RICICLO DELLA MATERIA
Il riciclaggio della materia chiude i percorsi dei componenti abiotici che circolano nell'ambiente attraverso i componenti biotici della struttura dell'ecosistema. Questi percorsi chiusi degli elementi chimici sono definiti cicli biogeochimici. "Bio" si riferisce agli organismi viventi e "geo" alle rocce, suolo, acqua ed aria della terra.
E' importante attirare l'attenzione sul fatto che la materia circola grazie all'energia: azoto, carbonio, acqua, e altri elementi, di cui sono composti gli organismi possono circolare parecchie volte da entità viventi a non viventi e viceversa, cioè un qualsiasi determinato atomo di materia può essere usato più volte.
Con il riciclaggio gli ecosistemi maturi presentano una maggiore capacità di trattenere la materia attraverso la chiusura dei cicli biogeochimici.
La decomposizione ha, infatti, proprio questa funzione: agevolare il riciclo
(meccanismo di ritorno) dei nutrienti.
In natura per ogni molecola prodotta
c'è un enzima specifico che la decompone. Si utilizzano così i prodotti di
scarto come fonte di approvvigionamento di materia.
E' rispettato l'equilibrio
fra la velocità di produzione e la velocità di decomposizione: i processi
sono ciclici.
Le leggi ecologiche ci suggeriscono in sostanza che l'introduzione in natura, per esempio, di un composto organico creato dall'uomo, sconosciuto all'ecosistema è sempre dannoso per il mantenimento e il controllo dei cicli biogeochimici.
Così anche nell'ambiente antropizzato (tecnosistema) è importante il riciclo dei prodotti di scarto e l'uso di sostanze biodegradabili che permettono la trasformazione o il recupero dei rifiuti in prodotti collaterali (es. compost).
Ing. Giulio Ripa
Approfondimento
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