Estate 2010 - Viaggio in bici lungo il Danubio da Passau (Germania) a Vienna (Austria)

Stefano Pozzo e Daniela Pietrobon – 2010




"Quest'anno stiamo a casa, non andiamo da nessuna parte, ci riposiamo, ci godiamo la tranquillità del nostro giardino, ce ne stiamo in totale relax". Le ultime parole famose!

E infatti pochi giorni dopo aver iniziato le vacanze una vocina ha incominciato a sussurrare dentro la nostra testa: "che bello era viaggiare in bici... visitare posti nuovi... pedalare nelle stradine secondarie... dormire in campeggio..." e così abbiamo pensato che forse, in fondo, almeno qualche giorno in bici potevamo pure farlo, un giretto breve, giusto per sgranchirci le gambe!

Il fatto è che un viaggio in bici va preparato un minimo, e per prepararlo ci vuole tempo. Sostanzialmente bisogna fare una lunga e accurata ricerca di dove sono i campeggi e segnarseli sulla cartina, così si può poi partire sia pur alla ventura ma durante il viaggio ogni giorno, stimando quanta strada si riesce a fare, si pianifica di arrivare ad una destinazione che abbia un campeggio. Non si può certo arrivare dopo 80 km in un posto e scoprire che il campeggio lì non c'è e che il più vicino è magari a 30 km di distanza! In macchina è un attimo ma in bici è un'altra storia.




Così, in previsione di stare a casa tutto il tempo, non avevamo preparato niente. L'unica soluzione possibile era andare a fare un giro in bici dove non c'è nulla da preparare, dove si può andare a colpo sicuro, dove è già tutto predisposto e studiato per i ciclisti. E quindi abbiamo pensato che una buona soluzione poteva essere la ciclabile lungo il Danubio da Passau a Vienna. Lì dovrebbe essere una specie di disneyland, un parco giochi per i ciclisti, dove non è certo un problema trovare ogni cento metri un posto dove mangiare o dove fermarsi a dormire. Inoltre è un percorso molto breve, che ben si adatta all'idea di fare solo pochi giorni di vacanza.

Perciò abbiamo preparato i bagagli e il giorno dopo siamo partiti in macchina per Passau!




Come ormai nostra abitudine negli ultimi anni, anche per questo piccolo viaggio abbiamo utilizzato il tandem e il carrettino.

Il carrettino, del tipo per il trasporto dei bambini, ha due vantaggi fondamentali: il primo è che è molto comodo per la sistemazione dei bagagli, perchè è sufficiente metterli all'interno e chiudere per essere pronti a partire, molto meglio che le borse sul portapacchi della bici che invece vanno sistemate e legate attentamente ogni volta. il secondo vantaggio è che dà l'impressione che trasportiamo dei bambini, e abbiamo notato che le auto che ci vogliono sorpassare lo fanno con molta più prudenza rispetto a quando non abbiamo il carrettino, e questo è un fatto che apprezziamo molto!

Anche l'utilizzo del tandem è, secondo noi, decisamente meglio rispetto all'uso di due distinte biciclette. Infatti l'unione delle forze nel pedalare permette di viaggiare molto più velocemente, di fare meno fatica, e di affrontare più agevolmente le salite. Inoltre consente di chiaccherare e di condividere le emozioni durante il viaggio. Infine consente al passeggero seduto dietro, non avendo la necessità di guidare, di guardarsi attorno e di fare fotografie mentre si viaggia.




Qui di seguito trovate qualche appunto di viaggio e la descrizione di ogni singola tappa del percorso. Sono solo appunti per raccontare e per ricordare questa nostra vacanza.










martedì 10 Agosto: da Passau ad Aschach. Km 75.6



Il campeggio di Passau è circa 7 Km prima della città, a ovest, lungo il Danubio, in località Irring. Ieri, quando ci siamo arrivati, siamo rimasti perplessi da quanto fango ci fosse perterra, tanto che è stato lungo trovare un posto un po' più asciutto dove piazzare la tenda. Alla reception non abbiamo avuto nessun problema ad accordarci per lasciare lì l'automobile per tutto il tempo previsto per la nostra vacanza: hanno uno spazio dove parcheggiare e costa solo qualche euro al giorno.
Abbiamo poi cenato al ristorante del campeggio dove ci siamo accorti di aver dimenticato a casa il dizionario di tedesco! Infatti capire il menù è stato problematico, ma la cameriera gentilissima per farci capire con che tipo di carne fosse preparato un certo piatto ha... muggito!




Questa mattina ci siamo svegliati presto, come nostra abitudine, e ci siamo ritrovati avvolti da una fitta nebbia. Ma è stata solo questione di una mezz'ora, poi si è rapidamente dissolta e sono arrivati il sole e il caldo.




Appena partiti ci troviamo già subito sulla "Donauradweg", la ciclabile che costeggia il fiume già da Donaueschingen, dove inizia il Danubio in Germania. La seguiamo quindi verso Passau passando vicino ad una fabbrica di pale eoliche.




Poco prima di arrivare in città c'è una diga che blocca il fiume. Serve a produrre elettricità e, regolando il flusso delle acque, lo rende anche navigabile. Infatti nei pressi della diga ci sono le chiuse e in questo momento sta transitando una chiatta.




In centro a Passau è chiusa la strada che costeggia il fiume; la stanno ripulendo dal fango lasciato dal fiume che evidentemente ha straripato un po' nei giorni scorsi. Nei giorni seguenti incontreremo altri ciclisti che ci confermeranno che oggi è stato il primo giorno senza pioggia e che nei giorni precedenti il tempo è stato pessimo e il fiume si è ingrossato. Siamo quindi stati fortunati a iniziare proprio oggi la nostra vacanza!




La pista ciclabile è, quasi sempre, su entrambi i lati del Danubio. Non avendo ben chiaro dove e come sia possibile attraversare il fiume scegliamo di percorrere la ciclabile della riva destra, visto che i prossimi campeggi sono su quel lato.
Purtroppo appena partiti la ciclabile si rivela essere un piccolo sentiero sterrato che passa tra i muri di recinzione di orti e giardini, e con il carrello è un vero patimento.




Fortunatamente dopo poche centinaia di metri si allarga e diventa una vera pista ciclabile, e di strettoie simili non ne troveremo più per tutto il resto del percorso.




Più avanti troviamo un'altra diga per la produzione di energia elettrica, e sopra alla diga si può anche passare con la bici per andare sul lato opposto del fiume. Attraversare qui sarebbe stata una buona idea, perchè poco oltre la nostra ciclabile scompare e veniamo indirizzati sulla strada normale. Il traffico è decisamente modesto e non ci dà alcun problema, ma la strada affronta alcune ripide salite e discese per superare dei rilievi a strapiombo sul fiume. Godiamo di un bel panorama sul fiume, a consolazione della fatica delle salite, ma vediamo chiaramente che sull'altra sponda c'è più spazio e la ciclabile scorre a bordo acqua.




Arriviamo infine nella zona dove il fiume fa alcune anse strette tra le montagne, un punto molto suggestivo e riprodotto in ogni cartolina, depliant, copertina di guida turistica che parli del Danubio. Qui i ciclisti che erano sul lato sinistro sono costretti a prendere un piccolo battellino per attraversare e venire anche loro dalla nostra parte. Infatti sull'altro lato non è più possibile proseguire a causa della riva molto ripida.




Dalla nostra parte invece la pista segue il bordo del fiume passando sotto gli alberi a ridosso di imponenti pareti di roccia, e proseguendo sempre a filo d'acqua arriviamo al campeggio di Aschach che è, lungo la ciclabile, 6 Km prima della città.




Dopo aver piazzato la tenda proseguiamo fino in centro dove pranziamo e ci godiamo un po' di relax sul lungofiume. Ne approfittiamo anche per acquistare in una libreria una guida dettagliata della Donauradweg, così da poter pianificare bene d'ora in poi quale lato del fiume scegliere, privilegiando ovviamente quello più "scansafatiche"!











mercoledì 11 Agosto: da Aschach ad Au. Km 73.9






Sono le 5:30 del mattino, in tenda suona la sveglia, e da fuori arriva un rumore sordo e continuo. È una chiatta che naviga sul fiume. Ce ne sono tante, tantissime. Il fiume viene molto utilizzato come via di trasporto. In questo momento la chiatta che sta passando è carica di automobili nuove. Anzichè caricarle su camion ad una decina per volta risulta più conveniente caricarne qualche centinaio su una chiatta. E la convenienza non è solo economica per chi fa il trasporto, ma è anche per la gente che abita da queste parti che si trova meno traffico e meno inquinamento sulle strade.




Oggi passiamo sul lato sinistro utilizzando il ponte di Aschach. La ciclabile per un certo tratto si allontana dal fiume e passa in mezzo alla campagna. Belle le fattorie, curatissime, con le aioule fiorite sul lato verso la strada.




Da Wiedet a Ottensheim la ciclabile viaggia sopra all'argine e il fiume, ancora bello gonfio di acqua, è decisamente più alto della campagna circostante. E in un prato a ridosso di una zona boschiva, vicino alla ciclabile, due cerbiatti stanno brucando l'erba e scappano a nascondersi nel bosco al nostro arrivo.




A Ottensheim la cittadina si sviluppa principalmente sul lato sinistro del fiume, quello dove siamo noi, però una parte è anche sull'altro lato, ma non c'è un ponte. Per collegare le due parti c'è un vecchio traghetto, una cosa molto interessante: si tratta di un largo pontone piazzato sopra a due scafi, una sorta di catamarano, il quale ha la prua rivolta controcorrente e alla prua è legato un lungo cavo che termina con una grossa carrucola. Questa carrucola a sua volta è libera di scorrere lungo un cavo teso tra due piloni ai lati del fiume. Senza alcun tipo di motore, ma solo manovrando con il timone, il traghetto attraversa avanti e indietro tra le due sponde del fiume sfruttando la spinta della corrente. Un sistema ottimo, economico ed ecologico, che con tutta evidenza sta funzionando da molti anni!




Dopo Ottensheim e fino a Linz la ciclabile è praticamente sul marciapiede di una statale molto trafficata. A Linz facciamo un giro in centro stando molto attenti a non finire nei binari del tram e ci fermiamo in un grande magazzino di articoli sportivi per acquistare una nuova tenda da campeggio. Infatti alla nostra igloo si sono improvvisamente rotti ben due paletti (sono di quelli flessibili in vetroresina, evidentemente di scarsissima qualità visto che la tenda ha solo due anni di vita...) e non possiamo più utilizzarla in queste condizioni. Al ritorno a casa vedremo di trovare il modo di sostituirli, ma per adesso ci serve una tenda nuova.




Approfittiamo della pausa a Linz per comprare anche il necessario per fare un picnic quando sarà ora di pranzo, poi seguiamo la ciclabile sul lato sinistro che attraversa un grandissimo parco pubblico uscendo da Linz e proseguiamo lungo il Danubio fino a Abwinden dove il percorso lascia il fiume e attraversa il paese.
Nei pressi del paese, nel verde e sotto l'ombra di un grosso albero, c'è un piccolo pilone votivo davanti al quale ci sono alcune panchine. Decidiamo che quello è il posto giusto per fermarsi a pranzare, e che sia un buon posto lo dimostra il fatto che ci sono già anche altri due ciclisti. Con nostra sorpresa scopriamo che sono anche loro una coppia di italiani che viaggiano in tandem con carrettino!
Anche loro vanno da Passau a Vienna, ma non si fermano a dormire nei campeggi, preferiscono i "bed and breakfast" che qui sono numerosissimi.




Non sempre il percorso della ciclabile è su una pista riservata alle bici, qualche volta si utilizza la normale strada, ma sempre e solo in posti dove il traffico a motore è praticamente inesistente, come in qualche piccolo paesino.
Arriviamo ad Au nel pomeriggio, inauguriamo la nuova tenda piazzandoci in campeggio a ridosso della pista ciclabile, e ci concediamo un momento di relax.
Purtroppo, mentre nelle prime ore del mattino si pedala tranquilli e la ciclabile è quasi deserta, dalla tarda mattinata e per tutto il pomeriggio il traffico ciclistico aumenta sensibilmente. Ma, mentre viaggiando si scorre con il flusso e non si nota troppo, è fermandosi e vedendoli passare che risulta più evidente quanti siano i gruppi di ciclisti che affollano il percorso.
Ed ecco allora che proprio sull'orlo del campeggio transitano sulla pista grossi gruppi di turisti rumorosi, tutti con le bici identiche, fornite a noleggio dal tour operator che, mentre loro percorrono in bici un tratto del percorso, con un furgoncino gli trasporta le valige da un albergo al successivo.
Fanno tappe brevi, e quindi senza fretta si fermano sovente, ad esempio al bar del nostro campeggio, e inevitabilmente, essendo un gruppo numeroso, fanno un fastidioso chiasso.
Lo sapevamo che sarebbe successo, se vai a disneyland non devi aspettarti il silenzio e la tranquillità, e quindi sopportiamo e aspettiamo che ripartano. E infatti dopo una certa ora del pomeriggio torna la pace.




Nel tardo pomeriggio lasciamo la bici in campeggio e ci avviamo a piedi verso il centro di Au con l'intenzione di visitare il paese e di trovare un posto dove andare a cena. Però Au ci riserva una sorpresa: è un paese solo sulla carta geografica, ma nella realtà è solo un gran gruppo di casette con giardino, bello, piacevole, sicuramente vivere lì è rilassante, ma non c'è nulla d'altro. L'unico bar è pure chiuso!
Torniamo quindi al campeggio dove il bar serve anche vari piatti, tutti a base di wurstel cucinati in modi differenti, e ha dei tavoli all'aperto dove è piacevole cenare.











giovedì 12 Agosto: da Au a Melk. Km 79.9






Al mattino facciamo colazione in campeggio utilizzando uno dei numerosi tavoli da picnic che sono disseminati nella zona del campeggio riservata ai campeggiatori senza auto, cioè dove siamo accampati anche noi. Pure nel campeggio di Aschach c'erano di questi tavoli e la cosa è sicuramente molto gradita per quelli che viaggiano con un bagaglio molto ridotto.
Dividiamo il tavolo della colazione con tre ragazzi ungheresi che sono andati in treno da Budapest a Donaueschingen e da lì sono partiti in bici per seguire il Danubio nel suo corso lungo la Germania, l'Austria e l'Ungheria fino a Budapest. Ci raccontano che anche nel tratto tedesco la ciclabile lungo il fiume è ottima e che i paesaggi sono splendidi, ma che purtroppo hanno avuto alcuni giorni di pioggia ininterrotta, tanto che meditavano di abbandonare se le condizioni non fossero migliorate in fretta. E non c'è da biasimarli: uno in vacanza ci va per divertirsi, mica per fare il martire di Giove pluvio!




E ancora una volta siamo a pedalare nel fresco del mattino, sotto un sole splendido. Nel primo tratto di questa tappa, da Au fino a Ybbs, la ciclabile talvolta si allontana dal fiume e passa per boschi e campi. E con una certa regolarità, oggi come nei giorni precedenti, vediamo sul bordo dei boschi delle torrette di legno, alte solo qualche metro, che terminano con una piccola cabina chiusa dotata di finestrelle. Non siamo riusciti a capire a cosa servano: potrebbero essere osservatori faunistici, oppure postazioni di controllo dei guardiacaccia, mentre è quasi impossibile che possano aver avuto uno scopo militare.




La ciclabile passa accanto ad alcuni grandi campi di cavoli. In generale abbiamo notato che le coltivazioni sono abbastanza scarse: un po' di cavoli, granturco, patate, barbabietole, mentre in maggioranza ci sono prati da fieno e pascoli che a causa del clima sono evidentemente la coltivazione più produttiva. E questo si riflette sul menù: carne, carne e ancora carne. Le verdure sono sempre molto scarse, qualche patata di contorno, ma il piatto principale è praticamente sempre a base di carne o di salumi.




Oggi viaggiamo in compagnia di due anziani uomini tedeschi, nel senso che li superiamo, poi ad una nostra pausa loro superano noi, e poi ancora noi passiamo oltre loro, e ad un bivio un po' dubbio mentre ci fermiamo per consultare la cartina sono di nuovo loro a superare noi, e avanti così!
A Ybbs, prima di entrare in città, ci fermiamo a comprare uno spuntino in panetteria che mangiamo subito facendo tappa ai tavoli di un giardinetto pubblico. Spesso si trovano nei pressi delle cittadine queste "aree di sosta" per i ciclisti, con le toilettes e i tavoli da picnic.




Poi, anzichè entrare in città, attraversiamo la diga per proseguire sulla ciclabile della sponda sinistra. E mentre attraversiamo ci fermiamo a guardare le manovre di alcune imbarcazioni che stanno attraversando la chiusa.




Il tratto di ciclabile prima di arrivare a Melk passa sul lungofiume attraversando alcuni paesi. In uno di questi c'è un locale che per farsi pubblicità ha messo a fianco della ciclabile un'insegna fatta utilizzando il telaio di un vecchio tandem! Più avanti, sul lungofiume di un altro paese, nei giardinetti a fianco della ciclabile hanno messo una scultura moderna composta da alcuni grossi specchi nei quali ci si vede pedalare!




Infine, ormai alla fine della tappa odierna, per arrivare a Melk dobbiamo di nuovo attraversare una diga. Questa però è in un'area recintata, chiusa da un grande cancello, con tanto di cartelli di divieto come in genere accade normalmente in una centrale elettrica. Però, cosa che stupisce piacevolmente, un piccolo cancello pedonale è aperto e un cartello indica che alle bici è concesso il transito! Il cancello è un po' stretto e dobbiamo faticare un po' per riuscire a passare con il carrello, però si può e in un attimo siamo sul lato opposto.
All'interno dell'area verde di competenza della centrale idroelettrica c'è anche, esposto come una scultura moderna, un pezzo di turbina con un cartello che ne illustra la collocazione che avrebbe all'interno dell'impianto della diga.




Più volte, ovunque dove siamo stati con la bici durante questa vacanza, abbiamo constatato che le strade a senso unico hanno sempre l'indicazione che permette alle biciclette di percorrerle anche nel senso che è vietato agli altri veicoli. Questa è una gran bella cosa, perchè permette alle bici di essere libere di andare dove vogliono, e quindi rende più piacevole l'uso della bici contribuendo alla sua maggior diffusione.




Il campeggio di Melk è sul bordo del fiume, a fianco della ciclabile, proprio sotto al grande monastero che domina il centro cittadino. Mentre piazziamo la nostra tenda facciamo conoscenza con una famiglia di tedeschi che invece si stanno preparando a partire. La mamma e una delle figlie viaggiano con normali bici, invece il papà con l'altra figlia viaggia su un tandem!
Nella chiaccherata che facciamo ci dicono di aver avuto notizia, da confermare, che per tornare da Vienna a Passau esiste un treno apposta per i ciclisti, sul quale dovrebbe essere agevole caricare sia il tandem che il nostro carrettino. Questa è un'informazione da tenere presente quando si tratterà di stabilire le modalità del nostro ritorno al quale per ora non abbiamo ancora pensato.




Pranziamo al ristorante di fronte al campeggio, dove assaggiamo il "Most", un vino fatto con le mele. Il nostro tavolo è nel giardino all'aperto con vista sul fiume, nella zona dove attraccano molti battelli turistici. Da questi scendono grandi gruppi di persone, in prevalenza anziani, che vengono caricati sui pullman e portati in centro per visitare il famoso monastero.




Noi invece, con calma nel pomeriggio, in centro ci andiamo a piedi visto che è decisamente vicino. Il centro cittadino è piacevole, con una bella area pedonale al centro della quale si affaccia la piazza del municipio. E costantemente da sopra ai tetti delle case il monastero sovrasta la città con la sua mole possente.










venerdì 13 Agosto: da Melk a Tulln. Km 89.0



Appena svegli incontriamo in campeggio i tre ragazzi di Budapest che avevamo conosciuto al campeggio di Au. In effetti, già anche in passato, avevamo notato che chi viaggia in bici con i bagagli fa tappe giornaliere di 80/100 Km, raramente più lunghe. E infatti anche loro ieri hanno pedalato per gli stessi nostri km.




Appena partiti, ancora nei pressi di Melk, sulla ciclabile incrociamo in senso opposto un gruppetto di ciclisti sportivi con bici da corsa, e tra questi passano anche ben due tandem! Insieme ad altri due tandem che abbiamo visto parcheggiati ieri in centro a Melk portano il conto a 8 tandem visti finora durante questo viaggio. È un numero molto alto, normalmente i tandem sono molto rari, però c'è anche da dire che qui la densità di bici è talmente alta che, nella massa, qualche tandem è normale vederlo.
Curiosamente invece non abbiamo visto nessuna altra bici particolare, ad esempio non abbiamo visto nessuna recumbert.




Ieri è stata una tappa tutta di pianura, mentre oggi, appena dopo Melk, il Danubio si infila tra le montagne in un paesaggio splendido.
La ciclabile che percorriamo è quella del lato sinistro, che a tratti segue la sponda del fiume e a tratti se ne allontana salendo a mezza costa tra i frutteti. Questa è una zona di coltivazione di albicocche, e l'albicocca è il simbolo di molte insegne di ristoranti e negozi.




I paesi che attraversiamo sono molto diversi da quelli visti fino a ieri: non più una semplice fila di casette con giardino, senza un centro vero e proprio, come ad esempio Au, ma veri paesini con antiche case tutte a ridosso una dell'altra, con la piazzetta, la chiesa, i negozi, e le signore che vanno a fare la spesa con la cesta di vimini sotto braccio, altro che buste di plastica!




Purtroppo, siccome i posti belli piacciono non solo a noi, ecco che a Durnstein la ciclabile si infila nel centro cittadino dove la ressa di turisti è tale che dobbiamo scendere dalla bici e proseguire a piedi. Ed è tutto un fiorire di negozietti che vendono marmellate di albicocche, ma anche cartoline e souvenir...
Peccato perchè il paese sarebbe molto bello. Bisognerebbe passare di qui fuori dal periodo di maggiore affluenza turistica... potendo...




Più avanti il paesaggio si fa ancora più bello, perchè i frutteti lasciano il posto alle geometrie regolari dei vigneti che la pista ciclabile attraversa.




A Krems facciamo una sosta per mangiare uno spuntino. Diversamente dagli anni passati dove la colazione di metà mattina era a base di frutta, in genere pesche, quest'anno ci siamo lasciati tentare un po' troppo dai prodotti di panetteria, che da queste parti sono fantastici! E così a metà mattina un po' meno frutta e molte più brioches con la cioccolata, strudel, dolci con le mandorle e altre cose del genere!




Krems è una cittadina abbastanza grande e molto movimentata. In centro c'è il museo della caricatura, dove in questi giorni c'è una mostra delle barzellette che sono apparse sulla rivista "Playboy" negli anni 70.




Dopo Krems torna improvvisamente la pianura e passiamo nei pressi di una centrale termoelettrica dismessa alla quale è stato installato nel prato un grande campo di pannelli fotovoltaici.
Più avanti sul fiume scorgiamo un gruppo di cinque o sei grandi canoe cariche di bagagli. Anche quello deve essere un bellissimo modo di fare un viaggio lungo il Danubio!




Il nostro viaggio procede tranquillo, e la ciclabile attraversa tratti di bosco. Mancano circa 10 Km per arrivare a Tulln, ma il cielo si è fatto più scuro, l'aria più umida, e ad un certo punto incomincia a cadere qualche goccia di pioggia. L'anno scorso avevamo collaudato le mantelline che, sebbene siano da montagna, si erano rivelate adattissime anche per la bici. E allora ci mettiamo addosso le mantelline e proseguiamo, sia pur lentamente, verso la nostra destinazione.
La mantellina è abbastanza ampia (sono fatte per poter coprire anche lo zaino dell'escursionista) e si riesce ad allargarla in avanti in modo da coprire il manubrio e il cestino anteriore della bici. Questa protezione così sporgente in avanti riesce addirittura a riparare dalla pioggia i piedi che, sebbene indossi dei sandali, restano asciutti!




Visto che sta piovendo, al nostro arrivo a Tulln decidiamo di cercare una sistemazione diversa rispetto al campeggio. All'ufficio informazioni troviamo una ottima sistemazione presso l'ostello della gioventù: hanno camere private con bagno e doccia per un prezzo abbastanza basso e hanno anche un garage dove possiamo mettere il nostro tandem e il carrello senza problemi.




Dopo esserci sistemati in ostello usciamo per andare a pranzo e, ironia della sorte, è uscito un sole splendido! Impariamo così che qui il tempo cambia molto velocemente, e se poco prima era tutto coperto, grigio, e pioveva che sembrava novembre, in un attimo la perturbazione passa e torna il sole e il cielo limpido.
Pranziamo ai tavolini all'aperto di una rosticceria, anche perchè è l'unica soluzione che troviamo visto che si è fatto un po' tardi e ormai sono le tre del pomeriggio. Siamo nei pressi della piazza principale, dove c'è mercato, e dove una fontana con i getti che escono dal pavimento della piazza è la gioia dei bambini che ci si lanciano attraverso!




Nel mercato c'è anche un camioncino che fa da birreria, con tanto di tavoli e panche piene di gente, e ci sono un paio di grossi banchi di prodotti tipici italiani: uno di prodotti siciliani e l'altro di prodotti piemontesi!




Dopo una visita al centro cittadino rientriamo un momento in ostello, perchè abbiamo bisogno di riposarci un po', e ne usciamo verso sera per fare ancora due passi prima di cena.
Il sole è appena tramontato e sul lungofiume è iniziato un concerto. Le tribune sono nei giardinetti dove passa anche la ciclabile e il palco è su una grossa struttura galleggiante sul fiume. Ci fermiano un po', insieme alle tante persone che affollano la tribuna, ad ascoltare il concerto che si ispira alla musica etnica africana.
Dopo cena facciamo appena in tempo a rientrare in ostello che scoppia un gran temporale che durerà poi per tutta la notte. Alla fin fine allora ci è andata bene che non siamo in campeggio questa notte!










sabato 14 Agosto: da Tulln a Vienna. Km 40.1



Ieri avevamo messo il tandem e il carrello in un angolo del garage dell'ostello riservato alle biciclette, e questa mattina lo ritroviamo bloccato da almeno un'ottantina di altre bici che hanno parcheggiato lì dentro dopo di noi!
Ma andiamo con ordine: ci siamo svegliati tardi, decisamente più tardi del solito, perchè tanto la tappa di oggi è molto breve e non occorre partire troppo presto, e poi anche perchè l'ottima e abbondante colazione che è compresa con la nostra notte in ostello viene servita solo a partire dalle 8 del mattino, e quindi è inutile alzarsi prima.
Comunque siamo tra i primi ad aprire la porta del garage e per tirare fuori il nostro tandem e il nostro carrello li dobbiamo letteralmente sollevare e far passare ad di sopra delle altre bici!




La partenza di tutti è più o meno sincronizzata dall'orario della colazione, e quindi nel primissimo tratto di strada incontriamo moltissimi ciclisti che hanno dormito nel nostro stesso ostello. Ma appena arrivati al ponte noi attraversiamo e prendiamo la ciclabile della sponda sinistra mentre tutti gli altri si mantengono su quella del lato destro, che è quella più corta e più diretta per arrivare in centro a Vienna. Inutile dire che siamo ben contenti di viaggiare sul lato dove non c'è quasi nessun altro.
Naturalmente Dany non resiste a raccogliere semi di fiori ovunque!




Con questi pochi residui chilometri si conclude il nostro viaggio in bicicletta, ma poco prima di arrivare a Vienna accade un nuovo imprevisto: inizio ad avvertire una certa instabilità nella guida del tandem, mi fermo per controllare e constato che la gomma anteriore si sta lentamente sgonfiando. Abbiamo bucato, apparentemente senza un motivo.
Fortunatamente ormai da due o tre anni siamo molto ben preparati a questo rischio: abbiamo infatti installato una seconda camera d'aria di scorta all'interno di ogni copertone, da gonfiare quando quella principale si buca. E così ci basta gonfiarla e in meno di un minuto siamo di nuovo in grado di proseguire il viaggio. Quando saremo comodi smonterò la ruota e riparerò la camera bucata.




In prossimità di Vienna la nostra ciclabile attraversa il fiume per metà, cioè si sposta su un'isola stretta e lunghissima che segue il fiume, dividendolo in due rami paralleli, e costeggia per alcuni chilometri tutta la città. Quest'isola si chiama Donauinsel ed è adibita a parco pubblico. Su di essa non c'è alcuna costruzione, a meno di interessanti gabinetti pubblici molto grezzi ma anche molto funzionali disseminati lungo tutto il parco.
Sull'isola ci sono solo prati, macchie di arbusti e piccoli boschetti, e vialetti asfaltati dove in tanti vanno a correre, o vanno in bici, o in pattini a rotelle.
Dopo alcuni chilometri di percorrenza sull'isola eccoci arrivare all'altezza del centro cittadino.




Oggi non andremo a piazzarci in campeggio, ma saremo ospiti a casa di amici. Siccome l'appuntamento è per il tardo pomeriggio ne approfittiamo per andare un po' in giro per il centro. Il primo posto dove andiamo è naturalmente davanti a uno dei più famosi simboli di Vienna, la grande ruota panoramica del Prater, e ovviamente ci facciamo una immancabile foto ricordo.




Girando per il centro ci imbattiamo in una strana festa, lo Street Festival. Praticamente una serie di camion con sul pianale ragazzi e ragazze che ballano e bevono birra. Ogni camion sembrerebbe essere allestito e sponsorizzato da un bar o locale notturno della città. Una specie di corteo della vita notturna viennese.
Bello? Uhm, non saprei dire. Rumoroso? Questo si: sicuramente molto rumoroso!




In centro, nella zona degli edifici "monumentali", c'è il Volksgarten, un parco pubblico dove ci sono grandissime aiuole di rose. Non lontano da lì c'è il cosidetto "Quartire dei musei" che ospita le maggiori collezioni d'arte. All'interno del suo cortile sono state disposte delle strutture di plastica come a formare una grande opera d'arte e sulle quali ci si può sedere o coricare per un breve relax.




Gli amici che ci ospitano hanno piacere se noi ci fermiamo qualche giorno, ma il nostro programma era di fare una vacanza breve, e siccome ci vogliono altri cinque giorni per pedalare indietro fino a Passau non siamo in grado di restare molto, a meno di non trovare un sistema rapido per tornare a Passau, ad esempio verificando se esiste il treno di cui ci hanno parlato i tedeschi incontrati in campeggio a Melk. Quindi domani mattina andremo subito in stazione per chiedere informazioni.











da domenica 15 Agosto a giovedì 19 agosto: Vienna.



In effetti in stazione ci confermano che esiste un treno che ogni giorno collega Vienna con Passau e che è dotato di grandi vagoni apposta per il trasporto di un gran numero di biciclette. E ci assicurano che non c'è problema a trasportare il nostro tandem e il carrettino.
Ora abbiamo quindi concretamente la possibilità di scegliere tra effettuare il viaggio di ritorno pedalando per quattro o cinque giorni, oppure se rimanere ospiti dei nostri amici a visitare Vienna per lo stesso numero di giorni e poi rientrare a Passau con poche ore di viaggio in treno. E la nostra scelta privilegia Vienna che offre una miriade di cose da vedere!




In questi giorni lasciamo la bici a casa e giriamo per Vienna in metropolitana. In realtà Vienna è dotata di numerose piste ciclabili e in bici ci si muove comodamente. Però, avendo già subito un furto di bici in passato (in Olanda durante una vacanza ci hanno rubato le bici nonostante fossero allucchettate ad un portabici in città) ora siamo un po' restii a lasciare la bici incustodita per andare, ad esempio, a visitare un museo, e preferiamo usare la metropolitana.




Passeggiando a piedi per il centro passiamo davanti alla Cattedrale di Santo Stefano,




al teatro dell'opera,




e al famoso Hotel Sacher, famoso per l'omonima torta che viene prodotta dalla sua pasticceria.




Visitiamo il Museo Leopold, dove sono esposte opere di Klimt, Shiele, dell'architetto Olbrich e dove c'è una mostra di Otto Muehl dove colpiscono particolarmente le sue "parodie" delle opere di Van Gogh!
Al negozio del museo compriamo per pochi euro un libretto simpatico: si tratta di un dizionario "internazionale" che va bene per tutte le lingue! Infatti non ha parole scritte ma è solo un elenco di piccoli disegni divisi per argomento. Quando serve basta indicare al proprio interlocutore il disegno giusto per farsi capire!




Davanti al Rathaus c'è il "Film festival", dove ogni sera vengono proiettati dei film all'aperto, gratuiti. L'affluenza è notevole, sia alla proiezione, sia ai numerosi bar allestiti per l'occasione lì vicino. Noi un paio di sere passando da quelle parti ci fermiamo a guardare un po' di film. In entrambe le occasioni proiettano dei film che hanno a che fare con la musica lirica: in un caso è proprio un concerto lirico in teatro, mentre in un altro caso è un'opera ambientata ai nostri tempi, con personaggi in giacca e cravatta, ma con il coro che gli canta dietro, un po' come nell'antico teatro greco, e con un'ambientazione in stile teatrale ma molto moderna. L'opera è cantata in inglese, ha i sottotitoli in tedesco, ma ovviamente in entrambi i casi non si capisce molto, però l'atmosfera rappresentata è interessante e ci fermiamo volentieri per seguirne un pezzo.




Un giorno intero lo dedichiamo invece ad una gita a Bratislava. La città dista poco meno di un centinaio di chilometri da Vienna e ci andiamo con il treno, caricando il tandem per poi utilizzarlo nella visita della città.




Il centro di Bratislava è indubbiamente architettonicamente molto bello, ma la grande presenza di turisti, e quindi di ristoranti e negozietti di souvenir, lo rovina un po'.




Altri punti interessanti sono sicuramente l'atrio interno della stazione ferroviaria che al mattino ci accoglie con il suo fascino "retrò sovietico", il passeggio sul lungofiume, la zona del castello.




Ma soprattutto veniamo attratti dalla curiosità di dare un'occhiata alla periferia dove, grazie alla comodità di muoverci in bici, andiamo a fare un giro. La cosa che più colpisce è la presenza, intorno ai grandi palazzoni tipici di ogni periferia ed ancor più tipici dell'architettura sovietica, di grandi spazi verdi. Tra un condominio e l'altro ci sono grandi giardini, con panchine, fontane, il chiosco bar con i vecchietti che giocano a carte ai tavolini, mamme con il passeggino e bambini in bicicletta. Il tutto è forse un po' degradato, le aiuole non sono troppo curate, ma il progetto di fondo ci è parso buono.




In una piazza di Bratislava l'associazione benefica 'Food for Life' sta distribuendo un pasto caldo gratuito. Una simile iniziativa la vediamo anche una sera a Vienna nei pressi di un ponte vicino al centro cittadino.




La casa dei nostri amici a Vienna è in un quartiere residenziale di casette con giardino. La loro casa è accanto ad una piccola chiesa. E la finestra della nostra camera, che teniamo aperta alla notte perchè fa caldo, si affaccia proprio verso la strada che costeggia la chiesa.
E ogni notte, decisamente sul tardi, dalla strada si sente una voce, come una cantilena, una specie di lamento. E infatti c'è un uomo inginocchiato in mezzo alla strada che a gran voce recita una litania che forse è una preghiera, o forse solo un suo personale discorso, indubbiamente rivolto alla chiesa. Solo alcuni minuti, e se ne va per poi tornare la notte seguente. Chissà cosa sconvolge l'anima di questo personaggio...




Un altro museo al quale dedichiamo la nostra attenzione è il museo della tecnica. Ha una grande sezione dedicata ai materiali e alle tecniche per il loro prelievo e lavorazione, come pure un'altra grande sezione dedicata all'energia e alla sua produzione. Questi sono i due aspetti fondamentali che fanno da base per tutto il resto della tecnologia.
In questo genere di musei ci sono spesso delle installazioni che permettono di sperimentare di persona i vari fenomeni fisici. In questo Dany si è cimentata con un sistema per la produzione di energia!




Seguono poi innumerevoli sezioni dedicate ciascuna ad una particolare categoria: dai mezzi di trasporto agli elettrodomestici, dalla fotografia alla stampa, dalla musica alle telecomunicazioni.
Tra i mezzi di trasporto, oltre ai treni, agli aerei, alle navi e alle auto, ci sono pure tutta una serie di biciclette che tracciano la storia di questo mezzo.




Ma la cosa che più mi impressiona è vedere esposta, nella sezione relativa alla stampa e alle telecomunicazioni, una macchina per scrivere elettronica Olivetti al progetto della quale ho partecipato pure io! Infatti è stata progettata dall'ufficio dove ho lavorato io quando ero dipendente all'Olivetti. Fa un certo effetto constatare di quale rapidità sia stata l'evoluzione nel campo dell'elettronica e vedere esposti in un museo oggetti che pochi anni fa erano il massimo della modernità e dell'innovazione.




Un altro posto interessante è il Nashmarkt, un mercato di prodotti alimentari etnici dove, oltre ai banchi pieni di spezie, frutti e specialità gastronomiche di ogni colore e profumo, ci sono piccoli ristorantini dove è possibile mangiare queste cose gustosissime e un po' inusuali.




A Vienna nella prima metà del 900 sono stati costruiti molti edifici interessanti. Uno di questi, progettato per essere un modello di edilizia popolare, è il "Karl Marx Hof". Si tratta di un complesso residenziale lungo più di un chilometro che fu realizzato negli anni 30, all'epoca della cosidetta "Vienna rossa".




E mentre una volta si costruivano palazzi come il Karl Marx Hof per dare una casa dignitosa a chi non l'aveva e per migliorare la qualità della vita delle persone, purtroppo oggi invece si mimetizzano in modo da far sembrare "belle" cose che invece belle non sono e anzi sono un danno ambientale e per la salute della gente. E così siamo andati a vedere il famoso inceneritore, opps, pardon, si dice "centrale di teleriscaldamento"!
Inceneritore che se anche l'abilità di un famoso architetto ha saputo rendere gradevole alla vista, e se anche utilizza il calore prodotto per riscaldare sia pur solo in inverno qualche edificio nei dintorni, resta pur sempre un inceneritore dove vanno in fumo tanti materiali che potrebbero essere più intelligentemente recuperati, come ad esempio la carta che noi stessi abbiamo visto arrivare lì con i camion.




Un altro posto dove siamo stati è il Prater, il grande parco divertimenti di Vienna. Ci eravamo passati al nostro arrivo ma poi ci siamo tornati per fare un giro sulla famosa ruota panoramica. Alla base della ruota c'è una interessante piccola mostra che illustra la storia di Vienna e la storia della ruota: costruita a fine 800, duramente danneggiata durante la guerra, restaurata e mantenuta simbolo della città.




Da lassù abbiamo ammirato il panorama su tutta la città.




Non poteva mancare una visita allo Schonbrunn e al suo parco dove salendo in cima alla collina si ha una splendida vista della maestosità della reggia.




Nel parco dello Schonbrunn visitiamo anche il "Palmenhaus", l'enorme magnifica serra in stile liberty che raccoglie al suo interno una grande collezione di piante esotiche.




Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi, che occupavano Vienna e tutta l'Austria, costruirono alcune imponenti torri di cemento sulla quali piazzarono le difese antiaeree della città. Di dimensioni ciclopiche, con mura di cemento di grande spessore, queste opere resistettero non solo alla guerra ma anche ai tentativi di demolizione. Infatti gli ingenti costi previsti di smantellamento ne hanno sempre impedito l'attuazione, e quindi ora sono ancora lì, monumento di un passato che tutti ci si augura non debba mai tornare.




Nei pressi della casa dei nostri amici c'è una interessante zona balneare. Si tratta del vecchio corso del Danubio che ora è trasformato in qualcosa che assomiglia molto ad un lago, con spiagge, imbarcaderi per canoe e barche a vela, bar e ristorantini all'aperto. Un posto piacevole dove trascorriamo il nostro ultimo pomeriggio a Vienna in compagnia dei nostri amici, anche loro naturalmente in bici.











venerdì 20 Agosto: da Vienna a Passau in treno.








Ieri sera abbiamo salutato i nostri amici ringraziandoli per l'ospitalità, e questa mattina usciamo di casa molto presto per andare, con il tandem e il carrello pieno dei nostri bagagli, fino alla stazione dove alle 7:30 parte il nostro treno.
Alla biglietteria della stazione ci dicono di andare direttamente al treno che il biglietto di fa a bordo. Aspettiamo che arrivi il treno nei pressi del binario in compagnia di numerosi altri ciclisti, tutti con le bici cariche di bagagli, e quando arriva constatiamo che in effetti il vagone destinato a caricare le bici, probabilmente un cosidetto "postale", è molto ampio e non ci sono problemi per il tandem e per il carrello.




A Vienna di bici ne vengono caricate una trentina, ma poi nella stazioni intermedie lungo il percorso se ne aggiungeranno almeno altrettante.
Le bici dirette a Passau vengono messe tutte nel vagone dove c'è il nostro tandem, mentre per quelle dirette a destinazioni intermedie c'è un altro vagone, di quelli dove le bici vengono appese in verticale.




Il viaggio è tranquillo, partiamo da Vienna alle 7:30 e arriviamo a Passau alle 12:10.
A bordo ci sono molti ciclisti anziani, alcuni decisamente molto anziani, il che fa ben sperare e già ci immaginiamo anche noi a pedalare ancora per tanti e tanti anni!
Il biglietto fatto a bordo risulta essere meno costoso di quanto ci avevano preventivato in stazione alcuni giorni fa. Ho l'impressione che, vedendoci vestiti da "civili" e non da ciclisti, il bigliettaio non abbia capito e non ci abbia fatto pagare per la bici e il carrello.



Arrivati a Passau andiamo direttamente al campeggio, riprendiamo possesso della nostra auto, piazziamo la tenda e poi in bici torniamo in città per farci un ultimo giro per il centro. Ci soffermiamo sul piacevole giardinetto in cima al promontorio che c'è dove si uniscono i tre fiumi, il Danubio, l'Inn e il piccolo Ilz. Il livello del fiume è decisamente più basso di quando siamo passati di qui all'andata, almeno un paio di metri più basso, a conferma del fatto che allora c'era appena stata una piena.




Incontriamo ancora un altro tandem con bagagli (in totale durante questa vacanza ne avremo visti ben 15), come pure una coppia di inglesi vedendo il nostro tandem ci racconta di averne anche loro uno a casa, inutilizzato da tanti anni, ma che gli piacerebbe tornare ad utilizzare.
Scopriamo poi che a Passau c'è la fabbrica della birra Lowenbrau e allora ci gustiamo ancora un ultimo boccale nel giardino di una bella birreria in centro, prima di rientrare per cena in campeggio.




Domani ci aspetta il lungo viaggio di ritorno in macchian fino a casa, costellato di code e rallentamenti in autostrada.






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