Il filmato inizia a raffigurare un paesaggio desertico, quindi un mondo dove la legge del più forte prevale su quella del più debole.

 

Il capo tribù nel camminare fuori dal proprio habitat viene intimorito dalla presenza della pantera... fugge
Mentre la tribù stava dissetandosi in prossimità della propria caverna,viene assalita da un gruppo di umanoidi costringendoli ad abbandonare la riserva d'acqua, unica fonte di vita
L'umanoide nel svegliarsi intravede un oggetto mai visto.
L'umanoide sorpreso da questo oggetto, sveglia la tribù e tutti insieme con diffidenza si avvicinano all'oggetto; dopo alcuni istanti cercano di capire la natura di questo monolite.
Il capo tribù dopo aver avuto questo incontro con il monolite,si allontana. Si accosta ad uno scheletro di uno Gnu e afferrando una parte di esso lo scaglia all'inizio come gioco e infine con rabbia... ha scoperto lo strumento che gli permetterà sia di riconquistare la riserva d'acqua e sia di rendere la caccia più sicura......

...subito richiama la sua tribù e si scagliano contro gli invasori che gli hanno rubato la loro unica e sicura fonte di vita.

Il capo tribù con lo "strumento in mano" infierisce contro i nemici camminando su due gambe e costringendo gli invasori ad una ritirata fugace a quattro gambe.

Liberato il territorio dall'invasione dei nemici, l'umanoide lancia lo strumento verso il cielo. La scena creata dal regista segna il progresso umano...un ponte tra lo strumento "osso" e l'astronave.

 

 

 

Proposta definitiva dell'allestimento

 

Il titolo cerca di evocare la vita sotterranea nella miniera.
Il tutto è stato creato per far rivivere allo spettatore il mondo sotterraneo del minatore, tramite l’esposizione di strumenti di lavoro, rappresentazioni di immagini e sistemi informatici multimediali.
L’involucro esterno, con le sue profonde fratture, è stato da noi concepito al fine di far emergere due aspetti:
- uno di carattere morfo-geologico: la roccia;
- uno di carattere psicologico: il desiderio del minatore di riappropriarsi delle emozioni della vita..... rivedere la luce, respirare aria, ascoltare i suoni della natura.

Lo strumento dell'artista Morosin con i suoi sette cerchi, nato come mezzo da disegno si trasforma in mezzo di informazione. Prima che lo spettatore entri nello stand vedrà una sequenza di sette immagini della "The Dawn of Man " dal film Odissea 2001 nello spazio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo spettatore , entrando nella prima sala espositiva dedicata all'evoluzione del tempo dello strumento, verrà guidato con sensori a raggi infrarossi in questo viaggio temporale. Le vetrine sono doppie e nell'intercapedine fra i vetri di queste vi passa l'acqua che va dal basso verso l'alto. La massa fluida dell'acqua è da ritenersi come l'informazione ..... che è in continua evoluzione.

 

 

 

 

 

Quando lo spettatore entra nell'ultima sala dedicata all'informazione, i sensori infrarossi inviteranno lo spettatore a sedersi in una postazione ,dove vedrà l'evoluzione informatica in relazione al tempo e allo strumento con filmati e con approfondimenti tramite la info tecnology.

La superficie esterna avrà degli spacchi e dall'interno esce una luce di colore come il fuoco, per rappresentare le emozioni del minatore , in continuo divenire.

 

 

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