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Impressionismo

La parola “impressionismo” definisce l’esperienza pittorica più importante del XIX secolo.

Il termine apparve per la prima volta con intenzione di scherno nel 1874, su un giornale satirico “Le Charivari”, in un articolo di Louis Leroy, che derivò la parola dal quadro “Impression, soleil levant” di Monet.

Questo quadro fu esposto il 15 aprile del 1874 ad una mostra organizzata da vari pittori, scultori e incisori che erano stati rifiutati dal Salon Ufficiale, e tra i quali c’erano anche DEGAS, RENOIR E CEZANNE. Si trattava d’artisti con caratteri diversi, ma uniti dal desiderio di rompere con l’arte ufficiale e dal bisogno di andare oltre la realtà. Questi artisti accettarono il termine impressionismo e lo adoperarono per esprimere il senso della loro pittura, che va oltre l’apparenza delle cose. L’elemento fondamentale della realtà, è per loro la vibrazione della luce, che serve ad interpretare tutta la natura.

L’Impressionismo si sviluppa in modo completamente differente rispetto agli altri movimenti artistici. Infatti esso non è organizzato né preordinato e nasce per aggregazione spontanea, senza manifesti e teorie. Contrariamente ad ogni altro movimento, poi, quello impressionista è privo di una base culturale omogenea, nel senso che i vari artisti provenivano da esperienze artistiche e da realtà sociali disperate.

Inoltre, come si è già accennato, gli Impressionisti, sono diversi dagli altri pittori, per il loro modo di porsi in rapporto con la realtà esterna. Essi si rendono conto che tutto ciò che percepiamo attraverso gli occhi, va oltre il nostro campo visivo. Ecco perché nei loro dipinti viene abolita la prospettiva geometrica, non sono più imprigionati gli spazi.

Ciò, che più conta in ogni rappresentazione, è l’impressione che uno stimolo esterno suscita nell’artista, il quale partendo dalle proprie sensazioni, opera una sintesi della realtà per cogliere la sostanza di tutte le cose e di tutte le situazioni.

Sul piano tecnico, questo fine viene perseguito con vari artifici. Prima di tutto si ha l’abolizione delle linee che contornano gli oggetti.

Per quello che concerne il colore, che per gli Impressionisti, è fondamentale, vengono aboliti i forti contrasti di chiaro-scuro e viene messo in stretto rapporto o in contrasto il colore di un oggetto con i colori puri. Per cogliere le sensazioni, tramite i colori, le pennellate di questi artisti, sono veloci, non studiate. Essi escludono sempre il bianco e il nero che sono non-colori. Quando un’artista dipinge, non rappresenta la realtà, ma le sensazioni che essa gli suscita.

Gli Impressionisti preferivano dipingere all’aria aperta come dimostrano i dipinti dell’acqua, degli alberi, del cielo di MONET, RENOIR e degli altri, che amarono in particolare operare sulle sponde della Senna.

Tra i maggiori esponenti dell’Impressionismo, ci sono sicuramente MANET, MONET DEGAS e RENOIR e DE NITTIS.

 

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