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IL FILOBUS 4587 DA RESTAURARE

 
 

(Immagini di Marco Minù)

 
     
 

   La vettura 4587, ultimo filobus romano tuttora esistente, si salvò dalla demolizione per un puro caso. Un dirigente ATAC degli anni '70, alla definitiva cessazione del servizio filoviario sulle due linee 47 nero e rosso (2 luglio 1972), aveva pensato di mantenere la memoria di questa modalità di trasporto attraverso un bifilare che avrebbe dovuto svolgersi attorno alla rimessa Vittoria (piazza Bainsizza), lungo il quale la 4587 avrebbe effettuato corse puramente dimostrative. Nell'attesa di realizzare questo breve tratto di bifilare la vettura non fu trasportata presso il deposito di Tor Sapienza, dove furono demoliti tutti gli altri filobus romani, ma fu conserva ta presso il deposito autobus di Tuscolana.

 
 

   Il progetto del bifilare dimostrativo, tuttavia, non vide mai la luce, ed anche per la 4587 - nel frattempo trasportata a Tor Sapienza ed accantonata assieme ai demolendi Fiat 412 a due piani - il destino sembrava essere segnato. Fortuna ha voluto che le peregrinazioni di questa vettura non siano sfuggite a Giuseppe De Grisantis, noto appassionato ed esperto di trasporti, fondatore delle associazioni AMIT e ACIMET, cui si deve il salvataggio di numerosi mezzi storici romani (e non solo), e tra gli altri proprio della 4587. Dal suo spostamento a Tor Sapienza, avvenuto nel 1979, la vettura è stata tuttavia conservata sempre all'aperto, dal momento che anche col passaggio di proprietà da ATAC a GRAF non è mai stato possibile provvedere ad un ricovero coperto, e le sue condizioni di conservazione sono attualmente molto precarie, ben più di quanto appare nelle immagini di questa pagina, scattate a Collatina nel 2003.

 
 

   La 4587 è stata da allora reinserita in ambito ATAC per una sua futura quanto improbabile utilizzazione nel ruolo di mezzo storico lungo la nuova rete filoviaria romana (peraltro malamente limitata alla sola linea 90), ma a Collatina i locali dirigenti Trambus non hanno avuto migliore idea che collocarla nella cosiddetta "area 41", il settore del deposito dove da molti anni vengono ammassati i rotabili destinati alla demolizione, esposta alle intemperie e al vandalismo di presunti appassionati che nottetempo, passando dai mille buchi nella recinzione di un area destinata ad ospitare rottami, hanno pensato bene di asportare dei "ricordi", piccoli particolari che sarà un domani difficile ricostruire. Da diversi anni l'azienda dei trasporti ha manifestato interesse alla conservazione e al restauro funzionale del filobus, ma al momento (giugno 2006), non si è mai fatto nulla, mentre lo stato di conservazione della vettura è sempre più precario, vista anche la grazia usata da chi è andato a "fregarsi" i rivestimenti interni e parte delle finiture esterne, ha fatto sparire gli sgocciolatoi dei finestrini e già che c'era (quando si è testa di cazzo lo si è fino in fondo...), perfino gli avvisi che la vettura non deve essere demolita.

 
 

   Ad avviso di chi scrive il migliore e più probabile destino di questa vettura sarà un "semplice" restauro estetico, un esposizione statica nel futuro museo dei trasporti in progetto. Non la rivedremo circolare per le strade di Roma ma l'ultima testimonianza della più estesa (e invidiata), rete filoviaria d'Europa continuerà ad esistere, alla faccia degli "stronzetti" invidiosi che si augurano che venga demolita... per sbaglio.

 
     
   
  Vista frontale  
     
     
   
  Le condizioni del posto guida, oggi pressappoco le stesse  
     
     
   
  Altra visuale esterna delle vettura, prima dell'asportazione di un fanale e della modanatura che rasenta in basso i finestrini  
     
     
   
  Visuale dell'interno (lato piattaforma anteriore): col passare del tempo la vettura è stata privata dei rivestimenti in formica, oggi non più presenti, del posto del bigliettaio e del cartello di linea anteriore.  
     
     
   
  Visuale interna (lato guida): sulla destra si nota la mancanza della porta anteriore, andata perduta col passare del tempo per deterioramento, mentre confrontando le ultime due foto si nota che tutti i sedili sono ancora al loro posto, ed anche le targhette metalliche di avviso.  
     
     
   
  Visuale esterna dal retro.