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IL TRAM 907: L'INAUGURAZIONE NEL RICORDO DI UN GRANDE APPASSIONATO

 
 

(Immagini di Enrico Mittiga, Marco Minù, Enrico Verona)

 
     
 

   Sabato 15 luglio 2006, ore 10:41: a 43 anni dalla radiazione del gruppo, e a 28 dal suo acquisto da parte del GRAF, la motrice a 8 finestrini 907 è uscita per la prima volta dalle Officine Centrali ATAC con viaggiatori a bordo. Terminate le prove di percorso e i collaudi, il tram è stato ufficialmente reintegrato nel parco ATAC - pur se di proprietà GRAF - ed è tornata a percorrere in "regolare" servizio un breve tratto di quanto rimane della rete tranviaria romana alla guida di uno dei quattro conducenti già abilitati alla sua guida. A bordo del tram, suddivisi in due gruppi, i soci del GRAF che hanno preso parte alla visita organizzata presso le Officine ATAC e il deposito tranviario di Porta Maggiore.

 
 

   La 907 ha effettuato per due volte il giro di Porta Maggiore, trasportando poi i partecipanti alla visita all'interno dell'omonimo, storico, deposito tranviario.

 
 

    La vettura ha circolato con un nastro nero annodato allo specchietto retrovisore nel senso di marcia, dal momento che la visita e la cerimonia sono state dedicate alla memoria di Eduardo Bevere, prematuramente scomparso a soli 46 anni ad appena 4 giorni da questa inaugurazione cui sognava di prendere parte da sempre. Un minuto di silenzio, in un atmosfera di grande raccoglimento, è stato osservato dopo che Giuseppe De Grisantis ha apposto un nastro nero alla vettura. Un breve discorso di commiato è stato pronunciato da Enrico Mittiga, Presidente del GRAF, e da Paolo Stigliano, Consigliere dell'Associazione responsabile del restauro della 907.

 
 

   Grande è stata la commozione di tutti i presenti quando Giuseppe De Grisantis, Presidente dell'Associazione per il Museo Italiano dei Trasporti, ha attirato l'attenzione sul tram 8015, l'unica PCC ancora sui binari ed ancora efficiente, oggi di proprietà dell'Associazione AMIT e a suo tempo acquistata col contributo fondamentale di questo grande e indimenticabile appassionato. "La dedicheremo a lui", ha detto visibilmente commosso, riferendosi ai previsti lavori di restauro, con una mano poggiata alla vettura, nel silenzio composto di chi lo ha conosciuto e di chi (come chi scrive), non ha avuto questa fortuna.

 
     
 
   
 

Il minuto di silenzio dedicato alla memoria di Eduardo Bevere. Giuseppe De Grisantis, Presidente dell'AMIT, ha appena apposto il nastro nero alla vettura (Foto: Marco Minù)

 
 
     
 

   Grande sorpresa e ammirazione, a Porta Maggiore e in deposito, tra gli addetti ai lavori, specie tra i più giovani conducenti di Trambus, che non avevano mai visto la 907, nemmeno durante le prove di collaudo (effettuate perlopiù di notte). Molti di questi giovani tranvieri, abilitati alla guida delle sole motrici Stanga, SOCIMI e Fiat, sono entrati in azienda quando per le MRS e le PCC era ormai stata scritta la parola "fine" e le vetture erano state quasi del tutto alienate. La vista della 907, tornata al suo antico splendore, ha risvegliato in tutti loro l'interesse per la storia di questo meraviglioso mezzo di trasporto e per una vettura all'avanguardia negli anni in cui il gruppo delle 8 finestrini fu immesso in servizio, al punto che molti di loro ci hanno detto che avrebbero immediatamente chiesto di poter essere abilitati alla sua guida.

 
 

   A tutti questi giovani tranvieri è stato fatto omaggio della brochure elaborata da Pasqualino D'Adderio, con poche ma essenziali notizie sulla storia di questo restauro.

 
 

   Durante i due viaggi alla volta di Porta Maggiore - e non poteva essere altrimenti - molti dei partecipanti non hanno resistito alla tentazione di stare in piedi nei pressi dei cancelletti d'ingresso che caratterizzavano queste vetture in luogo delle porte cui siamo abituati praticamente da sempre. Pochi erano infatti i fortunati che avevano conosciuto questo materiale in servizio (tra i quali il sig. Donato Tamilio, classe 1922 e socio più anziano del GRAF oggi in vita). La sensazione interna, nel movimento, è infatti quella di una MRS (il controller e i suoi suoni, il motocompressore, lo sferragliare, la velocità di accelerazione e la frenatura), ma non è possibile descrivere la sensazione che da il viaggiare su un tram senza porte, coi soli cancelletti a chiudere gli accessi durante la marcia e il parabrezza del conducente completamente aperto (altro che l'aria condizionata dei mezzi di oggi: si stava benissimo con la corrente d'aria provocata dalle numerose aperture).

 
 

   A inaugurazione avvenuta non si può non ringraziare quanti si sono impegnati in prima persona affinché questo cimelio del trasporto pubblico romano potesse tornare sui binari, a partire da chi - nel 1979 - portò via dalle Officine Centrali un ammasso di ferrovecchio eroso dal tempo e dalla ruggine, forse guardando al suo ritorno alla circolazione per le strade di Roma come ad un sogno difficilmente realizzabile. "C'ho speso 30 anni della mia vita", ha risposto Giuseppe De Grisantis quando alcuni dei presenti gli hanno indirizzato il senso della loro gratitudine per questa giornata indimenticabile, per aver loro consentito, attraverso un impegno che solo pochi stronzi possono disconoscere, di prendere parte ad un evento che sarà guardato con nostalgia e rimpianto in futuro da chi oggi non ha potuto esserci, esattamente come chi scrive rimpiange di non aver avuto l'età giusta per prendere parte a molti eventi del passato.

 
 

   L'augurio, oggi che la 907 è tornata sui binari e in regolare circolazione, è che altri rotabili storici (molti di eguale pregio), possano poco alla volta tornare all'antico splendore e alla circolazione. L'impegno e la buona volontà non mancano, i mezzi da restaurare (su rotaia e su gomma), nemmeno. Rimbocchiamoci quindi le maniche tutti e proseguiamo lungo questa strada di grande impegno civile, perché il trasporto pubblico ha rappresentato e rappresenta un aspetto fondamentale del progresso sociale ed economico della nazione, e la salvaguardia della sua storia mantiene viva una memoria storica che solo in pochi oggi ricordano.

 
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31 dicembre 1929, ultimo giorno di servizio dei tram all'interno del centro storico di Roma. La 907, in servizio sulla linea 25, incrocia in piazza Venezia la 101, in servizio sul 4 barrato (Archivio Storico Atac).

 
     
   
  Dal Bollettino GRAF...  
     
 
   
 

SOPRA E SOTTO: la 907 in "posa" per le prime immagini, in attesa dei partecipanti alla visita alle Officine Centrali ATAC di Prenestina.

 
   
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