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LA TRANVIA MARINO ROCCA DI PAPA

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Alla domanda per la Frascati-Genzano la STFER fece seguire anzitutto la richiesta per la pe- netrazione urbana della rete a Roma: l'11 agosto del 1900 viene presentato il progetto per il tronco che da Porta San Giovanni (P.le Appio), avrebbe dovuto seguire la via Appia Nuova, vicolo delle Cave per via Tuscolana e fino a Grottaferrata. Dalla Tuscolana la nuova tratta si sarebbe allacciata alla ferrovia per Albano e Nettuno, allora instradata sull'itinerario della vecchia tranvia per Marino dal Mandrione a Ciampino. Le due linee avrebbero dovuto essere collegate a mezzo di un raccordo lungo poco meno di 1 Km. L'8 novembre successivo viene invece presentata la domanda per la Marino-Rocca di Papa, sull'itinerario per Palazzolo e la Madonna del Tufo poi non realizzato, lungo il progettato itinerario Roma-Albano-Marino- Rocca di Papa, e a tale scopo viene anche avanzata la richiesta di elettrificazione della ferrovia Roma-Frascati, allora gestita dalla Rete Mediterranea, così da attivare la trazione elettrica sul tratto Roma-Mandrione-Ciampino.

   La Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma ha già presentato il pro- getto e domandato la concessione per una tramvia elettrica Frascati Genzano.

   Questa tramvia ha per iscopo di riunire fra loro tutti i Castelli Romani situati sul versante Ovest e Sud dei Monti Laziali che sono i più importanti, i più ameni e i più frequentati dai forestieri e dai villeggianti. Questa tramvia è un necessa- rio complemento delle linee ferroviarie Roma-Frascati, Roma-Marino-Albano che già giungono ai castelli, ma che li servono imperfettamente per la distanza di parecchie stazioni dai centri abitati, e per essere lasciate in disparte le gros- se borgate di Grottaferrata, Ariccia e Genzano.

   La Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma che si è fissato per pro gramma di dotare Roma di una rete completa di comunicazioni comode e rapide col mare e i Castelli e successivamente, man mano che la convenienza se ne manifesti, con tutte le località frequentate od insigni dei dintorni, ha fatto un primo passo colla domanda di concessione della Frascati-Genzano.

   Ne fa un secondo presentando coll'attuale progetto domanda di concessione per una Ferrovia Elettrica che dal piazzale della Stazione di Marino ascenda a Marino città e l'attraversi, e poi per San Giuseppe, per Albalonga (ora Palazzo- lo), per la Madonna del Tufo vada a Rocca di Papa. Scopo principale della linea è una pronta comunicazione fra Roma e Rocca di Papa, scopo secondario è una buona comunicazione degli altri Castelli con Rocca di Papa.

   Colla ferma speranza che nell'interesse del pubblico e della stessa Società si possa venire a un accordo pel quale da Roma per la linea delle secondarie mo- dificata, e possibilmente senza trasbordi, i treni possano andare direttamente da Roma a Rocca di Papa, la linea si fa partire per ora dal piazzale della stazio- ne di Marino.

   Nello stesso tempo siccome colla concessione già domandata della Frascati-Genzano, un altra linea parte dal piazzale della stazione di Frascati per congiun gersi a S. Giuseppe presso il Cimitero di Marino colla linea della quale ora si do- manda la concessione, così la comunicazione Roma-Rocca di Papa potrà farsi per due vie Roma-Marino-S. Giuseppe-Rocca di Papa e Roma-Frascati-S. Giu- seppe-Rocca di Papa.

   Da Marino che è il punto di transito più diretto tra Roma e Rocca di Papa non esiste strada provinciale o comunale carrozzabile che vada a Rocca di Papa. Ne esiste una da Frascati, ma le pendenze, le brusche risvolte e la poca larghezza della carreggiata, sconsigliano qualunque impianto di ferrovia sulla sua sede. Si dovette adunque per forza ricorrere ad una ferrovia in sede propria. Lo scartamento è di un metro.

   Il tracciato fu sceto in modo da poter partire da Roma con due vie, in modo da raccogliere il massimo dei viaggiatori possibile nel suo percorso, in modo da toccare le località he in un prossimo avvenire possano presentare le maggiori risorse alla linea futura, e finalmente in modo che il percorso fosse il più possi- bile aggradevole.

   E questo ultimo scopo crediamo fermamente di aver raggiunto poiché la ferro via col suo ultimo tratto si svolge sulla cresta del cratere che forma il lago di Castel Gandolfo sul dolce declivio dove dicono gli archeologi sorgesse l'antica Al balonga, la madre di Roma, e finalmente a mezza costa dello sperone che da Montecavo si avanza verso il lago col prospetto del mare, del lago, dei Colli la- ziali, della campagna romana, di Roma estendendosi fino al lontano Soratte ed ai Monti Cimini e Sabatini.

   Questa regione che certamente è fra le più belle d'Italia, che per la grandiosi- tà delle memorie è unica nel mondo ebbe finora l'ammirazione di quanti hanno il culto delle cose belle, e fu decantata in prosa ed in rima più di nessun'altra.

   Disgraziatamente il modo di accedervi fu sempre tale da distogliere chiunque dal farne luogo di abitazione pur essendo a due passi dalla capitale.

   Noi nutriamo fiducia che la nostra ferrovia cambierà a poco a poco la faccia delle cose, e che le ville, i villini, le abitazioni che già sorgono e vanno estenden- dosi da Rocca di Papa e verso la Madonna del Tufo si verranno estendendo fino ad Albalonga e farà di questa regione quello che sono per Parigi gli amenissimi villaggi che la circondano.

   La nostra ferrovia parte, come si disse, dal piazzale della stazione di Marino, si interna nella valle che forma il parco Colonna e per salire a Marino città, si svolge in un piccolo tunnel a tourniquet fino alla strada provinciale presso il pon te del Parco, dove incontra la linea già domandata in concessione Frascati-Gen- zano. Dal ponte del Parco fino a S. Giuseppe la linea è in comune colla Frascati-Genzano ed è tutta quanta sulla strada Provinciale e precisamente in quel trat- to di questa che attraversa l'abitato di Marino.

   A S. Giuseppe, presso il Cimitero di Marino, la strada si stacca in sede propria, e mantenendosi alla direzione della strada mulattiera che da S. Giuseppe va a Palazzolo percorre tutta la zona vignata che forma l'altipiano di Marino fino a raggiungere la cresta del cratere del lago di Castel Gandolfo. Percorre questa cresta mantenendosi sempre in vista del lago fino a sopra l'attuale convento di Palazzolo. Di qui per la macchia si porta a raggiungere la strada che da Ariccia va a Rocca di Papa nella località detta Pinte della Macchia.

   Di qui fino a Rocca di Papa la nostra linea percorre l'attuale strada Ariccia-Roc ca di Papa, correggendola e ampliandola opportunamente.

   Solo alla Madonna del Tufo, per evitare una curva dal raggio troppo stretto e per non ingombrare il piazzale che è finora l'unico e gradito ritrovo dei villeg- gianti della Rocca, la linea devia dalla strada con un corto tunnel di 130 m di lun ghezza.

   Dalla Madonna del Tufo tre strade si dipartono che vanno rispettivamente al- la parte inferiore di Rocca di Papa, alla parte media e alla parte superiore dove è situata la Rocca con l'Osservatorio.

   La strada sale costantemente dalla stazione di Marino fino alla Madonna del Tufo, che può veramente considerarsi come il punto d'arrivo della Ferrovia.

   Dalla Madonna del Tufo a Rocca di Papa per lo spazio di metri 944,81 si man- tiene quasi orizzontale.

   Le livellette sono inferiori al 5.5% in quasi tutto il percorso.

   Lo superano soltanto in brevi tratti e solo dove la ferrovia non è in sede pro- pria.

   La pendenza media di tutta la linea risulta del 3,98%.

   Si sarebbe potuto avere una pendenza più uniforme nella linea e un più breve percorso svolgendola lungo la valle del parco Colonna, salendo al labbro del cra tere del lago e svolgendosi poi a mezza costa dallo sperone sul quale poggia la Madonna del Tufo. Ma così facendo non si avrebbero i vantaggi:

   a) di avere in comune 430 m con la Frascati-Genzano e di allacciarsi quindi be ne con questa linea in modo da avere le comunicazioni di tutti gli altri Castelli con Rocca di Papa;

   b) di percorrere l'abitato di Marino città, raccogliendo quindi e il movimento che sarà  notevole certamente, con la stazione di Marino separata da un dis- livello di oltre 60 m e il movimento fra la città di Marino e Rocca di Papa;

   c) di raccogliere a S. Giuseppe le provenienze di Frascati e quelle di Roma per la linea Roma-Frascati;

   d) di percorrere la regione Albalonga-Madonna del Tufo-Rocca di Papa, nella quale si ritiene concentrarsi la maggior risorsa futura della linea.

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OPERE D'ARTE
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   All'infuori delle due gallerie, non vi sono opere d'arte lungo la linea se si eccet tuano alcuni piccoli punti su passi di secondaria importanza. Vi è un solo caval- cavia obliquo di 3.50 m di luce al principio della 5^ tratta.

   La prima galleria presso Marino ha la lunghezza di 281,63 m, è quasi tutta in curva con raggi di 60 e 50 m. La seconda galleria alla Madonna del Tufo ha la lunghezza di 130 m ed è in linea retta.

   La prima sarà scavata nel peperino, la seconda nel tufo. Nè l'una ne l'altra presentano alcuna difficoltà di esecuzione.

 

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