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IL TRAM 907: COM'ERA PRIMA DEL RESTAURO

 
 

(Immagini di Antonio Salerno (colore) e Mario Boddi (b/n)

 
     
 

   La 907, tram a due assi del gruppo cosiddetto delle "otto finestrini" (serie 497-1055), fa parte dell'ultima fornitura di questo tipo di vettura per la città di Roma, conclusasi nel 1928, quando già erano in circolazione i prototipi delle vetture a carrelli unidirezionali MRS, e si salvò dalla demolizione in quanto fu destinata assieme alle motrici 911, 913 e 915 al trasporto di materiali per il servizio Impianti Fissi, destino cui erano andate incontro nel passato numerose altre motrici, perlopiù quelle provenienti dal parco della Società Romana Tramways Omnibus.

 
 

   Ridipinte a tale scopo nel colore esterno grigio, previsto per il materiale di servizio, furono così utilizzate fino al 15 ottobre del 1968, quando con Ordine di Servizio n. 531 le altre tre vetture furono definitivamente radiate dal parco e ben presto demolite. La 907 rimase accantonata nelle officine centrali di Prenestina, dove veniva utilizzata come ripostiglio e spogliatoio per gli operai, e la sua presenza fu rilevata da alcuni soci del GRAF nel 1969. Le trattative con l'ATAC per la cessione della vettura iniziarono nel 1975 e si conclusero nel 1979, quando la 907 fu acquistata per il prezzo di 200.000 lire.

 
 

   Undici anni di totale degrado, con asportazione dei componenti riutilizzabili sulle vetture MRS, esposizione alle intemperie e vandalismi vari, avevano ridotto la vettura a uno stato di totale rovina, tanto che fu subito chiaro che senza un intervento esterno sarebbe stato impossibile riportarla, com'è invece avvenuto, a circola- re per le strade di Roma. Come per il filobus 4587 anche la 907 fu sempre conservata all'aperto, e gli unici lavori furono volontariamente compiuti dai soci GRAF, che nei limiti del possibile hanno smontato parte dei componenti per una migliore conservazione e riproduzione.

 
 

   I lavori furono cominciati nel 1997, dopo la stipula di una convenzione tra ATAC e GRAF, e tra alterne vicende si sono conclusi nel 2006, quando coi collaudi previsti la vettura è stata ufficialmente reintegrata nel parco ATAC - pur se di proprietà GRAF - ed è tornata disponibile per eventi, riprese cinematografiche e via dicendo.

 
     
   
     
     
     
   
     
     
     
   
     
     
     
   
 

Foto di gruppo degli operai ATAC e dei soci GRAF durante il recupero del tram 907. Il quarto da sinistra, con la busta in mano, è l'allora giovanissimo Giuseppe De Grisantis, artefice di questo e di decine di altri salvataggi, e persona tuttora impegnata a tempo pieno nella salvaguardia della storia dei nostri trasporti pubblicl.