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IMMAGINI DEL TRAM: LE TRATTE URBANE DI ROMA

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SI CERCANO SEMPRE NUOVE IMMAGINI PER AMPLIARE QUESTO ALBUM: IN PARTICOLARE, IMMAGINI DEI DUE ANELLI DI VIA EURIALO E DEL PODERE DEI CESSATI SPIRITI

 

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La via Tuscolana, in vista di Porta Furba, prima del tram. Il pino si trova ancora oggi esattamente dove lo vediamo (siamo all'altezza dell'incrocio con l'attuale via Arco di Travertino), risparmiato anche dal binario della tranvia STEFER, che lo aggirava legger mente in direzione esterna. In questo punto, circa 50 metri più avanti del pino, sorge- rà il viadotto su cui transiteranno almeno fino al 1935 i tram dei Castelli.

 
   
  (Gabinetto Fotografico Nazionale)  
 

Un immagine della via Appia, all'altezza del tavolato, alla fine dell'800: sulla sinistra, tra gli alberi, si intravede la sede della ferrovia Roma-Albano-Nettuno, che diventerà nel 1941 il secondo binario STEFER della tranvia per Capannelle, Albano e Velletri.

 
   
  (Collezione Giuseppe De Grisantis)  
 

Il piazzale esterno la porta San Giovanni (l'odierno piazzale Appio): si notano i binari del primo capolinea romano della tranvia STFER per il vicolo delle Cave. Carretti in at tesa dell'ispezione di dogana e (sulla destra), due innamorati ante-litteram.

 
   
  (Collezione Umberto Mariotti Bianchi)  
 

L'unica immagine al momento conosciuta di una gialletta STFER, la 3 in piazza San Gio- vanni. L'immagine è databile tra il 1905 e il 1908, anche per la presenza della costru- zione che si intravede sulla sinistra,che per l'appunto sarebbe stata demolita quell'an-no, stando almeno alla documentazione edilizia storica disponibile.

 
   
     
 

Una motrice apparentemente numerata 4, ma che non è certamente una 40 modifica- ta. Manca qualsiasi dato su questo materiale in probabile servizio urbano, anche se pa re certo trattarsi - come le giallette - di rotabili in prestito da altra amministrazione, che hanno fatto servizio precedentemente alla modifica delle motrici 40.

 
   
  (Collezione Giuseppe De Grisantis)  
 

Una delle tre motrici della serie 40 che in epoca imprecisabile sono state riadattate al ser vizio urbano Termini-Via delle Cave, la 4. A seguire il relitto della 5 all'inizio degli anni '50, sopravvissuta al resto della serie forse per essere stata utilizzata come rotabile di servizio. La 5 si trova, infatti, nel deposito di Marino.

 
   
   
     
 

Un convoglio di motrice 60 e rimorchio 260 ripreso a piazza Venezia (è indicato dalla frec- cia), negli anni della brevissima escursione dei tram STFER oltre Termini. Al servizio poteva no accedere i viaggiatori in possesso di biglietto da o per una località dei Castelli

 
   
  (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione)  
  Il capolinea STFER del Foro Traiano, con materiale a due assi (motrice 30 e rimorchio 100)  
   
     
 

Una motrice a due piani in transito sul viadotto che scavalcava l'antica via Militare (oggi via Arco di Travertino), e l'antico tracciato della ferrovia Roma-Albano-Nettuno. Sullo sfon do si nota Porta Furba.

 
   
  (Collezione Giuseppe De Grisantis)  
 

La tranvia per Capannelle e Albano negli anni '20. Sulla sinistra, non visibile, corre la ferro- via per Albano e Nettuno, che dal 1941 diventerà il secondo binario della tranvia urbana Termini-Capannelle.

 
   
     
 

Primi tempi di servizio della Termini-Capannelle nel 1935 con le MRS serie 300: i tram si presentano con l'iniziale presa di corrente ad archetto 1923, identico a quello montato sul materiale ATAC dell'epoca. Nella seconda immagine la MRS ancora dotata di archetto si trova al capolinea di Cinecittà, attivato due anni dopo.

 
   
   
     
 

La presentazione delle nuove MRS 320, previste per l'accoppiamento in multiplo delle motrici, per il servizio della nuova linea Termini-Cinecittà. Nella seconda immagine le due MRS 320 e 321 accoppiate in corsa di prova al capolinea delle Capannelle.

 
   
     
   
     
 

Gli impianti del nuovo capolinea di Cinecittà. I due binari di corsa e l'anello di inversione per il materiale urbano monodirezionale. Convoglio serie 90 e motrici Urbinati. Nella se- conda immagine si notano i due ulteriori binari per la sosta delle vetture.

 
   
     
   
     
 

La presentazione dell'articolata Urbinati 401, primo tram articolato, vista laterale e frontale durante le prime corse di prova e in uscita da Porta San Giovanni nei primi tempi di servizio (tutte le immagini sono del 1938).

 
   
   
   
   
  (Collezione Sartori)  
   
 

Motrice MRS 320 a San Giovanni. Come nelle precedenti immagini della Urbinati 401 an- che questa vettura ha i frontali dipinti con le fasce bianche, tipiche dei mezzi pubblici ro- mani negli anni della guerra.

 
   
     
 

Motrice MRS 323 in servizio sulla Termini-Capannelle in via Filippo Turati nel 1948, in at- tesa di una... passeggera ritardataria.

 
   
  (Collezione Ogliari)  
 

L'articolata Urbinati 403 in partenza dal Capolinea di via Amendola nel 1950. Il frontale della vettura appare ancora non modificato, e il cartello di linea è sistemato sotto il mez- zo parabrezza sinistro.

 
   
     
  Lungo la linea Termini-Capannelle: due motrici MRS (300 sopra, 320 sotto), in viaggio ver so il capolinea esterno sul binario che fu unico, tra Colli Albani e Capannelle, fino al 1941, quando per il raddoppio della tratta fu utilizzato quello abbandonato dalle FS dopo la sop- pressione della tratta residua Portonaccio-Ciampino dell'antica ferrovia per Albano e Net- tuno, a sua volta ex tranvia Portonaccio-Marino.  
   
   
     
 

Motrici MRS sul percorso della ex tranvia Portonaccio-Marino, ed ex ferrovia Roma-Albano- Nettuno. Queste due tratte separate della linea avevano inizio subito dopo via Arco di Tra vertino, ricongiungendosi poco dopo il bivio del Quarto Miglio, da dove fino al 1940 la ferrovia e la tranvia corsero parallele fino alle Capannelle e, per brevi tratti, fino a Ciampi no.

 
   
   
  (Foto: Giuseppe De Grisantis)  
   
  (Foto: Giuseppe De Grisantis)  
   
     
 

Un raddoppio, utilizzato quando la Termini-Capannelle era ancora a binario unico, è stato mantenuto fino alla chiusura della linea del 1978 e al successivo smantellamento degli im- pianti.

 
   
   
     
   
 

Ancora un immagine della tratta ex tranvia Portonaccio-Marino e Ferrovia Roma-Albano-Nettuno. Dietro il tram si nota un edificio che dovrebbe essere stato una stazione o un ca sello dell'antica ferrovia.

 
   
     
  In viale Manzoni, il convoglio 81+281 e una motrice MRS 300 nel 1951.  
   
  (Foto: Masino - Coll.ne AMTUIR)  
 

Il tram a Porta San Giovanni: in questo punto (di fronte alla Basilica), esisteva un com- plesso a quattro binari, i due laterali per la STEFER, gli altri due per l'ATAC. Il nodo rac- coglieva le confluenze di via Emanuele Filiberto e via Carlo Felice, mentre normali scam- bi elettrici consentivano l'instradamento verso via Taranto e Via Magna Grecia (ATAC), e via Appia Nuova (STEFER). Nella prima immagine (1942), una imperiale traina un rimor- chio a due assi nel periodo in cui non esisteva quasi distinzione tra servizio urbano ed ex traurbano. Nella seconda immagine una MRS 320 diretta a Termini.

 
   
   
  (Foto: Trecolle - Coll.ne AMTUIR)  
 

Due immagini panoramiche del nodo tranviario di Porta San Giovanni. Nella prima foto si notano un convoglio di motrice 70 e rimorchio a due assi, una motrice a due piani e una MRS rivolti verso la via Appia e un articolata Urbinati diretta verso Termini (si notano un convoglio motrice-rimorchio ATAC della linea 16 e un autobus Alfa Romeo 140A Menari- ni). La seconda immagine ritrae due tram ATAC (una MRS e un articolata Mater), e si no tano (oltre al solito Alfa Romeo 140A), un articolata Stanga e un convoglio motrice-ri- morchio sulla linea della circolare rossa.

 
   
     
   
     
 

L'ultima fornitura di tram nuovi di fabbrica per la STEFER: otto motrici articolate STANGA, analoghe allo stesso tipo di rotabile in circolazione sulla rete ATAC, numerate 501-508, poi passate all'ATAC (1986), come 7101-7115.

 
   
(Foto: Giorgio Grisilla)
   
  (Foto: Giorgio Grisilla)  
   
     
 

Le Articolate Urbinati ricostruite nei frontali. La 401 (prima immagine), continuò comunque a differenziarsi dalle altre vetture della serie per la diversa disposizione della porta centrale.

 
   
   
  (Foto: Giorgio Grisilla)  
   
  (Foto: Masino - Coll.ne AMTUIR)  
 

Il complesso a tre binari esistente di fronte al deposito dell'Alberone, utilizzato per la sosta temporanea delle vetture (sosta libera capolinea, sussidi limitati, mancanza cambio, etc).

 
   
   
   
     
 

La sede tranviaria di via Delle Cave. Nel 1903, quando l'intera zona era ancora in aperta campagna e meta di gite domenicali poco pretenziose, la STFER attivò un primo servizio che si attestava al bivio tra la via Appia e l'allora vicolo delle Cave, in vista del podere dei Cessati Spiriti. Nell'ordine: convoglio extraurbano serie 90; motrici MRS 300; incrocio tra una MRS 300 e un articolata STANGA

 
   
   
     
   
     
 

Materiale dismesso da altre aziende in servizio sulle linee della STEFER: nell'ordine una mo- trice ex ACEGAT (Trieste), una ex ACT (Bologna), e un articolata MATER ex ATAC. Queste vetture servivano generalmente all'esercizio delle corse a sussidio (intere o limitate), negli orari di maggiore domanda (uscita e rientrata studenti; ritorno a casa del pomeriggio, etc).

 
 

 
  (Foto:Mario Boddi - dal sito www.graf.tv)  
   
   
     
 

La articolate MATER furono costruite nel 1938, utilizzando motrici e rimorchi a due assi, uniti da un elemento intermedio costruito ex novo. Radiate dopo 30 anni di servizio (nel 1966), al la STEFER ne passarono sei, ma si trattava di materiale vecchio e usurato, che non arrivò al la fine della rete. Le sei vetture (come la 5047 qui ripresa), furono accantonate nel 1972 al capolinea di Capannelle, e tutte (purtroppo), ivi demolite.

 
   
     
 

Immagini del capolinea di Capannelle. Nell'ordine: due immagini del binario capolinea; due immagini dell'anello d'inversione per il materiale in servizio urbano; il binario di corsa interno per i convogli extraurbani non diretti, che effettuavano fermata.

 
   
   
  (Foto: Robert Hall)  
   
   
   
 

Le motrici extraurbane 82 e 70, ognuna con carro merci ex ATAC al traino, al capolinea delle Capannelle nel 1973, quando erano utilizzate come rotabili di servizio.

 
   
  (Foto: Giorgio Grisilla - dal sito www.photorail.com)  
 

Cambiamenti di percorso dovuti ai lavori per la metropolitana. Nell'ordine: il primo capolinea di piazza Cinecittà; la 304 sul percorso della circolare rossa (Via Carlo Felice); una 300 in via Nola e una bolognese in via Monza (ex linea 9 ATAC); una MRS 300 in via S. Croce in Gerusalemme; una motrice Bolognese svolta da via S. Croce per via Carlo Felice.

 
   
     
   
   
   
   
   
   
  Sulla linea di Cinecittà, la sede tranviaria di Porta Furba con binario di sosta.  
   
     
   
 

Ancora cambiamenti di percorso, dopo Porta Furba: una Urbinati e una MRS in viale dei Con- soli; motrici Urbinati e Stanga in transito accanto alla Chiesa di S. Giovanni Bosco; la sede arrangiata in via O. Pulvillo con motrici articolate Stanga, MRS e Urbinati. Si nota in modo evidente che i nuovi percorsi (armati con rotaie recuperate dalla rete dei Castelli vecchie anche di 60 anni), sono stati realizzati in fretta e furia, e in rigide economie di esercizio.

 
   
   
   
   
   
   
   
  (Archivio Kaiblinger)  
 

Varie immagini del secondo capolinea di piazza Cinecittà, costruito accanto alla sede della X Circoscrizione. Nella sesta immagine (del 1980), si nota che lo smantellamento del capo- linea di Cinecittà era già iniziato prima della definitva cessazione del servizio.

 
   
  (Archivio Kaiblinger)  
   
   
   
   
     
   
     
   
     
 

L'anello d'inversione al secondo capolinea di Piazza Cinecittà (V.le P. Togliatti), nel 1980, negli ultimi giorni di esercizio della linea Termini-Cinecittà.

 
   
   
     
 

Il capolinea STEFER di via Giovanni Amendola (gia Via Principe di Piemonte), detto anche de "La Casa del Passeggero". in esercizio dal 1907 al 1980. Nell'ordine: un convoglio extraur- bano 80+280; vista "posteriore" di una ex triestina (in origine bidirezionale); una MRS in partenza incrocia una 8000 ATAC; l'articolata Urbinati 410; incrocio di motrici MRS; di nuo- vo l'articolata 410; una triestina in via M. D'Azeglio: una MRS vista da Via Cavour;

 
   
   
  (Foto: Giorgio Grisilla)  
   
   
     
   
  (Foto: Werner Hardmeier - dal sito www.photorail.com)  
   
  (Foto: Werner Hardmeier - dal sito www.photorail.com)  
   
  (Foto: Giorgio Grisilla)  
   
  (Foto: Giorgio Grisilla)  
   
  (Foto: Werner Hardmeier - dal sito www.photorail.com)  
   
  (Foto: Werner Hardmeier - dal sito www.photorail.com)  
  Motrice articolata Urbinati sulla via Appia, poco prima di piazza dell'Alberone  
   
  (Archivio Kaiblinger)  
 

L'articolata Urbinati 405 in piazza Re di Roma, negli anni in cui la tranvia seguiva l'intero perimetro della piazza per i cantieri della Metropolitana.

 
   
  (Archivio Kaiblinger)  
  L'articolata Stanga 506 in via Appia Nuova.  
   
  (Foto: Mario Boddi - dal sito www.graf.tv)  
  Motrice MRS in via Emanuele Filiberto, angolo viale Manzoni  
   
  (Archivio Kaiblinger)  
 

Nel deposito di via Appia Nuova, una motrice MRS 300 con la tabellazione delle corse limita- te all'anello di via Eurialo (via delle Cave).

 
   
     
 

Nella seconda metà del 1979, a linea per Capannelle già chiusa, la motrice MA069 della me- tropolitana è stata portata nel deposito di via Appia per l'addestramento del personale.

 
   
  (Foto: Giuseppe De Grisantis)  

Gli ultimi tempi del servizio tranviario (1979-1980)

nelle immagini di un grande appassionato

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(le immagini a più alta risoluzione sono disponibili solo per alcune immagini))

 

Via Filippo Turati: all'altezza della ex Centrale del Latte, dove il binario aggirava resti di an- tiche mura romane.

 
   
(Foto: Roberto Amori)
 
Via Orazio Pulvillo, sul secondo anello di piazza Cinecittà.
   
(Foto: Roberto Amori)
 
Via Giovanni Amendola: due immagini del capolinea.
   
(Foto: Roberto Amori)
   
(Foto: Roberto Amori)
 
Via Cavour: l'anello d'inversione un tempo tratto comune con l'ATAC
   
(Foto: Roberto Amori)
 
Deposito di via Appia: le motrici extraurbane utilizzate come rotabili di servizio.
   
(Foto: Roberto Amori)
 
Santa Croce in Gerusalemme: sul percorso deviato (ex linea ATAC 9)
   
(Foto: Roberto Amori)
 

Via Tuscolana, in vista di Porta Furba. Confrontare questa immagine con la prima di questa galleria.

   
(Foto: Roberto Amori)
 
Via Appia Nuova, tra Ponte Lungo e piazza dell'Alberone. Si nota anche un Lancia 718.301 ATAC.
   
(Foto: Roberto Amori)
 

Al capolinea in disuso di Capannelle: vecchi rotabili di servizio, in parte oggi proprietà del GRAF e dell'ATAC.

   
(Foto: Roberto Amori)
 

La linea tranviaria in vista di Porta Furba, dove il binario aggira lo stesso pino visibile nella prima immagine di questa galleria.

(Foto: Roberto Amori)
 
Via Appia Nuova, di fronte al deposito.
   
(Foto: Roberto Amori)

L'ultima corsa da Piazza Cinecittà (15-2-1980)

il ricordo di Roberto Amori:
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   Io c'ero all'ultima corsa dell'ultimo tram dei Castelli e la prova ne è la foto: io sono quel bel ragazzo col maglione bianco a metà della vettura unico ad essere accovacciato su un ginocchio vicino a quel palo.

   In via Amendola prendemmo l'ultima corsa da orario ufficiale per Cinecittà col tram articolato 501. Il viaggio fu regolare come tanti altri con numerose persone che salirono e scesero distrattamente senza sapere di avere effettuato un viaggio storico. Arrivati a Cinecittà facemmo moltissime foto, quindi chiuse le porte il tranviere si diresse velocemente verso il deposito dell' Alberone.

   Qui inaspettatamente operai e impiegati del deposito si impossessarono della antica vettura 405 per un giro esclusivo e riservato verso Cinecittà, io e gli altri ovviamente salimmo al volo per questo secondo e veramente ultimo viaggio. A porta Furba il tram per la gioia degli appassionati si incanalò sul vecchio e in disuso raddoppio dell'era dei Castelli per un'altra serie di fotografie, quindi ripartì alla volta del capolinea. Giunti a Cinecittà facemmo questa e numerose altre fotografie in attesa di rientrare all'Alberone: qui accadde un piccolo incidente.

   Un gruppo di ragazzotti, un po' troppo esuberanti, voleva a tutti i costi salire credendo fosse la 405 un tram in regolare servizio, il tranviere che fra l'altro era un operaio delle officine in tuta blu, spiegò a questi la situazione ma loro non vollero sentire ragioni e cominciarono ad alzare la voce...ancora un po' e l'ultima corsa si trasformava in una rissa.

    La mattina appresso De Grisantis e gli altri si alzarono presto per prendere la prima corsa della nuova metropolitana A, fra l'altro credo che Giuseppe possieda il primo biglietto emesso in quell'altrettanto storico giorno [possiede anche l'ultimo biglietto della Termini-Cinecittà, n.d.a.]

   Io invece, da solo, tornai all'Alberone dai vecchi tranvetti, che a così poche ore dalla soppressione parevano in ottima forma e pronti a scappare fuori da un momento all'altro: c'erano le MRS, le articolate delle due serie, le bolognesi, le triestine, le motrici sopravvissute dei Castelli, quasi tutte coi pantografi in presa al filo di contatto, più qualche carro. Era proprio finita un'epoca d'oro.

   Mi faceva davvero specie non vederli più correre da Termini alla Tuscolana, non tagliare più le line ATAC e mischiarsi con queste nel breve tratto comune di S.Croce a Gerusalemme.
   Per quel che ne so nei mesi successivi devono avere talvolta fatto qualche brevissima uscita sull'Appia per effettuare manovre di riallineamento delle vetture all'interno dei capannoni e per permettere alle bolognesi e alle triestine di uscire e tornare, dopo 20 anni, a Trieste e Bologna ai rispettivi musei dei trasporti.

 

La 501 è arrivata al Capolinea di Piazza Cinecittà. Si nota l'assembramento sul lato delle por te, dove si sta sistemando uno dei due cartelli preparati da Giuseppe De Grisantis e che av- vertono che la vettura sta per effettuare l'ultima corsa dell'ultima linea urbana della ex Re- te STEFER dei Castelli Romani.. Si notano i tranvieri in perfetta divisa, che lo stesso De Gri- santis ha coinvolto nell'evento.

 
   
(Foto: Giuseppe De Grisantis)
 

Il cartello laterale è stato applicato alla vettura. Si sta procedendo in modo analogo sul frontale. Si notano meglio, in questa immagine, i tranvieri coinvolti in un evento di cui mol ti nemmeno erano consapevoli. Molti nemmeno sapevano che era l'ultimo giorno di lavoro dei tram.

 
   
  (Foto: Giuseppe De Grisantis)  
 

Il cartello sistemato sul muso del tram recita: "ADDIO TRAMVIA CASTELLI ROMANI - 15 febbraio 1980 - Ultimo giorno dell'ultima linea urbana Termini Cinecittà."

 
   
  (Foto: Giuseppe De Grisantis)  
 

Partita da piazza Cinecittà la 501 effettua la sua ultima corsa verso il capolinea di via Giovanni Amendola. Durante la corsa furono numerose le soste per le foto ricordo. Si no ta una MRS, ormai fuori servizio, che sta rientrando in rimessa.

 
   
  (Foto: Giuseppe De Grisantis)  
 

15 febbraio 1980, ore 12:55: la 501 ha effettuato la sua ultima corsa, e per le ultime foto si mette in posa il capostazione di via Amendola. Anche lui ha terminato il suo compito, a quel capolinea non arriverà più nessun tram. La vettura dovrebbe tornare vuota, e fuori servizio, ma come la foto successiva testimonia, molti appassionati ne hanno seguito l'ulti- mo rientro dentro e fuori.

 
   
   
 

Particolare del cartello, preparato da Giuseppe De Grisantis e sistemato sul muso della 501.

 
   
 

Il rientro dell'articolata 501 in deposito: è finita la storia della rete STEFER dei Castelli Ro- mani ma non quella di questo tram, che dal 1987 sarà messo in circolazione sulla rete ATAC col nuovo numero 7101, previa ricostruzione da parte delle Officine Viberti.

 
   
     
 

Articolate Stanga ex STEFER in servizio nel 1988 sulla rete urbana ATAC: nell'ordine la 7101 (ex 501), la 7109 (ex 505), e la 7111 (ex 506), riprese al capolinea di piazza dei Gerani (Centocelle). Le vetture subirono una ricostruzione da parte delle officine Viberti.

 
   
  (Archivio Kaiblinger)  
   
  (Archivio Kaiblinger)  
   
  (Archivio Kaiblinger)  

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