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IMMAGINI DEL TRAM: AI CASTELLI ROMANI

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Primi tempi di servizio lungo la linea Roma-Grottaferrata e diramazione per Frascati. Motrici a due piani riprese tra i resti dell'acquedotto Felice, nella zona di Porta Furba.

 
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
 

Primi tempi di servizio sulla linea Roma-Grottaferrata e diramazione per Frascati. Passato l'acquedotto Felice la tranvia per Grottaferrata scavalca la ferrovia Roma-Napoli con un ponte metallico a luce unica

 
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
 

Primi tempi di servizio sulla linea Roma-Grottaferrata e diramazione per Frascati. La discesa in località Borghetto, fra la Villa Senni e il bivio di Grottaferrata.

 
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
 

Primi tempi di servizio sulla linea Roma-Grottaferrata e diramazione per Frascati. Il bivio di Grottaferrata visto in direzione dei Castelli. Si nota la stazione chalet della tranvia, che sopravviverà fino alla completa chiusura della linea nel 1963.

 
   
     
 

Primi tempi di servizio sulla linea Roma-Grottaferrata e diramazione per Frascati. A Poggio Tulliano (Grottaferrata), poco prima dell'incrocio ubicato nella via delle Sorgenti. Notare le pubblicità della Shell e della Campari.

 
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
  Foto di fabbrica della motrice 30, parzialmente incompleta nei componenti meccanici.  
   
     

Al bivio di Grottaferrata, incrocio tra una motrice a due piani diretta a Frascati e un con- voglio 60-260 proveniente da Roma: ai bivi si effettuava la coincidenza tra il servizio ex- traurbano da Roma e quello locale Frascati-Marino- Genzano.

   
 

Ricostruzione di uno spaventoso incidente, avvenuto il 22 luglio 1907: siamo nei pressi di villa Torlonia, a Frascati: un rimorchio a due piani carico di gitanti, messosi in moto a guadagnata velocità in discesa si scontrò con una motrice proveniente in senso contrario. Ci fu un morto e numerosi feriti, anche gravissimi.

 
   
  (© La Tribuna)  
  Albano. Una motrice a due piani tra Palazzo Paris e la galleria di Castelgandolfo.  
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
 

Piazza del Municipio, a Marino: un convoglio di motrice 30 e rimorchio a terrazzini e una motrice a due piani.

 
   
     
 

Una motrice a due piani e una 30 isolata si incrociano a Valle Violata, il bivio d'innesto della linea intercastellare con la tranvia per Rocca di Papa.

 
   
     
 

Atmosfera festosa attorno a una motrice a due piani, a Genzano: un immagine dell'inau- gurazione del servizio tranviario? Notare che la gelateria è... "napolitana"

 
   
     
 

A Castelgandolfo, convoglio formato da motrice 30 e rimorchio 110 lungo la passeggiata che conduce da Marino a Castello.

 
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
  Una motrice a due piani in transito sul viadotto pontificio di Ariccia.  
   
     
  Motrice a due piani sul viadotto dell'Ariccia nel 1917  
   
     
 

La tranvia all'ingresso di Albano, nei pressi della stazioncina. Nella seconda immagine si no ta un insolito affollamento di vetture di vario tipo.

 
   
     
   
     
 

Un immagine purtroppo poco chiara dei primi anni '10: un convoglio di motrice 30 e rimor- chio 110 (in servizio sulla intercastellare Frascati-Genzano), incrocia una motrice isolata in servizio sulla diramazione che congiunge il bivio di Valle Violata alla funicolare ad acqua di Rocca di Papa (Valle Oscura). Notare il capostazione in pantaloni bianchi.

 
   
     
 

Il raddoppio di via Santovetti, a Grottaferrata, in un immagine degli anni '10 con una motri- ce serie 30.

 
   
     
  Corso Vittorio Emanuele, ad Albano, nel 1912.  
   
     
  Una motrice a due piani a Castelgandolfo  
   
  (Collezione Giuseppe De Grisantis)  
 

Al ponte Squarciarelli: il binario della tranvia e la croce di sant'Andrea con gli avvertimenti: "PERICOLO - ATTENTI AL TRENO"

 
   
  (Collezione M. Diotallevi)  
  In via Ferento, a Marino: il binario della tranvia di fronte all'albergo Italia.  
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
 

Squadra di manutenzione del binario lungo la linea intercastellare. Il tram che si è fermato per la foto ricordo è addirittura un diretto.

 
   
  (Collezione Romolo Ilari)  
 

A Genzano, una motrice a due piani e il convoglio formato dalla motrice 30 e dal rimorchio 112.  All'epoca di questa immagine la tranvia terminava ancora la sua corsa in questo paese, e il capolinea disponeva di un doppio binario successivamente eliminato.

 
   
     
 

Valle Oscura, ai piedi della prima funicolare ad acqua che collegava la tranvia al Paese. Una motrice 30 apparentemente isolata. Siamo ai primi tempi di esercizio, dal momento che an- cora non si vedono i vari edifici di servizio che sorgeranno col passare del tempo.

 
   
     
 

Uno dei due vagoni della prima funicolare di Rocca di Papa, funzionante a contrappeso di acqua. Le vetture destinate ai passeggeri, come si vede, erano ispirate alle carrozzerie co siddette a giardiniera (char-à-banc), del tutto aperte, molto in voga a quel tempo.

 
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - "Partiamo Insieme)  
 

Spettacolare convoglio di motrici e rimorchio a due piani, sul cavalcavia che superava l'an- tica via Militare (oggi via Arco di Travertino), e l'antico tracciato della ferrovia Roma-Alba- no Nettuno (ex tranvia Portonaccio-Marino), della quale si nota un segnale ad ala.

 
   
  (Foto: Thomson & Huston)  
  Una motrice a due piani a Velletri nella seconda metà degli anni '10.  
   
  (Collezione Ogliari)  
 

A Frascati, una motrice a due piani al traino di un rimorchio o due motrici affiancate? Nella prima ipotesi ci troviamo nei primissimi tempi di esercizio della tranvia, con una composizio- ne insolita (il rimorchio non è intercalato tra due motrici).

 
   
     
  Una motrice 30 al capolinea di Lanuvio  
   
     
 

Una motrice 60 con rimorchio a Poggio Tulliano (Grottaferrata). Notare il segnale "Nachod" posizionato sulla segnalazione rossa, a indicare che questo convoglio sta viaggiando nella direzione del fotografo, tenendo impegnata la sezione cui il segnale presiede in senso contrario.

 
   
     
 

Un altra immagine del capolinea di Valle Oscura, ai piedi della prima funicolare ad acqua di Rocca di Papa. Visuale più ravvicinata, dove si notano meglio le strutture della stazione in- feriore. Motrice 30 isolata.

 
   
     
 

Alcune immagini del problematico servizio tranviario all'interno di Albano: nell'ordine, un convoglio con motrice 70 e rimorchio a due assi serie 200; motrici 30, a due piani, e 60 nel "traffico" stradale di quei tempi; incro- cio tra due convogli (30 e 60).

 
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
  La stazione monumentale di Velletri, con materiale 60 (motrici e rimorchi).  
   
     
 

A Frascati, ancora nei primi anni del servizio. Una motrice a due piani si fa spazio nel "traf- fico" stradale di allora.

 
   
     
 

Una due assi serie 40 nei pressi del capolinea di Valle Oscura.

 
   
     

Immagini del tram a Castelgandolfo: nell'ordine, una convoglio 60+260; una motrice 60 iso lata; motrice 70 in transito ai piedi della residenza estiva dei papi; motrice 70 in l.go Arnal- do Cornelio.

   
   
   
   
     
  In via dei Volsci, a Velletri. La motrice a due piani si presenta con la fanaleria modificata.  
   
  (dal libro di Ogliari-Sapi - Partiamo Insieme)  
 

Ariccia. Il raddoppio di fronte alla chiesa di Galloro con motrice 70 e rimorchio a due assi se- rie 200.

 
   
     
 

Prime trasformazioni per le motrici a due piani: in questa immagine della 11 si nota che l'uni co fanale originario è stato sostituito coi due che rimarranno caratteristici di questo mate- riale fino alla fine. Non è ancora stata cambiata la numerazione, nè si è ancora aggiunto il secondo accesso per ogni lato.

 
   
     
 

Un foto scattata non prima del 1927: sono entrate in servizio le motrici napoletane serie 7-14, e le imperiali sono state rinumerate dalla originaria serie 10-21 alla nuova serie 41-52. E' stato aggiunto il secondo accesso e non si è ancora provveduto alla ricostruzione della cassa.

 
   
     
 

Una motrice a due piani che si presenta coi due fanali frontali ma ancora non modificata negli accessi laterali, all'incrocio di Acqua Lucia.

 
   
     
 

Una motrice da molti ricercatori ritenuta anomala. Questa 79, la cui esistenza sarebbe stata scoperta solo da poco tempo, viene indicata come una ex due piani dotata di una cassa simile a quella del gruppo 70 (due accessi posteriore e centrale rispetto al senso di marcia), e ciò in ragione dei carrelli Brill a due motori. Non si spiegherebbe, in questo ca- so, l'assegnazione del numero 79 in luogo del 78, se è vero che le 70 erano otto e non dieci, come appare più probabile.

 
   
  (Collezione Giuseppe De Grisantis)  
 

Il nuovo materiale rotabile degli anni '30: un convoglio di motrice e rimorchio serie '80, do tato ancora di presa di corrente con trolley a rotella e ancora non ricostruito nella dispo- sizione dei finestrini.

 
   
     
 

Foto di fabbrica della motrice 80, nella quale meglio si nota l'iniziale, e diversa, disposizio- ne dei finestrini.

 
   
  (Foto STEFER)  
 

Il nuovo materiale rotabile degli anni '30: un convoglio serie 90, composto di motrice e ri- morchiata pilota, ancora non dotato di pantografo su entrambi i rotabili, alla rimessa di Acqua Lucia, tra Genzano e Velletri.

 
   
     
 

Motrici a due piani a ricostruzione completata: la cassa è diventata metallica, nei colori so ciali bianco e azzurro, e la presa di corrente è a pantografo. La disposizione interna delle vetture rimane pressappoco la stessa, ma in alcuni casi spariscono i tendaggi, che rap- presentano l'unica chiusura del piano superiore del rotabile.

 
   
   
   
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

Immagini della rete STEFER della fine del 1949, a documentazione dei lavori di ricostruzio- ne. Nell'ordine: la via Appia nella zona delle Frattocchie; il binario della tranvia poco prima di giungere ad Albano; il bivio di Albano, col binario proveniente da Castelgandolfo; l'im- bocco del Ponte di Ariccia con un convoglio di motrice rimorchio in transito.

 
   
(Trasporti Pubblici)
   
(Trasporti Pubblici)
   
(Trasporti Pubblici)
(Trasporti Pubblici)
 

Il tratto in sede propria in località Borghetto, poco prima di Grottaferrata. Una delle più belle immagini del tram dei Castelli Romani (non a caso scattata da un grande maestro della fotografia ferroviaria).

 
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

Sono ricostruite anche le piccole due assi del 1913 e del 1927, utilizzate sui servizi locali del la rete: le motrici 7-14 e 30 sembrano perfino troppo piccole rispetto al pantografo che ha sostituito l'archetto 1923.

 
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
   
 

La tranvia è stata prolungata da Valle Oscura a Valle Vergine, ai piedi della seconda funico- lare elettrica per Rocca di Papa. Il nuovo capolinea è ad anello, e consente di utilizzare i convogli di motrice e rimorchio semplice. Nell'ordine: una motrice 60; una 70 ricostruita; un convoglio di motrice 70 e rimorchio a due assi serie 200.

 
   
   
     
   
 

Visuali esterna ed interna dei vagoncini della nuova funicolare elettrica di Rocca di Papa, quel la tuttora esistente ed abbandonata dal 1963. Nella prima immagine, sullo sfondo, si nota il nuovo anello capolinea di Valle Vergine.

 
   
   
  (Foto: STEFER)  
 

Diverse ricostruzioni per le motrici serie 60: la 63 con la cassa parzialmente ricostruita, anco- ra con numerose parti in legno, e la 64 completamente ricostruita con una cassa metallica di fatto identica a quella delle motrici del gruppo 80.

 
   
   
     
 

Motrici 70 ricostruite: la 73 al traino di un rimorchio a due assi; la 75 coi vetri frontali inclinati, conseguenza della ricostruzione seguita a un gravissimo incidente del 1949; la 70 con la nuo- va cassa completamente metallica del 1957.

 
   
   
   
     
 

Una motrice che appare con la cassa ricostruita, già dotata di pantografo ma che si presenta col lucernario che, per contro, avrebbe dovuto essere abolito in sede di ricostruzione della cassa. Si tratta di una 60 o di una 70, questo è certo dalla lunghezza e dai carrelli, ma non è possibile stabilire di che vettura si tratti. Il timbro postale apposto su questa cartolina reca la data del 12 giugno 1935.

 
   
     
 

Lungo la linea da Grottaferrata a Frascati, un convoglio con motrice 70 e rimorchio a due as- si serie 200 ancora non ricostruito negli accessi laterali.

 
   
     
  Una motrice a due piani a Genzano nel triste periodo della seconda guerra mondiale.  
   
     
 

Durante gli anni della guerra (siamo nel 1942): convogli speciali trasportano i soldati all'aero- porto di Ciampino, ed anche le motrici a due piani trainano i rimorchi a due assi serie 200, nel frattempo ricostruiti negli accessi laterali.

 
   
     
 

Distruzioni al deposito di Marino: la motrice 82 e due rimorchi a due assi (si intravvede una motrice a due piani). Di questi rotabili sarà ricostruita solo la 82, che oggi è esposta quale mo numento alla stazione Anagnina della metropolitana A.

 
   
     
 

Immagini dei Castelli nei primi anni '50: incrocio di convogli motrice-rimorchio ad Albano; il rad doppio di via Santovetti e in località Poggio Tulliano, a Grottaferrata.

 
   
     
   
     
   
     
  Un treno reversibile (91+291), sul viadotto pontificio dell'Ariccia negli anni '50  
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
  Una motrice 70, al traino di un rimorchio a due assi,entra nel raddoppio ubicato subito prima della rimessa di Acqua Lucia, tra Genzano e Velletri.  
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

L'incrocio al 31° Km della via Appia, dove aveva origine la diramazione per Lanuvio, rimasto in funzione per la manovra dei convogli dopo la chiusura della linea Genzano-Velletri. Un con voglio serie 80 pronto a ripartire verso Roma (notare il fattorino che sta sistemando i cartel- li che indicano la direzione di marcia). I pali della linea aerea successivi appaiono già privati delle mensole di sostegno della linea di contatto, ciò che non sorprende essendo l'immagine del 1964 (la linea per Velletri era stata chiusa da dieci anni).

 
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

Due immagini del bivio di Valle Violata all'inizio degli anni '50, con la motrice 75 al traino di un rimorchio a due assi.

 
   
   
     
  Motrice e rimorchio serie 60 a Grottaferrata  
   
     
  Immagine laterale della motrice 75  
   
  (Coll. Giuseppe De Grisantis)  
 

Dopo le prime soppressioni del 1954. Alcune due assi non sono state radiate e vengono uti- lizzate come motrici di servizio. Nell'ordine: due immagini della 37 al traino di un carro scala ricavato dal telaio del rimorchio 120; due immagini della 10 accoppiata al rimorchio 118, adat tato a carro per il diserbamento della linea.

 
   
   
   
   
     
 

Ancora materiale di servizio ricavato da rotabili accantonati. Una piattina per il trasporto del- le rotaie, ricavata da un imprecisato rimorchio forse serie 60, qui trainata dalla motrice a due assi 11.

 
   
  (Foto: R. Marini)  
 

Dopo il 1954, lungo la tratta Albano-Marino: potrebbe sembrare un convoglio motrice-rimor- chio in servizio, ma si tratta, in realtà, di materiale dismesso, lasciato in abbandono lungo un tratto della rete già chiuso all'esercizio. Il pantografo è in presa semplicemente perché non c'è più la corda per tirarlo giù.

 
   
   
     
 

Il bivio di Grottafferrata nel 1961, a due anni dalla chiusura completa della linea. Sono ancora in sito i binari della diramazione per Frascati (chiusa nel 1954), mentre la stazione chalet ap- pare invecchiata e preda dell'incuria, e sarà demolita poco tempo dopo la soppressione del servizio viaggiatori.

 
   
  (Studio G. Mecozzi - Grottaferrata)  
 

Il breve tratto in sede propria nei pressi di Grottaferrata, qui con una motrice 70 e un rimor- chio a due assi ricostruito con gli accessi laterali.

 
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

15 dicembre 1963, ultimo giorno di servizio della linea extraurbana che da Cinecittà raggiun- ge Rocca di Papa: un convoglio formato da una motrice 80 e da un rimorchio (vedi la seconda immagine), che reca tracce di preesistenti fari, presumibilmente l'ex rimorchio pilota 294.

 
   
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

Un convoglio serie 80 ripreso ad Albano nella seconda metà degli anni '50. Si nota l'aumen- to del traffico stradale che, assieme all'insufficienza della tranvia, determinò la graduale chiusura dell'intera rete dei Castelli.

 
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

L'immagine di un epoca che scompare: le ultime motrici a due piani arrivate al secondo dopo- guerra, ormai accantonate: nella prima foto la 49 (ex 18), che sarà utilizzata per la lavo- razione del film "Totò e Marcellino", ripresa nella rimessa di Acqua Lucia; nelle altre due immagini il relitto della 48 (ex 17), in attesa di demolizione al deposito di Marino.

 
   
   
  (Collezione AMTUIR - Foto: Duquesne)  
   
     
 

Due motrici extraurbane al traino di un carro merci, ormai utilizzate come rotabili di servizio: la 74 lungo la via Appia Nuova e la 82 sul binario di raddoppio nei pressi di Porta Furba, la 70 sempre lungo la via Appia.

 
   
   
   
 

Ultimi tempi del tram: la presenza di agenti che raccolgono deposizioni e gli assembramenti la- sciano pensare a un incidente cui, forse, non è estraneo lo stesso tram. Stando al segnale la motrice stava per immettersi nell'incrocio.

 
   
  (Foto: M. Bernardi)  
 

Ultimi tempi del tram. Dopo le soppressioni del 1962 rimane in servizio la sola tratta Capannelle-Genzano, che viene percorsa da convogli in condizioni sempre più disastrose, desolatamente vuoti (o quasi).

 
   
   
 

Ultimi tempi del tram. Nel 1964, dopo il crollo del viadotto della Catena: motrici in sosta al capolinea provvisorio di Galloro.

 
   
     
   
 

Ultimi tempi del tram: novembre 1964, a poco più di un mese dalla chiusura dell'ultima linea extraurbana la tratta Galloro-Genzano è stata ripristinata. E' tornato in attività anche l'ex bi- vio di Lanuvio, per l'inversione della motrice.

 
   
  (Foto: M. Diotallevi)  
 

3 gennaio 1965, ore 24: la partenza da Roma del convoglio 91+291, condotto dalla rimorchiata pilota, chiude l'epoca del tram ai Castelli Romani dopo 66 anni di attività. Della rete sopravviverano per altri 15 anni le due linee urbane per Capannelle e Cinecittà.

 
   
  (Foto: Il Messaggero)  
 

Lungo i binari di raddoppio e di sosta del capolinea delle Capannelle, ormai inutili. Motrici e rimorchi in attesa di demolizione dopo la chiusura del servizio extraurbano. Nelle foto a se- guire si notano: una lunga fila di motrici e rimorchi di vario tipo ; una testata del rimorchio pilota 293, assieme ad altri materiale; rimorchi a due assi della serie delle Napoletane; una 60 ricostruita con una cassa simile a quelle del gruppo 80; due riprese della motrice 75, la famosa motrice ricostruita coi vetri frontali inclinati dopo l'incidente del 1949. Tra i rimorchi napoletani si distingue il 118, che rimarrà ivi accantonato fino alla fine degli anni '80 ed è oggi conservato a cura di un privato.

 
   
   
   
   
   
   
     
 

Il rimorchio 119, in abbandono alle Capannelle, ed oggi conservato a cura dell'AMIT e del GRAF per il costituendo Museo Romano dei Trasporti.

 
   
  (Foto: Mario Boddi - dal sito www.graf.tv)  
 

La motrice 82, rimasta in servizio per servizi ausiliari assieme alle 64 e 70. Delle tre questa è l'unica ad aver prestato servizio fino alla definitiva chiusura del servizio urbano, il 15 febbraio 1980, ed è stata qui ripresa nell'ottobre del 1979 a piazza di Cinecittà. La motrice è oggi es- posta quale monumento alla stazione Anagnina della metropolitana A.

 
   
  (Foto: Mario Forni)  

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