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Cura:
Bruna Conti
Collana:
Varia
Pagine:
128
Prezzo:
Euro 9,3 |
In
breve
Considerato
un piccolo classico, l'epistolario fra i due autori è il documento
di una storia d'amore tormentata. L'opera viene qui riproposta con sostanziali
modifiche rispetto alle precedenti edizioni.
Il
libro
Passioni
e sentimenti, paure, tenerezze, invocazioni, tradimenti, ricongiungimenti,
botte e minacce, miseria e malattia: tutto sotto “Un cielo fatto solo d'amore”.
È
l'incontro di Dino Campana con Sibilla Aleramo, incontro straordinario,
come le lettere che i due amanti si scrissero. Ogni pagina di questo carteggio
è un viaggio, esaltante e senza soste, che ha inizio sotto il sole
infuocato dell'agosto 1916, fra la vera montagna dei solitari e la pure
bellezza dei grandi boschi e prosegue serenamente negli ultimi splendori
della bella stagione a Faenza e Marradi, fino a quando il vento invernale
non li trascina in paesi sperduti dell'Appennino, dove il freddo morde
ancora più che nelle soffitte dei Lungarni e nelle ville sulle colline
di Firenze che li accoglieranno. Il percorso si fa tortuoso - come le vicende
alle quali si assiste - segnato da un continuo andirivieni fra Pisa, Livorno,
Firenze, Sorrento.
È
ormai il 1917: sullo sfondo l'anno più duro della guerra, in primo
piano i due amanti e il loro disperato tentativo di trovarsi e abbandonarsi,
affidato ormai soltanto alle lettere che si incrociano tra la Toscana e
il Piemonte. Poi, nel gennaio del 1918, davanti al cancello del manicomio
di San Salvi, il viaggio si interrompe. I Canti Orfici, unica e grande
opera di Campana, lo manterrà vivo oltre la morte, avvenuta dopo
un internamento di quattordici anni. L' Aleramo, che trasformò la
sua lunga vita in letteratura, mai riuscì a raccontare la sua storia
con Dino. Ne affidò la memoria a queste lettere, consentendone la
pubblicazione nel 1958, a due anni dalla sua morte.
Approfondimento
Documento
di una storia d'amore tormentata, "Un viaggio chiamato amore" presenta
il carteggio tra Sibilla Aleramo e Dino Campana, dal febbraio del 1916
al gennaio del 1918. Considerato un piccolo classico, l'epistolario venne
pubblicato da Nicola Gallo nel 1958, due anni prima della morte dell'Aleramo,
e riproposto senza variazioni nel 1973 da Enrico Falqui. Nel 1987 Bruna
Conti, responsabile del Fondo Sibilla Aleramo presso la Fondazione Istituto
Gramsci di Roma, ne ha curato una nuova edizione per gli Editori Riuniti.
Il lavoro di prima mano sugli autografi dei due protagonisti e importanti
acquisizioni di documenti (alcuni frammenti del poeta, telegrammi, lettere
ad altri corrispondenti) le hanno permesso di allestire un testo fedele
dell'epistolario, scevro da quei fraintendimenti e quelle lacune che avevano
segnato le edizioni precedenti. L'opera viene qui riproposta con sostanziali
modifiche: un'introduzione che ricostruisce la vicenda amorosa dei due
protagonisti e, in parallelo, le polemiche che hanno accompagnato la storia
del carteggio; una bibliografia e un ricco apparato di note; l'inclusione
nella sequenza del testo, con una datazione definitiva, di lettere prima
lasciate in appendice che chiariscono gli ultimi punti oscuri della relazione. |