Aspetti pratici dei più comuni fenomeni monetari
Elaborazioni su dati ISTAT - www.istat.it
1 - Aspetti pratici, documento base
2 - Coefficienti per tradurre valori monetari dei vari anni in valori del 2008, Tab. 1
3 - Valore reale della moneta in Italia dal 1861 al 2008, Graf. 1
4 - Calcolatrice per tradurre valori di un qualsiasi anno iniziale in valori di un qualsiasi anno finale, Tab.2
Da tempo l'Istat elabora, con periodicità mensile, vari tipi di indice dei prezzi (indice dei prezzi all'ingrosso, indice dei prezzi al consumo, indice del costo della vita, etc) il cui scopo è quello di sintetizzare in un unico valore i prezzi di un congruo numero di beni e servizi, ritenuti significativi, rilevati con capillarità su tutto il territorio italiano.

Direttamente connesso alla dinamica di tali indici è il mutamento del potere di acquisto della moneta, inteso come quantità di beni e servizi che possono essere con essa acquistati (sul mercato all'ngrosso, sul mercato al minuto, o da parte di una famiglia tipo). E' infatti ovvio che a parità di moneta a disposizione, se i prezzi aumentano (ed è il caso più frequente), la quantità di beni con essa acquistabili diminuisce e ciò equivale ad una perdita di potere di acquisto. L'opposto accade, ma il caso è assai infrequente, se i prezzi diminuiscono.

Da quanto detto si intuisce che il potere di acquisto può essere misurato in base a qualsivoglia tipo di prezzo. Volendo, per esempio, evidenziare l'evoluzione del potere di acquisto di uno stipendio o di un salario, appare maggiormente logico utilizzare il costo della vita; se invece si vuole determinare la dinamica del potere di acquisto delle disponibilità di una impresa manifatturiera, appare più opportuno il ricorso ai prezzi all'ingrosso; etc. etc. Nella pratica sono due i problemi che si presentano da risolvere:

a) rendere omogenee dal punto di vista del potere di acquisto somme di denaro che si riferiscono ad anni diversi;

b) calcolare la variazione relativa del potere di acquisto della moneta durante un certo arco di tempo (in caso di variazione negativa si parla altresì di svalutazione; in caso di variazione positiva di rivalutazione).

Il caso a) viene risolto mantenendo costante nel tempo la quantità di beni e servizi e facendo variare la quantità di moneta necessaria all'acquisto. Così, ad esempio, se i

Quentin Matsys: Il cambiavalute e sua
moglie, 1514, Musée du Louvre
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prezzi crescono del 5%, occorrerà che anche la somma necessaria all'acquisto aumenti parallelamente del 5% per acquistare la stessa quantità di beni, ma ciò comparta anche che la moneta si sia svaluti del 5%.
Ponendo pertanto:



Il coefficiente che permette di trasformare una Lira e/o un Euro al tempo 0 in una somma equivalente per potere di acquisto al tempo t è:



Questa è la formula adoperata per costruire la Tab.1, nella quale
i numeri indici presi in considerazione sono quelli dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, denominati fino al 1967 indici del costo della vita. In pratica, i coefficienti relativi ai vari anni sono ottenuti dividendo l'indice dei prezzi del 2008 per gli indici dei prezzi di detti anni
V
iceversa il coefficiente che permette di trasformare una Lira e/o un Euro al tempo t in una somma equivalente per potere di acquisto al tempo 0 è

Il caso b) viene invece risolto mantenedo costante nel tempo la somma di denaro a disposizione e facendo variare la quantita di beni e servizi con essa acquistabile. Si verifica pertanto che se, ad esempio, i prezzi aumentano, con la stessa somma di denaro si potra acquistare una quantità inferiore di beni e servizi dando origine al fenomeno della perdita di potere di acquisto (o svalutazione) della moneta, solitamente espressa in termini di variazione relativa. Se viceversa i prezzi diminuissero ovviamente il potere di acquisto aumenterebbe e si parlerebbe di rivalutazione. In questo caso, al tempo 0, con una Lire e/o un Euro a disposizione, si potrà acquistare un quantità di beni e servizi pari a


mentre, al tempo t, l'analoga quantità sarà


Per calcolare la variazione del potere di acquisto della moneta basta quindi determinare la variazione relativa di queste due ultime grandezze



Qualora invece volessimo determinare la variazione del potere di acquisto dal tempo t al tempo 0 (il caso è per la verità piuttosto infrequente perchè di solito per simili elaborazioni non si va a ritroso nel tempo) la formula (3) risulterebbe così modificata:



Se infine desiderassimo esprimere la (3) e la (4) sottoforma di variazioni relative percentuali, anzichè unitarie, sarà ovviamente sufficiente moltiplicare per 100 ambedue le formule.

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Tab.1 - Coefficienti per tradurre valori monetari dei vari anni in valori del 2008
In calce alla tabella, l'Istat precisa che qualora la cifra originaria sia espressa in lire, mentre la cifra rivalutata debba essere espressa in euro, occorrerà effettuare prima la rivalutazione (moltiplicando per l'apposito coefficiente) e successivamente la conversione in euro (divisione per 1.936,27); al contrario, se la cifra di partenza sia espressa in euro, la cifra rivalutata, con il coefficiente delle tavole, risulterà anch'essa in euro e quindi se occorresse esprimerla in lire sarà necessaria l'operazione inversa (moltiplicazione per 1.936,27). Scendendo nel dettaglio, il valore 8513,915, relativo al 1861, rappresenta la quantità di moneta necessaria ad acquisire, nel 2008, un paniere di beni e servizi che, nel 1861, si sarebbe acquisito con una lira. Il ragionamento appare assai arzigogolato ad una prima lettura, ma si rende necessario per cogliere i giusti contenuti di quel valore. Ovviamente le stesse regole interpretative valgono anche per tutti i valori relativi agli anni successivi della tabella. Per semplificare la procedura di calcolo e ottenere i risultati in corrispondenza di qualsivoglia periodo di tempo, è possibile ricorrere alla Tav.2., a corredo della quale viene fornito anche un pratico esempio

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Graf. 1 - Valore reale della moneta in Italia dal 1861 al 2008
Occorre subito precisare che il grafico è stato costruito utilizzando i dati della Tab.1., che, come già precisato, rappresentano la quantità di moneta necessaria ad acquisire, nel 2008, un paniere di beni e servizi che, nei vari anni precedenti, si sarebbe acquisito con una lira. In altre parole la serie evidenzia la dinamica del valore "reale" della moneta espressa in valuta (lira o euro) del 2008. Prima di passare ad una breve disamina del grafico è forse opportuno precisare che la scala logaritmica, scelta per una rappresentazione più significativa, fa sì che le differenze lungo le ordinate evidenzino non valori assoluti (es. +100 rispetto al valore iniziale) ma valori relativi (es. +10 volte il valore di partenza). Per i primi 53 anni del regno, e cioè fino alla vigilia della prima guerra mondiale, la lira si era deprezzata in maniera molto graduale. L'avvento della guerra 15-18 ne fa precipitare il valore. Il deprezzamento continua più lentamente fino al 1926. Segue poi, in completa controtendenza, un recupero che si protrae fino al 1935, per poi ridiscendere e precipitare durante la seconda guerra mondiale. Cessata la guerra, i primi 25 anni della neo-repubblica , e cioè dal 1947 al 1972, sono caratterizzati da una accentuata e graduale discesa che ancor più si acuisce nel successivo periodo 1972 -1985, anni durante i quali la lira conosce la più durevole e intensa svalutazione in periodo di pace. Si arriva così agli anni recenti caratterizzati da un deprezzamento più contenuto che rallenta ulteriormente attorno al 1995, cui fa seguito nel 2001 l'ingresso nell'euro, che cambia radicalmente lo scenario e diviene storia attuale .

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Tab.2 - Calcolatrice per tradurre valori di un qualsiasi anno iniziale in valori di un qualsiasi anno finale
La calcolatrice effettua, a seconda delle necessità, anche la conversione lire-euro od euro-lire del risultato. Inoltre in apposito riquadro viene fornita per chiarezza una breve interpretazione delle operazioni compiute e del risultato ottenuto. Ma ecco un classico esempio di utilizzo della calcolatrice.
Nel 1969, Paolo percepiva uno stipendio di £.250.000; nel 2004 riscuote una pensione di € 1800. Il suo tenore di vita è migliorato o peggiorato? Per rispondere seleziona 1969 come anno iniziale del periodo. Seleziona poi 2004 come anno finale, inserisce l'importo di 250.000 precisandone la valuta (Lire), e preme "Esegui". Il risultato è un capitale di £. 3.868.608, pari ad € 1997,97, quale conseguenza della riduzione del potere di acquisto passato, nello stesso arco di tempo, da 10000 a 59,325. Poichè Paolo ora percepisce € 1800=, se ne deduce che il suo potere di acquisto è diminuito di €.197,97 e quindi il suo tenore di vita è peggiorato.


Precisa il periodo
Immetti il valore corrente del bene nell'anno iniziale
Risultato finale dei calcoli
Da anno A anno
Valuta
Importo
Valore corrente del bene nell'anno finale
Pari a:



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