Un buco nell'acqua - parte 2

Il fitto chiacchierio dei due rodiani riempiva completamente la piccola stanza, mentre Rea e Kyrl stavano seduti su una delle panche addossate alla parete. Il droide protocollare color argento che li aveva scortati dall’hangar del tempio si trovava in attesa nell’angolo. Non potendo più sopportare la lingua squittente delle due creature di fronte a sé, Kyrl si rivolse a esso:
"Ma quanto dobbiamo aspettare?"
Il robot sollevò la testa e puntò i suoi occhi elettronici sul twi’lek, poi rispose:
"Arriverà qualcuno a riceverla tra poco, signore."
Non appena il droide ebbe terminato la frase, la porta situata sul lato opposto rispetto al quale erano entrati si aprì, per consentire a Sheen e Dalia di entrare.
"Ehilà, salve! Sapete per caso che succede qui?" esordì Rea, alzandosi in piedi per salutare i suoi compagni.
Sheen rispose calorosamente ai saluti, mentre Dalia elargì un breve cenno al twi’lek e allo zabrak, abbozzando un sorriso. Poi la ragazza disse:
"Ci hanno detto di aspettare qui, credo ci sia qualcosa in ballo."
I quattro trascorsero qualche minuto rievocando l’avventura che avevano affrontato un paio di mesi prima, nelle desolazioni di Ord Mantell, per riportare alla sua nave un agente dello Spionaggio della Nuova Repubblica sotto mentite spoglie.
Quando la porta si aprì nuovamente, fece il suo ingresso un uomo anziano e molto alto, con dei baffi vistosi e una corta barba bianca ben curata; dietro di lui, camminava altera una donna sulla quarantina, con i capelli neri lunghi fino alla schiena, occhi lievemente a mandorla e dotata di un fisico avvenente. L’uomo era vestito con una tunica e un mantello che facevano chiaramente risaltare il suo stato di cavaliere Jedi, mentre la donna indossava delle vesti dalla foggia particolare, adatte alla vita immersa nella vegetazione.
L’anziano fece le presentazioni:
"Buon giorno a tutti e benvenuti all’Accademia Jedi. Il mio nome è Streen, e sono un Maestro del rinnovato ordine dei Jedi, mentre la donna che vedete qui accanto è Kirana Ti, insegnante dell’Accademia."
Spaziando con lo sguardo all’interno della stanza, Streen fece poi un gesto verso Kirana Ti, che annuì e si avvicinò ai quattro compagni, mentre Streen prendeva posto sulla panca dove erano seduti i due rodiani.
Ovviamente, Sheen e Dalia conoscevano le due persone; il padawan era infatti uno degli allievi di Streen, mentre Kirana Ti rappresentava la tutrice di Dalia, ruolo che svolgeva in modo da preservare le tradizioni delle streghe di Dathomir durante il periodo di addestramento all’uso della Forza.
Prima che la giovane potesse rivolgere la parola alla donna più anziana, la porta si aprì per la terza volta, e i presenti volsero la loro attenzione alla figura completamente vestita di nero che apparve sulla soglia. Nessuno poteva negare che la presenza di Luke Skywalker fosse carismatica, e il senso di importanza che emanava era chiaramente percepibile da chiunque si trovasse a vederlo.
Il fondatore dell’Accademia iniziò a parlare:
"Benvenuti a tutti. Voglio ringraziarvi per aver accettato la convocazione e per aver voluto aiutare l’Accademia e la Nuova Repubblica. Siete tutti elementi eccellenti, e oggi abbiamo bisogno di voi. Alcuni conosceranno la storia della Federazione dei Mercanti, e di come l’embargo da essa posto su Naboo sia stata l’origine di tutti i problemi che abbiamo affrontato e che stiamo tuttora affrontando."
Dalia si piegò verso Rea, che le era seduto vicino, mormorando a voce bassissima:
"Io credevo che fosse stata colpa di suo padre..."
Quando riportò lo sguardo su Luke, vide che anch’egli la stava guardando; la ragazza non riuscì mai a stabilire se il breve fremito all’altezza della gola che avvertì era stato qualcosa in più di una sua suggestione.
Dopo un brevissimo istante, il Maestro Jedi riprese:
"Lo Spionaggio della Nuova Repubblica, insieme al Senato Galattico, sta indagando sulla maniera in cui alcuni Neimoidiani siano riusciti a rimettere in piedi la loro famosa produzione di droidi da battaglia, nonostante il divieto che tuttora impedisce a loro e ai Geonosiani di intraprendere iniziative simili.
Per scoprire la fonte dei droidi abbiamo semplicemente seguito il denaro. Da alcuni documenti sequestrati a dei Neimoidiani sospetti, abbiamo saputo di grosse spedizioni dal sistema di Gamandar.
Ci sono due mondi abitati in quel settore: Gamandar, un pianeta industrializzato, e Iskalon, un mondo ricoperto di oceani. Al fine di mantenere il fattore sorpresa, indagheremo sui due mondi contemporaneamente."
Indicando i rodiani, proseguì:
"Streen verrà con voi su Gamandar, mentre il padawan e la giovane strega di Dathomir si uniranno a voi due", continuò indicando il twi’lek e lo zabrak, "per andare a Iskalon."
Le persone nella stanza si scambiarono delle brevi occhiate, ma Luke non aveva ancora finito:
"La vostra missione consiste nel localizzare qualunque installazione, arrestare i dirigenti sul posto e sequestrare ogni tipo di informazione sul progetto riusciate a trovare. Vorremmo sapere se stiano ancora producendo droidi da battaglia, chi sono i loro clienti e i loro finanziatori."
Con voce stridula, uno dei rodiani chiese:
"Non sono un po’ pochi i componenti di ciascuna squadra di incursione?"
Il Maestro dell’Accademia sembrava aspettarsi la domanda:
"Ci aspettiamo che tali strutture siano automatizzate, e per questo motivo riteniamo opportuno inviare squadre piccole. Nel caso in cui incontriate una resistenza schiacciante, ritiratevi e chiedete rinforzi. Un contingente di operativi dello Spionaggio della Nuova Repubblica, guidato da Kirana Ti, rimarrà in orbita poco fuori dal sistema di Gamandar, pronto a subentrare qualora ci sia necessità di un grosso volume di fuoco."
L’altro rodiano chiese:
"Dovremmo esplorare palmo a palmo tutta la superficie del pianeta?"
Anche in questo caso, Luke aveva la risposta pronta:
"Abbiamo una pista per iniziare. Non è molto, ma è meglio di niente. Un contrabbandiere er’kit che aveva stretti legami con la Federazione dei Mercanti ha eseguito numerosi viaggi verso il sistema di Gamandar. Il suo nome è Axin Blue, e la sua nave è chiamata Fawlty Flier."
Indicando il droide protocollare, il Maestro Jedi proseguì:
"Se avete bisogno di ulteriore equipaggiamento, RX-12 farà il possibile. Non pensiate che ci siamo dimenticati del compenso: a ciascuno di voi verranno corrisposti cinquecento crediti, al termine della missione."
Prima di voltarsi per andarsene, esclamò:
"Che la Forza sia con voi."
Kirana Ti si rivolse ai quattro compagni, dicendo:
"Una nave mon calamari, la Deep Star Six, è parcheggiata nell’hangar; il capitano Ottmer vi porterà a Iskalon. Buona fortuna" e dopo aver fissato brevemente Dalia negli occhi, se ne andò.
I due rodiani uscirono anche loro dalla stanza, mentre Streen si avvicinò al suo allievo:
"Puoi chiamarmi se hai bisogno di aiuto o consiglio, ma mi aspetto una cosa piuttosto semplice. Non di meno, ricordati di avere fiducia nella Forza, e di affidarti all’istinto."
Quando anche l’anziano Jedi si fu allontanato, Kyrl si schiarì la voce ed esclamò gioviale:
"Allora, siamo di nuovo tutti insieme!"
La scrollata di spalle collettiva che accolse le sue parole non intaccò minimamente il suo buonumore.

Le dita rossicce del capitano Ottmer danzavano sulle tastiere all’interno dell’abitacolo, mentre il grasso mon calamari ultimava i preparativi alla partenza. Il twi’lek e lo zabrak, che avevano qualche conoscenza delle procedure di navigazione e di calcolo di rotte nell’iperspazio, assistevano alla scena, meravigliandosi della velocità con la quale la testa bulbosa dell’alieno e i suoi occhi sporgenti si voltavano per tenere sotto controllo i quattro schermi presenti nella cabina.
Con la voce gorgogliante tipica della sua razza, Ottmer esclamò:
"Tra cinque minuti saremo pronti a partire. Potete rimanere qui, se volete, altrimenti ci sono un paio di camere a metà della nave."
Dalia si rivolse a Sheen:
"Io vado a meditare. Chiamami quando saremo usciti dall’iperspazio."
Il giovane padawan fu assalito da un dubbio:
"Ma il capitano ha detto che ci vorranno almeno due giorni per entrare nel sistema di Gamandar!"
Ribadendo le sue intenzioni, la strega di Dathomir insisté:
"Fai semplicemente come ti ho detto, per favore, e sappi che ripongo fiducia in te."
Con un volteggio aggraziato, Dalia si avviò verso la parte centrale della nave, attraverso corridoi dalle forme flessuose, tipiche delle costruzioni spaziali mon calamari.
Ignorando il significato della sua ultima affermazione, Sheen riportò la sua attenzione sul capitano Ottmer, che aveva appena iniziato a far muovere il vascello.

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