CONCILIO E. VATICANO
II°
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[1962-1965]
21° ECUMENICO DELLA Chiesa cattolica
<>
Definizione di concilio ecumenico:
dicesi C. ecumenico l’assemblea straordinaria di tutti
i vescovi della Chiesa, residenziali e titolari, convocata e presieduta
dal vescovo di Roma, allo scopo di dibattere problemi riguardanti
la Chiesa, in particolare di ordine dottrinale, pastorale oppure
disciplinare
La dicitura residenziali
e titolari ha bisogno di una chiarificazione. E’
residenziale il vescovo che è a capo di una diocesi attuale;
è titolare il vescovo che ha il titolo di una diocesi storica
non più esistente. Il vescovo residenziale è quello
che svolge un’attività pastorale, mentre il vescovo
titolare lavora in un ufficio o svolge attività diplomatica
o di altra natura. Questa distinzione non sembra esserci nella
Chiesa ortodossa
Così pure la dicitura ecumenico:
in sé vuol dire universale, ed è chiaro che, per
sua natura, un concilio ecumenico riguarda tutta la Chiesa di
Cristo. Tuttavia, ecumenico va inteso nella accezione della Chiesa
cattolica, riguardante cioè quest’ ultima, ma non
riguardante, perciò le altre Chiese (ortodossa e protestante-evangelica).
<> Periodizzazione:
epoche storiche di celebrazione:
- antichità (8 concili dell’unità)
- medioevo (generali papali)
- epoca moderna (età delle Riforme)
- epoca contemporanea (concili mondiali).
ELEMENTI PER CONOSCERE IL VATICANO II
<>
I primati del Vaticano II°:
E’ il primo Concilio della storia della Chiesa che
1. non è convocato per comporre
uno scisma
2. non è convocato per definire
dogmi
3. non ha comminato scomuniche, ma le ha
tolte
4. non vi partecipano i capi di Stato
e di governo: vi partecipano i laici/che
5. è stato (il primo) veramente
mondiale.
<> La genesi [remota] del
Vaticano II°:
1. il concilio
è stato generato da alcune correnti teologiche che, già
da cinquant’anni prima, avevano cominciato a svilupparsi
all’interno della Chiesa, da non dimenticare assolutamente,
in particolare:
- i cinque movimenti:
1. biblico
2. patristico
3. liturgico
4. ecumenico
5. antropologico,
detti i cinque grandi.
2. - Leone XIII° e
le “aperture scientifiche” di fine Ottocento, primi
frutti delle quali sono i così detti grandi Dizionari delle
scienze ecclesiastiche, nei quali confluiscono gli studi teologici,
rinnovati secondo il metodo storico-scientifico.
3. - Pio X° e il “modernismo”.
4. - Benedetto XV° e il Codice di Diritto
Canonico (1917).
5. - Le riforme “parziali”
di Pio X° e Pio XII°.
Sono queste le cause principali,
insieme ovviamente ad altre, che hanno portato la Chiesa cattolica
a celebrare il Vaticano II.
CRONOLOGIA
AUBERT R.FEDALTO G.QUAGLIONI D., Storia
dei Concili, Cinisello Balsamo, 207-263.
SCHATZ K., Storia dei Concili, Edizioni Devoniane, Bologna
1999, 249-315.
BOFF G., Teologia Cattolica, 247-248.
IV periodi: 10 sessioni,
per una durata reale di solo 9 mesi, circa.
I periodo: 11 ottobre - 8 dicembre 1962
II periodo: 29 settembre - 4 dicembre 1963
III periodo: 14 settembre - 21 novembre 1964
IV periodo: 13 settembre - 8 dicembre 1965.
<> Annuncio e preparazione:
AUBERT R.-FEDALTO G.-QUAGLIONI
D., Storia dei Concili, 207ss.
Il primo annuncio di un
concilio da celebrarsi viene dato da Giovanni XXIII, il 25 gennaio
1959, al termine della liturgia solenne in onore di s. Paolo,
da lui presieduta nella basilica di s. Paolo fuori le mura, ai
cardinali presenti per l’occasione e radunati in una sala
del monastero. Tra lo stupore generale, poiché nella Chiesa
molti auspicavano un concilio, ma nessuno, proprio nessuno, pensava
che fosse realizzabile, un po’ alla volta l’annuncio
diventa realtà. Il primo passo infatti è la costituzione
della
- Commissione antepreparatoria,
cui viene demandata la:
consultazione dei vescovi
della Chiesa cattolica:
2594, residenziali e titolari;
europei, 864;
hanno risposto: 2.019.
Le risposte dei vescovi
vengono rielaborate dalle così dette:
- Le Commissioni:
a) Commissione centrale
(presieduta dal papa)
b) Commissioni preparatorie
(10)
c) Segretariati (2).
<>
Composizione del Concilio:
- ibidem, 214-218
Osservando i Padri conciliari,
mentre sfilano in processione verso la basilica di s. Pietro per
la solenne Messa di apertura, vestiti con il piviale e la stola
rossi e la mitria bianca, si possono vedere, tra gli altri,
432 vescovi italiani,
122 vescovi francesi,
61 vescovi tedeschi, oltre a quelli austriaci,
svizzeri, nord europei,
60? Vescovi spagnoli,
15 vescovi belgi
200 vescovi degli Stati Uniti d’America
200 vescovi brasiliani
350 vescovi latinoamericani
72 vescovi indiani
256 vescovi dell’Africa subsahariana,
di cui 61 indigeni,
60 vescovi del Medio Oriente
46 vescovi, in esilio, della Chiesa cattolica
cinese, in comunione con Roma,
17 vescovi polacchi e 24 iugoslavi.
Per la prima volta la Chiesa
cattolica mostra il suo volto mondiale e non più soltanto
europeo e americano.
<>Maggioranza
e opposizione:
- ibidem, 219-220.
- Documenti emanati:
- Costituzioni 4
1. Liturgia |
liturgica |
2. Chiesa |
dogmatica |
3. Rivelazione |
dogmatica |
4. Chiesa nel mondo contemp |
pastorale |
- Decreti 9
- Dichiarazioni 3
<> Riforme ecclesiali del
Vaticano II°:
- BOFF, op,cit., 248:
aggiungere: il Rituale romano (con il Caeremoniale
episcoporum).
<> Fonti:
- Tabularium concilii
Vaticani II, ordinato e catalogato da CARBONE V., parte dei
documenti in esso contenuti sono stati pubblicati in:
- Acta et Documenta…,
28 voll., Città del Vaticano 1960-1988 (Series I antepreparatoria,
con i Vota dei vescovi e delle università cattoliche;
Series II praeparatoria, Commissione centrale preparatoria);
- Acta Synodalia Sacrosancti...,
33 voll., Città del Vaticano 1970ss.
<> Valutazioni conclusive:
PESCH H.O., Il Concilio Vaticano Secondo.Preistoria,
svolgimento, risultati, storia post-conciliare, (Biblioteca
di teologia contemporanea 131), Queriniana, Brescia 2005.
Anche su questo importante concilio il dibattito
è stato, ed è ancora, aperto e, soprattutto, le
valutazioni non sono concordi: è stato un concilio di rinnovamento,
ha rinnovato solo in parte, ha “rovinato” la Chiesa,
ha prodotto solo guasti, e così via! Un altro filone di
discussione verte sulla sua ricezione da parte della Chiesa: è
stato recepito, non è stato recepito, è stato recepito
solo a metà! Premesso questo,
1. Che sia stato grande
non ci dovrebbero essere dubbi: infatti la riforma della Chiesa
voluta dal Vaticano II, per estensione, profondità e conseguenze
è paragonabile solo a quella analoga operata dal concilio
di Trento nel XVI secolo.
2. Certamente nel valutare
il suo operato molto dipende da come ci si pone nei suoi confronti:
per chi aveva riposto in esso attese eccessive è stato
sicuramente un fallimento. Per chi, al contrario, ne temeva l’azione
riformatrice
è stato un concilio rivoluzionario. Ma, come al solito,
la verità sta nel mezzo: il Vaticano II, cioè, ha
conseguito risultati di diverso valore. Alcuni sono permanenti,
altri più transitori.
3. Non bisogna pensare
che volesse rivoluzionare il mondo, ma solo introdurre la Chiesa
nel XX secolo: è un po’ diverso!!
4. Non solo, ma, nel frattempo,
la società ha continuato a evolversi per conto suo, per
cui oggi molti padri conciliari stenterebbero a riconoscersi in
essa.
5. Come è sempre
successo in tutti i Concili, i suoi risultati sono frutto di compromessi
tra le diverse correnti di pensiero e soprattutto della teologia
prevalente al momento della sua celebrazione: è da questi
due elementi fondamentali che bisogna partire per valutare l’evento
concilio. Altrimenti, si rischia di versare fiumi di inchiostro
e milioni di parole, ma senza fondamento!
6. Ma, infine, anche ammesso
che non avesse conseguito tutti quei risultati che si dice abbia
conseguito, e, in ciò, conservatori e progressisti si incontrerebbero,
poiché, si sa, gli estremi si toccano sempre, rimane tuttavia
un fatto incontestabile: che il Vaticano II ha fatto uscire la
Chiesa cattolica dall’età romano-imperiale e l’ha
scagliata nell’età della società mondiale.
Per cui, a buon diritto deve essere
chiamato il primo concilio veramente mondiale. E non è
poco!
7. Quale potrebbe essere,
ad esempio, una prima, evidente conseguenza di questa mondializzazione
della Chiesa? Se era relativamente facile un assolutismo accentratore
della Curia Romana finchè la Chiesa era solo in Europa
e America del Sud, ora la sua estensione mondiale la pone di fronte
a un bivio: o conserva quel centralismo, che però ha bisogno
di un imponente apparato burocratico, con costi enormi e, quindi,
un inasprimento della pressione fiscale sulle Chiese e sui cattolici,
oppure decentra il governo ad organizzazioni locali, conservando
a Roma la funzione di unità, coordinamento e indirizzo
comuni. E ciò è vero anche per la teologia: davvero
si crede che in una Chiesa mondiale possa bastare il papa a fare
teologia per tutta la Chiesa? E fino a quando le Chiese locali
saranno escluse dal fare teologia per tutta la Chiesa, negando
così alla fede della Chiesa un apporto multiculturale e
quindi multiprospettico, pur nell’unità dell’unica
fede?
Come bisogna concludere? Che il Vaticano II, in definitiva, ha
messo a confronto il primato della istituzione con quello della
Parola di Dio: o fidarsi dell’una o fidarsi dell’altra.
Si può credere che ciò non abbia molta importanza
per la Chiesa, ma non si può negare che ciò sia
stato fatto. Dunque, istituzione o testimonianza? Già,
perché questo è stato detto! Personalmente credo
che la istituzione debba obbedire alla Parola di Dio, non il contrario!
Con buona pace di tutti!
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