Nuova soggettività.
L'architettura tra comunicazione e informazione

Antonino Saggio

……LA RISCOPERTA DELLA NARRAZIONE. Nel 1926 si inaugura la nuova sede del Bauhaus. A Dessau tutti i ponti con l'edilizia del passato vengono drasticamente eliminati. In particolare il nuovo edificio cancella ogni idea di tipologia edilizia, di continuità strutturale, di morfologia urbana, di cornice prospettica, di stile storico e infine di cattedrale, intesa come carica simbolica e comunicativa attribuita all'architettura. Un'eliminazione dolorosa, se si pensa che l'immagine di una cattedrale realizzata da Feininger era presente nel primo programma della scuola redatto dal neo direttore nel 1919. Walter Gropius vi sosteneva tra l'altro che "la nuova attività edilizia del futuro... si innalzerà verso il cielo come un simbolo cristallino di una nuova fede che sta sorgendo."

 

APPROFONDIMENTO PERSONALE SULL’ARTICOLO : “Nuova soggettività” di A.Saggio.

Il Movimento Moderno nasce con l’attività di singoli architetti e piccoli gruppi in tutta Europa. In posizione preminente si pone l’opera di Le Corbusier a Parigi, di Gropius e del Bauhaus a Weimar e Dessau, di Mendelsohn, Mies Van de Rohe, Haring B. e M. Taut a Berlino, Rading e Scharoun a Breslavia, Haesler a Celle, May a Francoforte sul Meno, del movimento De Stijl in Olanda, dei costruttivisti in Unione Sovietica.
Determinanti sono i principi e i metodi con i quali intendono superare il precedente formalismo con una forma funzionale. E’ tuttavia proprio l’aspetto formale delle loro proposte, con la assoluta radicalità, a suscitare violenti rifiuti.
La vivace pubblicità, lo scambio internazionale di esperienze (CIAM), l’attività didattica del Bauhaus e il propagarsi dell’attività espositiva (Weissenhof-Siedlung a Stoccarda, padiglione di Barcellona) diffondono le idee sostenute dai suoi protagonisti. Tale processo di normalizzazione viene interrotto dalle dittature che eleggono ad architettura ufficiale un neoclassicismo e un monumentalismo rozzi ed eclettici, reprimendo l’attività degli architetti moderni (URSS, Germania, Italia, Spagna).
L’energia creativa della prima generazione che si mantiene costante anche con l’avanzare dell’età dei suoi rappresentanti,diffonde in tutto il mondo i principi dell’architettura moderna.

La seconda generazione si confronta ancora con i tradizionalisti, affinando e differenziando i metodi formulati dalla prima generazione, acquistando polivalenza espressiva. Accanto al funzionalismo razionalista si segnalano altre correnti che rompono con il rigido razionalismo dello stile internazionale, assumendo un eclettismo tecnicamente avanzato, non contrario allo storicismo (Ph. Johnson) o un manierismo organico-simbolico offerto dall’utilizzo del cemento armato (E.Sarinen, O.Niemeier).
L’opera di A.Aalto è caratterizzata da individualità coerente, da un elevato livello tecnico, chiarezza funzionale e da forme organiche in cui il razionale trascende nell’irrazionale.
All’opposto L.Kahn tende ad una drammatizzazione delle strutture attraverso la distinzione formale e costruttiva delle funzioni in singole parti o in elementi indipendenti in contrasto tra loro.
Oltre a Nervi, E.Torroja e F.Candela creano strutture in cemento armato di grande espressività, come gusci, strutture increspate e coperture sospese, tornando nuovamente agli spazi a volta e a luce libera.

La terza generazione si oppone alla cristallizzazione dei sistemi razionali e all’unitarietà della prima generazione attraverso movimenti e tendenze, di durata spesso assai breve e che spesso entrano in contraddizione con la precedente architettura moderna. “Noi non possiamo tornare indietro perché tra noi e il passato ora si pone la storia dell’architettura moderna che non possiamo ignorare. Non possiamo prescindere dai principi fondamentali che essa ha formulato”.
I problemi che si pongono all’urbanistica e all’architettura vengono tuttavia affrontati con soluzioni non più semplici ed univoche,bensì complesse e differenziate, alla luce delle minacce di catastrofi economiche ed ecologiche.
Correnti e tendenze temporaneamente sopite e sconfitte riemergono: il Funzionalismo perde rigidità dogmatica acquistando in complessità, nello spirito dell’originaria definizione di Sullivan.
I sistemi strutturali geometrici vengono estesi e differenziati; alle figure base del rettangolo e del quadrato si aggiungono combinazioni di esagoni ed ottagoni, sviluppando nuovi tipi e soluzioni.
La tendenza organicista aumenta il proprio influsso, favorita da tendenze all’irrazionalismo con una crescente sensibilità al paesaggio naturale: i grandi gusci in cemento armato e le strutture autoportanti leggere offrono enormi opportunità costruttive e formali con evidenti effetti in tema di integrazione tra architettura e paesaggio (attrezzature sportive, ricreative e per il tempo libero).
Il gruppo giapponese dei metabolisti progetta macrostrutture per esigenze durevoli, all’interno delle quali microstrutture flessibili accolgono spazi, case o quartieri residenziali secondo le necessità.
Altri optano per combinazioni orizzontali e verticali di cellule spaziali o edilizie; grandi unità non nascono più da strutture portanti, smontabili o modificabili, ma dall’addizione di cellule strutturalmente indipendenti secondo precisi schemi..
A questo strutturalismo cellulare si alternano sistemi a pianta geometrica complessa attraverso combinazioni, rotazioni e sovrapposizioni di figure base.
Aumentano simbolizzazione e valenza emotiva dell’architettura, sia per il legame con la tecnica moderna, dalla quale sviluppare un’architettura immaginifica, espressiva ed evocativa (Jorn Utzon: il teatro dell’Opera di Sidney), sia per le nuove tendenze al rivestimento o alla stilizzazione eclettica della struttura nuda dell’edificio, evocando associazioni con gli stili del passato
J.Stirling con una svolta brusca passa dall’estremo perfezionamento dell’architettura in vetro ad un collage architettonico, caratterizzato da una pluralità di motivi e citazioni tratte da epoche del passato.
Venturi è il fautore di un architettura popolare, fatta di segni e simboli desunti, secondo i principi della pop-art, dall’universo quotidiano; un’architettura intesa come capannone decorato, per riancorarne il ruolo nella coscienza dell’opinione pubblica.

Tutte queste correnti si sovrappongono e si alternano senza aver trovato finora un compromesso convincente.Sono prevedibili accese controversie sui principi fondamentali dell’architettura, sempre più divisa tra l’ottimismo di chi le attribuisce potenzialità illimitate e il dubbio relativo ai limiti della sua sfera di intervento. Credo che il futuro dell’architettura sia completamente aperta a nuovi sviluppi.

 

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO :

- MULLER -VOGEL, ATLANTE DI ARCHITETTURA Storia dell'architettura dalle origini all'età contemporanea, HOEPLI, Milano 1996.

 

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