Dal sito
dello ska italiano SKABADIP
La tattica usata della
volgarità, se vogliamo, era già in voga da qualche
annetto, avendola introdotta nel mondo dello spettacolo la musica
Punk ed i suoi eccentrici protagonisti ma, nonostante linguacce,
gestacci, pantaloni calati, cibo letteralmente ingurgitato sul
palco e, qualche volta, anche rigurgitato sugli spettatori (!),
la musica dei Bad Manners era ben diversa da quella suonata dai
tipi con le creste colorate e le spille da balia nel naso (ora lo
chiamano piercing).
I Bad Manners (che allepoca cambiavano nome alquanto spesso)
nascono e si sviluppano nei pub e club del londinese e già nel
1978, dicono le cronache, godevano di un certo seguito grazie,
ovviamente, alla musica prevalentemente suonata: una riuscita
miscela di R&B e Ska, sia cantati che strumentali attinti ai
gloriosi anni 60.
Alla caratterizzazione del sound generale contribuiva (e tuttora
è così) in maniera determinante la voce dal tono particolare di
Buster, urlata, aperta e mai acuta o stridula.
Nonostante, comunque, la formazione suonasse da qualche annetto,
pur con un continuo turn over di personale, il nome Bad Manners
sarà il definitivo del gruppo solo dal 1979.
A rendere ulteriormente bizzarra la band contribuiva fin dallinizio
la presenza del lunatico Alan Sayag - aka Winston Bazoomies
armonicista (occasionale) della band e notevole
apportatore di spunti geniali per i Bad Manners.
Di tutte le formazioni ascrivibili al genere Ska e che si misero
al centro della scena musicale mondiale a quellepoca, i Bad
Manners furono gli unici ad avere la fortuna di trovarsi
direttamente tra le mani un vantaggioso contratto della major
Magnet Records senza neppure aver mai registrato un demotape
ovvero: nati con la camicia.
E una mia mera congettura, ma non
è improbabile che uno spettacolo dal vivo abbia impressionato il
cacciatore di teste di turno della casa discografica
al quale - a fenomeno Two Tone appena esploso - non gli sarà
sembrato vero trovare un gruppo come quello non ancora
scritturato!
La musica Ska Two Tone, comunque, quando i Blodvessel & Co.
firmarono quel contratto, aveva già creato impressione ed un
vasto seguito ma, nonostante ciò, non uscirà nessun 45 giri dei
Bad Manners su etichetta Chrysalis/Two Tone, limitando il loro (ottimo)
contributo per l'etichetta di Dammers a 4 pezzi live di cui 2 (Lip
Up Fattye Inner London Violence) presenti sulla
famosissima compilation Dance Craze (2Tone Records
1981) e, insieme a quelli, Wolly Bully e Ne Ne
Na Na Na Na Nu Nu nella versione video della stessa
compilation (Chrysalis Records 1988), videocassetta che è, tra
le altre cose, la più vivida testimonianza di unintera
epoca.
La sottoscrizione del contratto di cui dicevo prima portò allimmediata
uscita del disco di debutto dei Bad Manners che, nel titolo, bene
riassume il genere suonato dalla band, ovvero SkanB.
Era il 1980 e la formazione accreditata consisteva, oltre a
Trendle (voce) e Sayag (armonica a bocca), in Brian Chewit
alla batteria, David Far-in al basso, Louis Alphonso
(poi anche Dirty Luis Al) alla chitarra ed il mio
preferito: Martin Stewart (poi solo più tardi soprannominato
Bogigong) allorgano. Davanti a tale ritmica
stava la sezione fiati più numerosa dellepoca Two Tone
composta da Andy Marcus Absent Marson al sax alto (ma
lo ascolteremo, più in là, anche come suonatore di banjo!),
Chris Crusty Kane al tenore e Gus Hotlips
Herman alla tromba. I ricordi rimandano ad una sezione fiati in
giacche multicolori, con occhiali da sole ed in perenne
movimento, i loro assoli divertenti, i suoi riff mai scontati e
sempre pronta alla trovata ritmica.
La formazione resterà immutata fino al 1985 quando uscì lalbum
americano Mental Notes.
Tornando a SkanB, l'album contiene 12
tracce di cui lultima è la registrazione (da un vecchio
vinile scorticato) di una canzoncina per bambini dal titolo
Scruffy Was A Huffy Chuffu Tugboat, tratta dalla
vasta collezione di musiche strane di Sayag ed indice della seria
fuorezza del gruppo.
Il resto del disco include i brani veramente storici (non solo
per questioni cronologiche) della formazione, quelli per cui,
quando tuttora vengono suonati, la gente va in puro, sano delirio
ska: parlo delle già citate Ni Ni Na Na Na Na Nu Nu
(cover di un pezzo di cui non sono mai riuscito a trovare in
versione originale), della cattivissima Inner London
Violence (fin dalle prime battute è come se desse la
carica), del R&B Wooly Bully e delle più
tranquille Fatty Fatty (cover dellomonimo brano
di Clancy Eccles), Special Brew (ska tranquillo il
cui singolo si posizionò in maniera soddisfacente in classifica
e famoso per laccelerata finale) e Lip Up Fatty,
senzaltro una delle mie favorite.
Anche oggi non ho alcun dubbio: si tratta senzaltro di Ska
in alcune delle sue migliori manifestazioni.
A cura di Sergio Rallo
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