Commenti di Laura Morante

<<Ho letto il carteggio e altri tre libri dell'Aleramo. Confesso che mi ispira sentimenti contrastanti. In alcuni momenti è toccante, in altri insopportabile. E' una donna di pulsioni, ma nel raccontarle è sincera anche a costo di mostrarsi irritante. Si autocelebra senza pudore, con candore, però racconta anche le umiliazioni subite. Ed è una persona forse non profonda, ma molto generosa>>.
Secondo l'attrice, Sibilla Aleramo è stata una delle prime scrittrici femministe, ma ha uno strano inconscio bovarista: <<Si innamora sempre di artisti ai quali è disposta a concedere tutto a patto di essere celebrata. Per molti anni, pur essendo una grafomane, non scrive un libro, ma vive amori assoluti. Come dire: se trovo un uomo che mi adora, non ho bisogno di esprimermi>>.
Fernanda Pivano ha raccontato a Laura Morante di quando Aleramo aveva una relazione con Salvatore Quasimodo, che era molto più giovane: <<Lei cospargeva di petali di rose il letto dell'albergo dove si incontravano, fino al giorno in cui lui ci trovò una spina ed esplose di rabbia>>. 
(da "Panorama")





<<Deluderò le femministe, ma secondo me Sibilla Aleramo oscilla più verso il bovarismo. Forse si innamora di poeti perché sono più adatti a celebrarla. Però è una donna molto sincera e generosa, dice di se stessa cose terribili, il desiderio di affermazione come donna si scontra con l'altra anima, quella della creatività ed è l'ansia d'amore che vince, la letteratura viene sempre dopo. Per i sentimenti era disposta anche a rischiare il talento. Amo, dunque sono: potrebbe essere il suo motto. Ed è un modo dannunziano di vivere l'amore, con abnegazione e dedizione all'uomo. Ne ebbe tanti perché con nessuno riuscì a costruire il rapporto ideale, non perché fosse distruttiva, il problema è che sbagliava terreno di caccia, non sceglieva i partner giusti. Anche con Campana fu una grande passione, ma l'amore ha bisogno di tempo, e la loro storia non ebbe il tempo di approdare all'età adulta dell'amore>>. E comunque la Aleramo, che la Morante ha letto soltanto ora in occasione del film, <<è una donna di fascino speciale, desiderata dagli uomini per la sua femminilità genuina, per una grazia e un potere di seduzione naturale, inconsapevole. Mio padre, che la incontrò sessantenne, diceva che ancora imponeva la sua straordinaria femminilità. Fu amata, ma anche detestata e abbandonata, e non solo per la sua spregiudicatezza e per il lavoro di scrittrice. Quello che allontana gli uomini da certe donne non è il lavoro, ma il talento artistico - e la Aleramo ne aveva - perché il talento è un lato oscuro, inafferrabile, rappresenta l'opposto della donna rassicurante: madre e moglie. Ieri come oggi>>. 

(da "La Repubblica")

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