Si definisce polare di un punto P(x 1,y1) , nella polarità definita da una conica Γ (circonferenza, parabola, ellisse, iperbole), la retta r (del piano π al quale appartengono Γ e P) la cui equazione si ottiene operando nell’equazione della conica le seguenti sostituzioni:
x
2
con x
1 x,
y 2
con y1
y,
x con
,
y con
.
Si
può dimostrare (e noi lo abbiamo fatto nel caso della circonferenza) che se
il punto P
Γ la sua polare coincide con la tangente a Γ in P.
Vale inoltre il seguente teorema la cui dimostrazione esula dai limiti di questo corso:
Teorema
della reciprocità: Se la polare di un punto P passa per un punto A, allora
la polare del punto A passa per
il punto P.
Alla luce di questo teorema e di quanto abbiamo prima detto possiamo affermare che la retta congiungente i punti A e B di contatto della circonferenza C con le tangenti condotte ad essa da un punto esterno P altro non è che la polare di P e pertanto la sua equazione si ottiene come specificato precedentemente (regola dello sdoppiamento).
Nota: che la polare di P sia la retta congiungente i punti di contatto A e B delle tangenti condotte da P alla circonferenza C è ovvio poiché, dette t 1 e t 2 le tangenti condotte da P alla circonferenza C e detti A e B i punti di contatto della circonferenza C con le tangenti t1 e t 2 rispettivamente, la tangente t 1 per quanto prima affermato altro non è che la polare del punto A, così come la tangente t 2 altro non è che la polare del punto B; poiché tali tangenti (polari) passano per P, la polare di P, per il teorema della reciprocità, deve passare per i punti A e B.
In breve: t 1 , polare di A, passa per P quindi la polare di P (per il teorema di reciprocità) passa per A; t 2 , polare di B passa per P quindi la polare di P (per il teorema di reciprocità) passa per B; pertanto la polare di P passa per A e B.
PROF. MICHELE FARINA
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