FLUIDIFICARE
Andrea Stronati
Bruce Lindsey
"Gehry Digitale. Resistenza materiale. Costruzione digitale"
(La rivoluzione Informatica)
Italia, 2002
Testo&Immagine (Universale di Architettura, n. 108)
prefazione di Antonino Saggio
Il testo Gehry Digitale scritto da Bruce Lindsey della serie La Rivoluzione Informatica, della quale il Professore Architetto Antonino Saggio è responsabile, è un saggio che specifica lo sviluppo del metodo progettuale di Frank Owen Gehry e la procedura digitale, globale-collaborativa singolare: “una procedura fluida”.
La lettura di Bruce Lindsey ci ricorda come gli attuali programmi informatici di disegno tridimensionale, siano i diretti discendenti dei tradizionali metodi “lofting” e “setting out” rispettivamente usati per descrivere disegni in scala reale delle linee curve durante la fabbricazione di una canoa e per realizzare disegni di modelli in scala reale su lastre di zinco.
Lofting della sagoma di un imbarcazione.
Gehry è chiaro rispetto al suo processo progettuale quando afferma che
la sua evoluzione è dovuta ad un’acuta memoria visiva e che egli
ha la necessità di cominciare un progetto attraverso il disegno e di
parlare “moltissimo” con i suoi clienti.
Ben nota è l’influenza esercitata dagli artisti su Gerhy e la “collaborazione”
con loro :è un modo per estendere i suoi impulsi attraverso una collisione
creativa.
Ma quando il disegno distrae l’attenzione dall’edificio,a causa
della propria “superficialità”, egli ricorre alla “resistenza
materiale” fornita dal cartone, rame ed altri materiali, richiamando l’uso
degli assi di cedro nel procedimento del lofting.
La prima prova reale dell’utilizzo del computer nella costruzione assistita di forme complesse è stata la realizzazione del Villaggio Olimpico di Barcellona (1992) in cui l’italiana Permasteelisa, compra una workstation CATIA dalla IBM e in collaborazione con gli architetti, produce il materiale per la realizzazione del progetto, lavorando dal rivestimento alla struttura secondo un nuovo processo di lofting definito “form follows skin”.
Villaggio Olimpico, Barcellona, 1990-92, modello CATIA
e foto di Laura Lee.
Il Weisman Art Museum di Minneapolis (1990-93) l’ultimo progetto di Gerhry realizzato interamente a mano attraverso sviluppi curvilinei basati su solidi platonici tagliati ed inclinati per facilitare il controllo della geometria.
Weisman
Art Museum di Minneapolis (1990-93),
disegni e modello.
Ma la vera e propria fase di transizione dalla procedura tradizionale a quella digitale coincide con la vittoria del concorso per la realizzazione del Guggenheim Museum di Bilbao (1991); in questa occasione vengono utilizzati gli sperimentati metodi predigitali per gran parte del primo sviluppo mentre in seguito viene prodotto un modello digitale con CATIA attraverso la digitalizzazione del disegno manuale.
Guggenheim Museum di Bilbao (1991-97), modello per il concorso, sezione acquarellata, sequenza di digitalizzazione.
L’introduzione
degli strumenti digitali diventa quindi l’elemento trainante e di trasformazione
del processo progettuale e dell’architettura di Gehry; un uso degli strumenti
digitali non più atto a produrre edifici lenti, immobili, immutabili,
ma a creare architetture ondeggianti,svolazzanti,vibranti, in grado di fornire
input necessari alla costruzione di un “nuovo alfabeto” come cita
Antonino Saggio nella prefazione.
Un sistema di digitalizzazione che traduce il modello finale completo in modello
digitale, in cui giocano un ruolo determinante sofisticati convertitori analogico-digitali
come FARO che fornisce linee e curve corrispondenti ai punti dei modelli, software
Multiframe per realizzare simulazioni digitali nella galleria del vento, studi
di luce solare ed ombre tramite schemi di rendering di CATIA, nonché
modellazioni fluidodinamiche per studiare flussi d’aria nell’eventualità
di incendi. Determinante inoltre il ruolo di programmi per il calcolo diretto
delle forme e delle dimensioni di elementi strutturali complessi e quelli per
la coordinazione dei vari sistemi costruttivi, elettrici,meccanici ed idraulici.
Sviluppo in CATIA della struttura e del rivestimento del progetto dell’EMP.
Credo che il processo progettuale digitale sia destinato a divenire, con enorme impegno da parte degli architetti di nuova generazione, il futuro di una architettura in grado di offrire un più efficace e complesso passaggio dal disegno alla visualizzazione fino ad arrivare alla costruzione.
Andrea Stronati