La
leggenda ( tratta dal sito
http://www.circei.it/storia/medioevo/sorresca/sorresca.htm )
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Statua della Madonna verso l'inizio del XX
Secolo
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Si narra che alcuni
pescatori, tirando le reti nel lago di Paola e precisamente nel
braccio dell'Annunziata, vi trovarono dentro la statua della Madonna
con il Bambino.
La portarono a terra e la collocarono su un grosso tronco di quercia
presso la riva, che sembrava lasciato li apposta per accoglierla.
I pescatori erano di Terracina e la sera stessa di quel giorno
trasportarono la statua nella loro città e la esposero alla
venerazione dei fedeli in una chiesa. Ma il mattino seguente la statua
era sparita.
Ritornati a pescare nel luogo, quale non fu la loro sorpresa nel
vedere la statua ritta sullo stesso tronco dove l'avevano collocata
appena pescata? Alcuni aggiungono, forse esagerando, che quei
pescatori vollero portarla di nuovo a Terracina e che di nuovo se ne
ripete' la scomparsa e la riapparizione miracolosa nello stesso luogo
e sullo stesso tronco.
Compresero allora che la volontà della madonna era di rimanere sulla
sponda del lago, da cui era stata pescata, e intorno a quel tronco
costruirono la chiesa. Chiamarono la statua Santa Maria della Sorresca,
perché era "risorta" dalle acque e perché il prodigio era avvenuto nel
periodo pasquale (la festa si celebra ancora oggi il Lunedì di
Pentecoste di ogni anno). Lo stesso nome assunse il lago che, da lago
Circeo, comincio' a chiamarsi lago di Santa Maria della Sorresca o più
semplicemente di Santa Maria o della Sorresca.
A ricordo della leggenda, ancora oggi, la statua poggia su un ceppo di
quercia, ovviamente non più radicato nel terreno. (da Tommaso
Lanzuisi)
Capitolo I - dal
529 al XII Secolo
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Il Santuario di Santa Maria della Sorresca
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Secolo I ? - La
piccola chiesa poggia quasi certamente sull'area di un edificio romano.
Vi si notavano utilizzati, come materiale da costruzione, dei
frammenti di colonna di marmo bianco e mattoni recuperati da altri
antichi fabbricati.
Prima del recente restauro, su uno spigolo, erano incise alcune
lettere latine disposte su tre righe.
Altri ruderi di
epoca romana si posso rilevare subito a sinistra dell'ingresso al
piazzale tra il muro di cinta e il fabbricato dell'ex convento e
intorno al campanile nel lato ovest.
Anno 385 - Alfenio Ceionio
Iuliano Kamenio, possedeva una grande villa sul lago e fu uno dei
primi latifondisti delle Paludi Pontine. (Da un'iscrizione
funeraria rinvenuta nel 1884)
Anno 529 ?
- Il patrizio Tertullo, padre di San Placido, appartenente alla
nobile e ricca famiglia degli Anici di Palestrina, dona il la chiesa,
o il terreno su cui sorge, a San Benedetto. Donazione verosimilmente
avvenuta quando San Benedetto si trasferì a Montecassino dove fondo'
il celebre Monastero.
Anno 591 - La donazione di
Tertullo fu inclusa e confermata nel "Privilegio di Papa Gregorio I"
che elencava i il patrimonio della Chiesa nel territorio compreso fra
Subiaco e il mar Tirreno.
"et confirmo
cartulam quam fecit tertullus patricius de tuscolana...
et de lacu fuliano cum aecclesia sancti donati et turre cum colonis
et colonabus suis et Sancta Maria in Surriscu usque in mare..."
(Regesto Sublacense, p.253)
Tale privilegio fu
poi confermato dai Papi Niccolo' I, Leone VII e dall'Imperatore Ottone
I.
Anno 967 - L'Imperatore Ottone I
conferma al Monastero Benedettino di Subiaco tutti i beni, fra i quali
la proprietà nella Sorresca in cui è la Chiesa di Santa Maria con
tutte le sue pertinenze al completo.
"Post hec cellam
in Surrisco in qua est aecclesia Sancte Marie cum
omnibus pertinentiis sus in integrum."
(Regesto Sublacense, p.6)
Anno 977 - Benedetto, Abbate
Sublacence, concede a Giovanni, figlio di Demetrio Duca, il fondo di
Foliano (Fogliano), il villaggio dove si vede edificata una Torre, con
fiumi elaghi, ivi compresa la chiesa di San Donato e con altre cripte
e chiese in rovina. Patrimonio compreso fra il 53' miglio della città
di Roma e dal terzo lato di confine in linea retta tra Caprolace e la
Sorresca.
"Posito
patrimonio appie miliario ab urbe Roma quinquegesimo tertio...
et a tertio latere ducente per eadem via usque dum recte remeante
inter caput laci et Surisce."
(Regesto Sublacense, p.89)
Anno 1050 - Il 31 ottobre 1050 il
Pontefice Lone IX conferma i beni e i diritti del Monastero di Subiaco
e, tra questi, il piccolo "Convento" di Santa Maria posto i territorio
terracinese nella Sorresca. In questo documento compaiono per la prima
volta i Monaci Cluniacensi di Santa Maria dell'Aventino in Roma quali
occupatori della Chiesa della Sorresca.
"Lacis duobus
unum qui vocatur foliano et alium caprolace nuncupatur...
et cella Sancte Marie qui ponitur in territorio terracinense. In
Suresco."
(Regesto Sublacense, p.60)
"Eodem anno
acquisivit ecclesiam S.Mariae in Surrisco, sitam in agro
Terracinensi, quam Petrus abbas Monasterii S. Mariae montis Aventini
conventi sublacensi abstulerat..."
(Chronicon Sublacense, p.160)
Anno 1051 - Pietro, Abbate di
Santa Maria del Monte Aventino rinunzia in giudizio a Umbero, Abbate
sublacense, la Chiesa di Santa Maria in Sorrisco.
Secolo XII - Il complesso della
Sorresca è ancora compreso nell'elenco delle Chiese e Monasteri
dipendenti dal Monastero di Subiaco. "In surrisco ecclesia sancte
marie". (Reg.Subl., p.244)