Chi era Sibilla Aleramo?

Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, nacque ad Alessandria il 14 agosto 1876. Presto si stabilì con la famiglia a Civitanova Marche dove, con matrimonio riparatore, sposò a quindici anni un giovane del luogo. 
Nel 1901 abbandonò marito e figli iniziando, come lei stessa amava dire, la sua “seconda vita”. Conclusa una relazione sentimentale con il poeta Damiani, si legò a G.Cena ma, dopo la crisi con quest’ultimo, iniziò una vita errabonda che la avvicinò a Milano e al Movimento futurista, a Parigi e ai poeti Apollinaire e Verhaeren, infine a Roma e a tutto l’ambiente intellettuale ed artistico di quegli anni (qui conobbe Grazia Deledda). 
Durante la prima guerra mondiale incontrò Dino Campana e con lui iniziò una relazione complessa e tormentata. 
Nel 1936 conobbe il giovane Matacotta, a cui restò legata per 10 anni e di questo periodo - la sua “quarta esistenza” - lasciò testimonianza nel diario che l’accompagnò fino alla morte.
Al termine della seconda guerra mondiale si iscrisse al P.C.I. e si impegnò intensamente in campo politico e sociale. Collaborò, tra l’altro, all’«Unità» e alla rivista «Noi donne».
Morì a Roma nel 1960, dopo una lunga malattia.

LE OPERE
Una donna (1906), Universale Economica Feltrinelli, 1999, pp.240
Il passaggio (1919), Universale Economica Feltrinelli, 2000, pp. 220
Momenti (1920)
Andando e stando (1920), Universale Economica Feltrinelli, 1997, pp.258
Amo, dunque sono (1927), Universale Economica Feltrinelli, 1998, pp. 128
Gioie d’occasione (1930)
Il frustino (1932)
Orsa minore (1938)
Dal mio diario (1945)
Selva d’amore (1947)
Il mondo è adolescente (1949)
Aiutatemi a dire (1951)
Luci della mia sera (1956)
 

Due immagini di Sibilla 

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