SUBBUTEO ASD Calcio e Rugby da Tavolo Maddalonese |
Federazione Italiana Sport Calcio da Tavolo |
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Il programma per la gestione dei Tornei
STORIA DETTAGLIATA DEGLI ACCESSORI
LINKS utili Il sito ufficiale della Federazione Italiana Calcio da Tavolo dove è possibile reperire informazioni sull'attività agonistica. Il sito degli appassionati dove si può discutere di Subbuteo e Calcio da Tavolo Un sito con indicazioni e supporto tecnico in inglese
Le foto e la storia raccolta in questa pagina è di proprietà dei rispettivi autori. Qui è stata sintetizzata senza fini di lucro, ma solo per favorire la conoscenza della città di Maddaloni.
CONTATTI Il Presidente dell'Associazione Sportiva Ardolino AntonioTel.: 3382398438 e-mail: antoa@libero.it
DOVE INCONTRARCI E' possibile incontrare i giocatori della ASD Calcio da Tavolo Maddalonese ogni lunedì sera dopo le 20,30 al locale YouToo di Caserta Località San Benedetto via Arena, 6 (di fronte al Centro Direzionale). Potrete semplicemente guardare gli incontri che si disputeranno, ma anche giocare a piacimento. Vi saranno date tutte le informazioni su regole e possibilità di giocare in modo agonistico. |
E’ nata a Maddaloni l’Asd (Associazione Sportiva Dilettantistica) Calcio e Rugby da Tavolo Maddalonese, primo club ufficiale nella storia del subbuteo-calcio da tavolo nella nostra città. L’ASD Maddalonese è affiliata alla Federazione Italiana Sport Calcio da Tavolo a sua volta riconosciuta dalla Federazione Internazionale (FISTF). La FISCT organizza tornei in tutta Italia tra cui Campionati Italiani e Coppa Italia. In giugno si è svolta in Germania la edizione dei campionati del mondo in concomitanza con quelli di calcio e la nostra federazione è stata ospite di Casa Italia. Anche lì, come quasi tutti gli anni, i giocatori italiani sono stati i più bravi primeggiando sia nella categoria individuale che in quella di squadra. I tornei ed i campionati vengono disputati nelle seguenti categorie:
Quindi sono coperte tutte le fasce di età a dimostrazione che è uno sport aperto a chiunque sia appassionato o voglia diventarlo. Chi siamo L’ASD Maddalonese è nata dalla voglia di un gruppo di amici, ex giocatori del vecchio subbuteo negli anni Settanta e Ottanta, di rilanciare, far conoscere e diffondere questo gioco-sport capace di regalare emozione, passione e tanto, tantissimo divertimento a chi lo pratica, a qualsiasi livello, agonistico e non. Il gioco del subbuteo-calcio da tavolo, nato nel Dopoguerra in Inghilterra e divulgato successivamente nel mondo, ha subìto trasformazioni e migliorie negli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Oggi, con tanto di federazione italiana riconosciuta a livello di sport promozionali (il prossimo passo sarà l’ingresso nel Coni), attività e tornei suddivisi in serie A-B-C e altre categorie inferiori, il calcio da tavolo sta diventando "grande". Per crescere, però, ha bisogno di nuovi giocatori, magari giovani e giovanissimi. Ecco perché, con la nascita a Maddaloni di questo nuovo club (a cui tutti si possono tesserare garantendosi la frequenza gratuita a corsi di avviamento, stage di approfondimento tecnico, tornei sociali e nazionali), vogliamo provare ad avvicinare, sia che poi resti divertimento puro sia che si trasformi in un’attività sportiva vera e propria, nuovi aspiranti giocatori senza età: si può calcare il vellutino verde del subbuteo da 6 anni sino a 90 e oltre. Vi aspettiamo. Il nostro programma Per quest’anno il programma societario prevede di aumentare il numero degli iscritti al club, riaccendendo la passione dei "vecchi" ex giocatori di subbuteo (chi, tra i 30enni e i 50enni di oggi non ha mai giocato? Pochi, crediamo…), attirare e richiamare l’attenzione e la curiosità delle nuove leve, bambini e ragazzi d’oggi. Per tutti loro, oggi, c’è un’occasione in più per tornare (o cominciare) a calcare il velluto verde del subbuteo. Vengono organizzati due incontri a settimana aperti a chiunque voglia partecipare: il giovedì dalle 19,30 ed il sabato dalle 15,30. In attesa di una sede più consona si effettuano in via La Rosa (nei pressi della stazione ferroviaria). Si cercherà di preparare la strada per poter partecipare al Campionato italiano di categoria a squadre per l’anno prossimo, oltre che di inserire chiunque voglia partecipare ai tornei individuali. VI ASPETTIAMO PER DIVERTIRCI INSIEME E FARE UNA SEMPRE PIU’ GRANDE…ASD MADDALONESE I giocatori iscritti alla Fisct sono poco meno di 600 in tutta Italia. I club affiliati alla Federazione, che a partire dalla stagione 2006-2007 si costituiranno in Asd (asssociazione sportiva dilettantistica) per partecipare a tornei, coppe e campionati federali – nazionali e internazionali – sono una cinquantina in tutta Italia, otto in Campania. I giocatori tesserati, quelli che praticano attività agonistica a livello ufficiale, oscillano tra 600 e 800. Le categorie dei giocatori si differenziano in base all’età e ai punti ottenuti durante la stagione. Esiste poi, per tutti, una classifica a punti nazionale denominata "Open" e senza distinzione di età e sesso. C’è anche, da qualche anno, un’attiva sezione femminile
Che cos’è la Fisct? La F.I.S.C.T. è la Federazione Italiana Sport Calcio da Tavolo che si occupa della divulgazione di questo fantastico sport. La Federazione Italiana Sport Calcio da Tavolo nasce nel 1994 in seguito allo scioglimento dell'A.I.C.I.M.S. (Associazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo) che porta alla creazione della nostra federazione. La F.I.S.C.T. ha ottenuto subito il riconoscimento dalla federazione internazionale F.I.S.T.F. (Federation International Sport Table Football) ed è perciò in grado di organizzare manifestazioni internazionali e di partecipare ai campionati del mondo. L'attivita' agonistica nazionale e' presente sul tutto il territorio italiano, racchiusa in un calendario dove sono previsti anche tornei internazionali. CHIUNQUE VOGLIA GIOCARE A SUBBUTEO-CALCIO DA TAVOLO NELLA ZONA PUO' TELEFONARMI AI NUMERI PRESENTI NEL SITO OPPURE SCRIVERE TRAMITE E-MAIL AGLI INDIRIZZI: antoa@libero.it oppure anarsoft@libero.it
Breve storia di Maddaloni La città di Maddaloni (m 73 s. I. m.), con circa 40000 abitanti, è un importante centro agricolo e industriale della provincia di Caserta, con attività nel settore alimentare, del cemento e dell'elettronica ben collegata a livello regionale e nazionale da assi di collegamenti viari e ferroviari. Oltre la rilevanza industriale, è un'antica ed interessante cittadina, con ricco patrimonio artistico, situata ai piedi della collina. S. Michele, circondata da un fertile territorio che conserva abbondanti testimonianze di un ricco e interessante passato ed offre visioni ampie e sorprendenti del paesaggio della Campania interna. Il suo nome compare per la prima volta, nella forma "Mataluni ", nel 774, in un documento firmato da Arechi, principe Longobardo. Il Castello di Maddaloni Chi arriva a Maddaloni resta senz'altro incuriosito dalla torre che si trova sulla collina del Tifata ed è poi attratto dal castello d'origine romana immerso nel verde. Si sa che Maddaloni ha una storia molto antica legata al castello. Giacinto De Sivo recuperò una prova dell'esistenza del castello già fortificato all'epoca delle guerre puniche. In un suo libro cita, infatti, un passo delle " Historiae " di Tito Livio (Lib. XXV) in cui è scritto: " In valle oculta, post Tifatam, montem imminenten Capuae, consedit. Adveniens quem Castellum Galatiam praesidio vi pulso coepisset…". I PONTI DELLA VALLE Il capolavoro vanvitelliano fu commissionato dal re Carlo III di Borbone, da cui il nome "carolino", al fine di alimentare gli spettacolari giochi d’acqua previsti nei giardini della Reggia di Caserta. Rappresenta una delle più ardite opere di architettura idraulica di tutti i tempi. Partendo dalle sorgenti alle falde del Taburno, ad una quota di metri 254 slm, l’acquedotto arriva, dopo un percorso di 38km, con una pendenza di 0.5 mm per metro, alla quota di m 203.50 slm alla cascata del Palazzo Reale, con una portata d’acqua che raggiungeva i 700 litri al secondo. L’inizio dei lavori di costruzione delle "arcate", così come il Vanvitelli amava chiamarle, ebbero inizio nel marzo del 1753, due mesi dopo seguì la posa in opera della prima pietra alle sorgenti del Fizzo (21 maggio); terminarono nel novembre del 1759 e l’acquedotto intero inaugurato il 7 maggio del 1762. Costo dell’intera opera : 600.000 ducati. Con i suoi 529 metri di lunghezza, 55.80 metri di altezza massima, tre ordini di arcate di 19, 28 e 43 per un totale di 90 arcate, il grandioso ponte unisce i monti Longano (est) e Garzano (ovest). A ridosso dell’ordine superiore di arcate, ove scorre l’acqua, fu realizzata una piccola strada ricoperta da basolato bianco. Mediante piccoli passaggi ricavati tra i vari archi è possibile attraversare agevolmente, in tutta la lunghezza dell’opera, gli ordini di arcate mediano e superiore |
ETA' DEL RAME La presenza più antica a Maddaloni è attestata all'età del rame (2500-1800 a.C.). Gruppi di pastori stanziavano sulle colline di S.Michele, pascolando le loro greggi che rappresentavano la principale forma di sostentamento. Le donne modellavano vasi di argilla necessari per la cottura dei cibi ed il trasporto dell'acqua. Gli uomini procuravano il cibo con la caccia e costruivano capanne di arbusti e di foglie, a volte ricoperte di argilla. Le notizie riportate sono confermate dal rinvenimento di numerosi frammenti di vasi (ceramica a scaglie riferibile alla Civiltà del Gaudio) in un ampio pianoro, servito da una sorgente e da una riserva naturale di argilla posta alle spalle della torre piccola longobarda. I frammenti, catalogati, sono ora esposti presso il Museo Civico della città. ETA' DEL BRONZO (1800 - 900 a.C.) Gli utensili usati: coltelli, asce, raschiatoi, sono ancora, per la maggior parte, di pietra (selce). Si scopre l'agricoltura, l'uomo scende in pianura dove il terreno è più fertile. E' ipotizzabile in questo periodo la presenza di due insediamenti: il più vecchio, in collina, il nuovo, in pianura, dove poi sorgerà Calatia ETA' DEL FERRO Gruppi di capanne si espandono in pianura. Si sviluppa notevolmente l'agricoltura, con il ferro si costruiscono nuove armi, l'abbigliamento femminile si arricchisce di bracciali e fibule (le nostre spille). Glio Osci, abitanti di queste terre e nostri più lontani antenati, acquistano ceramiche e oggetti ornamnentali dalle vicine colonie greche di Ischia e Cuma. Migliora per imitazione la produzione artigiana locale. L'antico insediamento viene conservato come posto di vedetta e di controllo delle vie di comunicazione. SECONDA ETA' DEL FERRO Il probabile sistema sociale tribale porta all'unificazione. Si raggruppano capanne che vengono circondate da una palizzata difensiva e da un fossato. Si selcia la strada principale, la futura via Appia. Il lavoro dei campi è notevole. Gli Etruschi porteranno da noi il sistema della coltivazione alta della vitetra filari di alberi. Sorge Calatia, la cui probabile etimologia "cal" riporta al significato di luogo fortificato. L'ordine politico e religioso è tenuto da un capo, alla cui morte gli vengono tributati grandi onori. Questa fase è attestata a Calatia da tombe con ricchissimo corredo (monili in oro, argento, elettro ed ambra) che risalgono allo VIII secolo a.C. PERIODO ETRUSCO Nel VI secolo a.C. gli Etruschi sono presenti nel nostro territorio. Calatia entra a far parte di una confederazione di 12 città ( la dodecapoli etrusca) con a capo Capua. Vasi di bucchero (argilla mescolata a polvere di carbone, tipica produzione etrusca) con un particolare aspetto nero brillante che imita il metallo, sono stati ivi recuperati dalla Sovrintendenza. Un aristocratico di Vulci, nel Lazio, Vetes Kielas (Vete Chiela), interessato al commercio del vino, invia, nel 525 a.C. circa, un' anfora vinaria a Calatia con la scritta in caratteri etruschi. In questo periodo alle capanne si sostituirono le case in pietra ricoperte con tetti di tegole. PERIODO SANNITA Sconfitti dai Siracusani, nella famosa battaglia di Cuma del 474 a.C., gli Etruschi vengono attaccati duramente anche dai Sanniti in cerca di fertili pianure. A Capua vengono uccisi i capi etruschi e la città divenne sannita. Anche Calatia segue la stessa sorte. Ora la città batte moneta con la propria zecca, con la legenda KALA, KALAT o KALATI. Fatto eccezionale conia anche monete d'oro. Nel 309 a.C. il console Caio Giulio Bubulco conquista Calatia che cade così nelle mani dei Romani. L'Appia, la più importante delle strade romane, attraversa Calatia che acquista ancora più importanza con il controllo delle vie di accesso al Sannìo. Nel 321 a.C. (anno 433 di Roma), durante la seconda guerra sannitica, l'esercito romano, sotto il comando dei consoli Spurio Postumio Albino e Tito Veturio Calvino, si accampa a Calatia, ma subisce l'onta delle Forche Caudine. Alleatasi in seguito con Annibale (215 a.C.), Calatia viene riconquistata e aspramente punita dai Romani e diventa cittadina "sine suffragio" (senza diritto di voto). Un famoso personaggio di Calatia, Aulo Attilius Calatinus, console nel 258 e nel 254 a.C. diventa dittatore nel 254 a.C. Nel 59 a.C. Giulio Cesare vi trasferisce una colonia di veterani. Calatia cade nell'oblio.Nell'era cristiana a Calatia si costruiscono molte chiese su vecchi templi; la più importante è quella dedicata a S.Giacomo, probabilmente episcopio della città. IL MEDIOEVO Calatia, sede vescovile, è attaccata e distrutta varie volte dai Saraceni (già nel V secolo il vescovo S.Augusto è costretto ad abbandonare la città, rifugiandosi nel vicino borgo di Mataluni). Distrutta definitivamente nel 880, anche i cittadini abbandonarono Calatia riparando nella più protetta Mataluni ed il vescovo preferirà spostare la sua sede a Casa Hirta (ora Casertavacchia). Nel cortile del Villaggio dei Ragazzi, già antistante il vecchio Palazzo Ducale, si svolgeva la fiera settimanale sotto il controllo del Duca. La piazza , nel 1702, come ricorda il Piccicchelli, era luogo di passeggio, riunioni, affari. Nel '600 Mataloni è uno dei più importanti centri del reame. Artisti illustri, come il fiorentino Giovanni Balducci, che dipinge il soffitto a cassettoni della Chiesa dell'Annunziata, Pompeo Landulfo, Marco Pino, i Funaro, Fabrizio Santafede, Paolo de Matteis, Mattia Preti e Francesco de Mura si avvicendano nella nostra città lasciando un patrimonio pittorico culturale di inestimabile valore. Nel 1734, Carlo III di Borbone, infante di Spagna, duca di Parma e Piacenza, viene a prendere possesso del Regno di Napoli. Maddaloni gli riserva grandi accoglienze. Nel Palazzo Ducale, Domenico Marzio V Carafa gli consegna le chiavi della città. Il munifico sovrano concede a Maddaloni il titolo di Città. Nel '700 Maddaloni conta circa 9500 abitanti. E' fiorente l'artigianato della maiolica (faenzari e riggiolari), della sedia impagliata (seggiolellari), quest'ultima ancora presente nella nostra città. Viene ampliata la chiesa del Corpus Domini su progetto del famoso architetto Luigi Vanvitelli, autore della Reggia di Caserta. Durante la costruzione del Palazzo Reale e dei Ponti della Valle, spesso il Re e la Regina si recano a Maddaloni, ospiti del Duca, per assistere alle esercitazioni di squadroni di cavalleria.
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