ADATTAMENTO ECOSISTEMA

Gli organismi, la loro forma, la loro storia, la loro attività, le loro potenzialità sono il prodotto di complesse interazioni fra patrimonio ereditario ed ambiente. Se l'ambiente cambia cambiano anche i caratteri degli organismi. Ma i singoli organismi non solo si adattano all'ambiente, ma adattano mediante la loro azione combinata negli ecosistemi l'ambiente alle loro necessità.

Gli organismi "usano" i ritmi naturali dell'ambiente per regolare e programmare la loro vita, in modo da trarre beneficio dalle condizioni favorevoli.

La presenza e il successo di un organismo o di un gruppo di organismi dipende da un complesso di condizioni (luce, temperatura, salinità, ossigeno ecc.).

Ogni condizione che si avvicina o superi il limite di tolleranza è detta condizione limitante o fattore limitante.

Entro ogni ecosistema ciascun essere vivente deve agire in modo compatibile con l'esistenza continua di quel sistema: l'insieme tende all'equilibrio fra componenti abíotici e biotici.

Il grado di aggregazione come pure la densità totale, da cui dipende l'optimum di accrescimento e di sopravvivenza della popolazione, varia con la specie e con le condizioni, quindi il sottoaffollamento o la mancanza di aggregazione, al pari del sovraffollamento può essere limitante.

Negli ecosistemi maturi l'ottimo di quantità nella struttura biotica , è sempre inferiore alla quantità massima che può essere mantenuta. 

Questo è giustificato dal fatto che un qualsiasi aumento dell’efficienza di un ecosistema avviene a spese del mantenimento e del controllo della specie.

Una elevata biodiversità coincide con un ecosistema complesso ben equilibrato, con maggiori possibilità di autocontrollo che riduce le oscillazioni ed aumenta la stabilità.

SVILUPPO DELL'ECOSISTEMA

Nelle accezioni comuni del termine, climax (dal greco klímaks, «scala») indica il culmine di un processo in crescendo.

In ecologia climax è lo stadio finale del processo evolutivo di un ecosistema che denota il massimo grado di equilibrio con l'habitat fisico.
Allo stadio di climax la fisionomia che ha un ecosistema nel suo complesso è determinata da condizioni climatiche e geografiche che sono pressoché immutabili se non in tempi geologici.

In ogni ambiente fisico compatibile con la vita, s'insedia sempre la comunità biotica che è in grado di sfruttare meglio le condizioni ambientali.
Negli ambienti di neoformazione s'instaura sempre una dinamica evolutiva, detta successione ecologica che porta nel tempo all'ottimizzazione dello sfruttamento delle risorse ambientali. In altre parole nell'ecosistema maturo (climax), l'energia fissata tende ad essere bilanciata dal costo di mantenimento e controllo della comunità stessa.

I principi dello sviluppo degli ecosistemi incidono notevolmente sui rapporti tra uomo e natura perché le strategie della "protezione massima" (cioè cercare di raggiungere il mantenimento massimo della complessa struttura della biomassa), che caratterizza lo sviluppo ecologico, è spesso in conflitto con lo scopo dell'uomo il "massimo di produzione" (cioè cercare di raggiungere una resa il più possibile alta).

Il riconoscere la base ecologica di questo conflitto tra l'uomo e la natura è il primo passo per una razionale politica dell'uso delle risorse naturali.


Ing. Giulio Ripa