· Lo Stato italiano ad oggi occulta ancora oltre 150.000 verbali redatti dall’esercito italiano invasore, in ognuno dei quali sono documentati, anche con foto, crimini contro l’umanità ed efferatezze che primeggiano su quelle eseguite dai nazisti 80 anni dopo. La corposa documentazione è posta sotto segreto militare per la sicurezza nazionale e la loro esistenza fu denunciata dall’on.le Angelo Manna, napoletano, con l’interpellanza parlamentare del 4 marzo 1991, chiedendone la pubblicazione, ma lo Stato italiano ha ignobilmente negatone l’esistenza. Si ha notizia di altri archivi non ancora individuati ed uno di essi documenterebbe i crimini più efferati eseguiti dalla legione ungherese contro le popolazioni del Regno delle Due Sicilie.

· El Pais a Scalfaro: Sono molti i paesi del mondo che dedicano vie, piazze e strade a lestofanti e assassini. Ma pochi di questi paesi hanno fatto di un pirata macellaio addirittura il proprio eroe nazionale. Il 27 luglio 1995 il giornale spagnolo El Pais, giustamente indignato per l’apologia di Garibaldi fatta dall’allora presidente Scalfaro nel corso di una visita in Spagna, così gli rispose a pag. 6: “Il presidente d'Italia è stato nostro illustre visitante...... Disgraziatamente, in un momento della sua visita, il presidente italiano si è riferito alla presenza di Garibaldi nel Rio della Plata, in un momento molto speciale della storia delle nazioni di questa parte del mondo. E, senza animo di riaprire vecchie polemiche e aspre discussioni, diciamo al dott. Scalfaro che il suo compatriota [Garibaldi] non ha lottato per la libertà di queste nazioni come egli afferma. Piuttosto il contrario".

I NEMICI DEL SUD SONO A SUD

Chiunque riconosca la legittimità del tricolore e l’unità nazionale, pur invocando la Verità Storica Negata, è nemico del Sud e del suo Popolo, come gli italiani settentrionali, che nel 1861 insultavano e sputavano sui soldati borbonici tradotti in catene nei lager del nord. Si gettavano dalle navi al largo della costa riminese per annegare, pur di non subire gli oltraggi nella lunga marcia verso il Piemonte e la Lombardia. L’ambiguo bizantinismo vissuto nel movimento pseudo meridionalista di ultra destra insorgenza e presente in altri fedeli tricolorizzati, ci ha indotto alla nuova iniziativa per l’indipendenza. Non vi è alcun dubbio, i nemici del Sud sono a sud, questa è la causa del fallimento dell’auspicata unità dei movimenti meridionalisti, oltre a SUD INDIPENDENTE di Napoli altre presenze puramente indipendentiste si riscontrano a Lecce, a Reggio ed in Sicilia.

Sciacalli ed avvoltoi si avventano sulle pene storiche del Meridione strumentalizzate per proprio tornaconto, ma sono smascherati dalla sentenza dell’Aja, che riconosce legittima la proclamazione di indipendenza unilaterale del Kosovo da parte dei due milioni di kosovari.

I servi italiani meridionali, insorgenti e non, non hanno esultato per il prezioso precedente per un Sud indipendente, ma l’hanno usata solo per delegittimare le pretese secessioniste padane e per rafforzare la presunta volontà unitarista degli italici e dei meridionali.

I Lanza, i Liborio ed i Perseo di oggi, i traditori del Regno, sono alla ricerca di personalismi, di palcoscenici per autocelebrarsi, per narcisismo, per un cesarismo impregnato di contraddizioni, miranti a strappare poltrone tricolorate, anche inutili, per non fare “partite a perdere”. Innanzi a vicende intrise di ipocrisia, cinismo, personalismo, protagonismo, doppiogiochismo, bizantinismo, falsità, intrighi, strumentalizzazioni, opportunismi e millanterie auspichiamo solo che il popolo meridionale comprenda che i primi e più pericolosi nemici del Sud sono a sud. Sono coloro che in certe pubbliche circostanze disprezzano i Borbone, il Regno delle Due Sicilie, la Verità Storica definendo il tutto una setta di folkloristici nostalgici, ma pronti a riempirsene la bocca ed i comunicati web o peggio per pubblicare e vendere libri sulle immani tragedie dei protagonisti meridionali dell’era borbonica.

Isoliamo e respingiamo con sdegno quanti usano la Storia della nostra vera Nazione, il Regno delle Due Sicilie, a seconda delle circostanze e della convenienza solo per conquistare spazi politici tricolorati. 

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