERE ESTESA ALL’INTERO REGNO

LA STORIA FATTA DI SE

Nel 1856 Il Regno delle Due Sicilie fu premiato all’expo di Parigi come la terza potenza in Europa, e quindi al mondo, per sviluppo industriale. Le casse Statali erano così ricche di riserve auree da avere i titoli di stato ad alto rendimento e quotati a Londra e Parigi. Il Banco di Napoli e di Sicilia erano tra le banche più solide e ricche a livello internazionale e numerosi primati fregiavano il Regno delle Due Sicilie.

Con l’approssimarsi dell’apertura del Canale di Suez i porti e la flotta delle Due Sicilie avrebbero avuto un eccezionale ulteriore sviluppo per la necessità dei traffici internazionali tra i paesi dell’Europa e le colonie indiane e dell’estremo oriente di utilizzare le rotte del Mediterraneo. L’apertura dei porti duosiciliani alla flotta Russa incrementava l’attività dei traffici marittimi per il commercio del grano russo.

Tutto ciò avrebbe riservato al Regno delle Due Sicilie un ruolo di prim’ordine nell’economia mondiale.

Nel caso non avvenuta o fosse fallita l’aggressione piemontese italiana alle popolazioni duosiciliane, queste non avrebbero subito le drammatiche e tragiche conseguenze dell’occupazione risorgimentale, non avrebbe subito le conseguenze politiche, militari ed economiche di tutte le avventure d’aggressione italiane.

Lo Stato piemontese sarebbe fallito ed ora sarebbe da terzo mondo, sottosviluppato, poiché nel maggio 1860 era a due mesi dalla bancarotta, se non avesse razziato il Sud, che ora sarebbe uno Stato tra i più solidi e ricchi d’Europa, soprattutto grazie allo sfruttamento in proprio dei giacimenti di petrolio e gas in Basilicata, Sicilia ed a largo delle coste pugliesi.

Non vi fu alcuno spirito patriottico nazionalista nelle guerre d’aggressione risorgimentali, “Il Bel Paese” non ha mai avuto un popolo omogeneo e legato da comuni tradizioni culturali, linguistiche, religiose, economiche e militari. Solo l’impero romano unì politicamente tali popoli, pur diversissimi, solo con la forza delle sue legioni.

La necessità di una penisola unita politicamente è un volgare pretesto della retorica massone risorgimentale, ricordiamo che il Tricolore è un simbolo massone, poiché, se ciò fosse vero, vi sarebbero state spinte altrettanto forti per unire politicamente le numerose penisole sparse per il mondo, come quella Iberica, Scandinava, Jugoslava, Arabica ed Indocinese o tutti quei popoli che parlano la stessa lingua in Sud America, Nord America, paesi francofoni africani ecc..

L’Italia savoiarda ha dichiarato varie guerre di aggressione in appena 83 anni (1860-1943) con una carneficina di circa 4.000.000 di persone.

Nel 1860 aggredì vilmente, senza dichiarazione di guerra, lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie solo per saccheggio e la cui popolazione insorta subì 1.000.000 di morti in più di 20 anni di feroce guerra di liberazione, 500.000 detenzioni disumane di napoletani. L’Italia impiccò e gasò centinaia di migliaia di eritrei, somali ed abissini sul finire dell’ottocento, altri morti per l’occupazione del Dodecaneso, partecipò anche al saccheggio di Pechino, migliaia di libici uccisi nel 1911, altra carneficina con l’Austria-Ungheria, Germania, Bulgaria e Turchia (1915), 650.000 morti, 600.000 dispersi, 950.000 feriti, più i civili, all’Abissinia (1935), alla Spagna nella guerra civile, all’Albania (1939), poi alla Francia, alla Grecia, a tutti i nemici della II guerra mondiale, 443.000 morti, al Terzo Reich alleato e poi nemico, all’Inghilterra, Unione Sovietica, Stati Uniti e Yugoslavia. Verso la fine del II° conflitto, per terminare in bellezza, dichiarò guerra al Giappone, per contro non vi è notizia di una nazione che abbia dichiarato guerra all’Italia, BEL PRIMATO.

Senza l’Unità dei criminali garibaldi, cavour e savoia le genti degli Stati preunitari non avrebbero mai subito tante sofferenze e miserie.

Il secondo dopoguerra con il breve boom economico solo per il centro nord non ha riservato entusiasmi, ma terrorismo, scandali, nepotismo, corruzione e sprechi sempre attuali.

Non sarebbero emigrati 23.000.000 di Meridionali e Veneti, con la conseguente mancata nascita di tante comunità di emigrati sparsi per il mondo e non sarebbero sorte organizzazioni criminali come mafia, ndrangheta e camorra, che hanno condizionato negativamente la vita sociale e l’economia di tanti paesi fino ad oggi e per il futuro.

Con Casa Savoia fallita le sorti della I Grande Guerra sarebbero state diverse, come per lo scoppio della II guerra mondiale, che certamente non si sarebbe estesa al bacino del Mediterraneo, in Africa e nei Balcani, non vi sarebbe la drammatica questione israelo-palestinese, non vi sarebbe stata la Spagna franchista, non vi sarebbe stato Hitler, le atomiche sul Giappone, la Yugoslavia di Tito, la Grecia dei colonnelli, il fascismo e forse il comunismo, non vi sarebbe stata la “guerra fredda” e la corsa agli armamenti nucleari con blocchi contrapposti e guerre ideologiche in ogni parte del mondo.

Tante pagine tragiche della Storia con centinaia di milioni di morti ed immense sofferenze per l’umanità non sarebbero state scritte, perché gli equilibri e le alleanze tra le potenze europee sarebbero state diverse senza Casa Savoia.

Tutti gli Stati preunitari si sarebbero sviluppati economicamente ed in pace, e probabilmente oggi vi sarebbe una federazione di tre macro Stati italici, senza antagonismi.

Non resta che maledire i “padri della patria italiana” per il SOGNO BORBONICO INFRANTO, per quante tragedie la Storia non avrebbe scritto, se oggi esistesse ancora il Regno delle Due Sicilie.

(Sud Indipendente)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

mannaggia a garibaldi !

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