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Rivoluzione Copernicana
Con il termine rivoluzione copernicana si
intende quel lungo e tormentato processo di rinnovamento culturale,
iniziato verso la metà del XVI secolo con l'opera di Copernico, che ha
portato alla nuova
visione newtoniana del mondo.
Anche se questa rivoluzione ha riguardato l'intero pensiero scientifico,
essa si è sviluppata principalmente nel campo dell'astronomia attraverso
il dibattito tra
geocentrismo ed eliocentrismo.
L'idea che la rotazione degli astri potesse essere apparente e dovuta al
moto della Terra, era già stata avanzata nell'antichità da vari filosofi
(i pitagorici, Eraclide, Aristarco). Aristotele e Tolomeo la presero in
considerazione ma non la ritennero accettabile, sulla base di
considerazioni che, per le conoscenze scientifiche del tempo, erano
difficilmente confutabili.
Il modello geocentrico fu quindi
universalmente accettato
fino al Rinascimento,
sia perché, nella pur complessa versione finale di Tolomeo, esso era in
grado di giustificare con sufficiente precisione tutti i fenomeni
celesti fino allora osservabili e risultava conforme con la visione
cosmologica delle
Sacre Scritture,
sia perché era coerente con il senso comune, come ebbe a dire lo stesso
Galileo :
Non posso trovar termine
all'ammirazione mia come abbia possuto in Aristarco e nel Copernico far
la ragione tanta violenza al senso, che contro a questo ella si sia
fatta padrona del loro credere.
Tuttavia a partire dal XIV secolo, nel
tentativo di ricostruire l'opera
originale di Aristotele, spesso distorta dalle successive traduzioni, si
finì con il metterne
in dubbio alcuni principi, in particolare quelli relativi al moto e alla
struttura dell'Universo.
Successivamente Copernico, volendo riportare la descrizione
dell'Universo alla semplicità iniziale, propose di
porre il Sole al centro di tutti i moti
celesti. Il suo modello
eliocentrico, anche se in realtà non portava nessuna semplificazione nei
calcoli per la previsione delle posizioni degli astri, cominciò ad
essere preso in seria considerazione nell'ambiente culturale e
scientifico, nonostante l'opposizione degli ambienti ecclesiastici, che
lo ritenevano contrario all’ interpretazione letterale della Bibbia.
Infine grazie alle idee innovatrici e alle osservazioni sperimentali di
Keplero,
il sistema eliocentrico prese il sopravvento e cominciò ad essere
finalmente accettato nel mondo scientifico. Keplero infatti, dopo molti
tentativi di pervenire a una teoria dei moti planetari, decise di
abbandonare l'ipotesi delle orbite circolari proposta da Copernico per
adottare la
forma ellittica.
Ne risultarono le famose tre leggi che portano il suo nome:
I Legge
Ogni pianeta si muove lungo un'orbita ellittica di cui il Sole occupa
uno dei due fuochi.
II Legge
La retta (raggio vettore) che congiunge ciascun pianeta al Sole descrive
aree uguali in tempi uguali.
Questo significa che ogni pianeta percorre più rapidamente i tratti di
orbita che si trovano più vicini al Sole (perielio)
rispetto a quelli più distanti (afelio).
Quindi la velocità orbitale di un pianeta è massima quando si trova al
perielio, poi decresce man mano che si allontana e diventa minima quando
si trova all'afelio.
III Legge
Il quadrato del periodo di rivoluzione di ciascun pianeta è
proporzionale al cubo della distanza del pianeta dal Sole.
In altre parole: il rapporto tra il quadrato del periodo di rivoluzione
di un pianeta e il cubo della distanza media di un pianeta dal
Sole è costante. Questa legge prevede che, via via che ci si allontana
dal Sole, indipendentemente dalla massa del pianeta, il tempo per
compiere una rivoluzione completa diviene sempre più grande. Pertanto
Mercurio è il pianeta più veloce, mentre Plutone è il più lento.
Queste leggi furono inizialmente ricavate in maniera empirica a partire
dai dati sperimentali, e solo con la teoria della gravitazione
universale di
Isaac Newton
trovarono una sufficiente spiegazione teorica.
Il carattere rivoluzionario delle leggi di
Keplero
consiste nel fatto che, per la prima volta, una singola
curva geometrica
non combinata con altre curve (epicicli, eccentrici) è in grado di
render conto con esattezza del movimento dei pianeti.
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