Questo racconto l'ho scritto dopo una sessione di gioco in cui il gruppo si era avventurato in una foresta, diretto verso una costruzione che si diceva essere stata presa d'assalto da un esercito di morti viventi. Durante il viaggio nel bosco, i personaggi hanno incontrato un uomo dai capelli rossi di nome Zander, che li ha aiutati a trovare la strada e ha combattuto con loro durante un assalto di mostri. Danae e il suo famiglio Gorgia sono raffigurati in questa immagine.
Erano passati pochi minuti dal termine dell'attacco degli scheletri
all'accampamento, quando Danae sentì uno scricchiolio al limitare della radura.
Nonostante l'alba fosse passata da circa un'ora, la luminosità sotto la tettoia
di alberi che il gruppo aveva scelto come riparo era ancora scarsa. Incuriosita
dal rumore, la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di lanciare un avvertimento al
suo compagno di guardia, che si era allontanato per eseguire un giro di ronda;
infatti, quasi immediatamente dal rado sottobosco sbucò Zander, il ranger che li
aveva aiutati in precedenza.
In piedi a una decina di metri da lei, esclamò una semplice frase:
"Vieni via con me!"
Il tono usato non era di allarme o pericolo, bensì conteneva una nota di
eccitazione e una punta di voluttuosità, che la ragazza non mancò di notare.
Nonostante avesse conosciuto il guerriero solamente qualche giorno prima, Danae
aveva avuto modo di apprezzare il fisico dell'uomo e il viso, rude ma bello,
incorniciato da lunghi capelli rossi e una corta barba. Non dimostrava più di
trent'anni, ma i suoi occhi azzurri sembravano emanare una saggezza secolare.
Subito dopo il termine della frase, la maga sentì un sentimento strano sorgerle
nel petto; per quanto fosse stata innamorata del mezzorco perduto da tempo, egli
non aveva mai suscitato in lei una tale emozione. Stava quasi per muovere un
passo tremante verso il ranger, quando questi riprese a parlare:
"Da quando ti ho visto, non ho potuto fare altro che pensare a te! Fuggi con
me!"
L'urgenza nelle sue parole fece spostare il peso che la ragazza avvertiva
all'interno del suo corpo; contemporaneamente si sentì cedere le gambe e
incendiare il viso. Non si trattava semplicemente di passare
una notte brava: era questione di fuggire con uno sconosciuto! Tutta la sua vita
era stata improntata allo studio della magia e alla programmazione che tale
impegno richiedeva; ora, Zander le stava proponendo di gettarsi tutto alle
spalle e Danae avvertiva fisicamente lo strattone che il sentimento sconosciuto
le stava dando. Sì, questa sensazione andava alimentata, e che tutto il resto
del mondo se la cavasse da sé.
Presa la risoluzione definitiva, appoggiò il piede in avanti con mente leggera:
oramai il suo destino era compiuto. Improvvisamente, un peso più tangibile del
precedente, presente all'altezza del petto, la abbandonò; a bocca aperta, la
maga osservò Gorgia, il suo famiglio rospo, uscire dalla bandoliera che aveva
comprato per trasportarlo e gettarsi forsennatamente contro il ranger.
Danae pensò che l'animale avesse percepito una qualche magia di ammaliamento che
le avesse ottenebrato la mente, e si stesse muovendo per difenderla. Fu con uno
stupore immenso che vide Zander allargare le braccia, accogliere il famiglio al
petto, baciarlo e scomparire con un balzo nella foresta.
La maga rimase in quella posizione per un tempo che non seppe quantificare;
venne riscossa da uno scalpiccio sull'erba alle sue spalle. Voltandosi, vide un
ragazzo che dimostrava poco meno di trent'anni, dai capelli corti e dagli occhi
castani, con in mano un blocco di fogli e una specie di stilo per scrivere.
Questi esclamò:
"Credevo che dopo un'umana con un mezzorco e un elfo con un uomo, non ci fosse
niente altro che potesse stupirmi. Sarà meglio che questa parte la cancelliamo
dalla storia."
La ragazza si svegliò di soprassalto. L'alba nella radura era già sorta, ma lei
aveva addosso una strana inquietudine, prodotta da uno strano sogno. L'ultima
cosa che si ricordava, era un segno a forma di X,
tracciato a coprire una serie di parole scritte su di un foglio. E dove diavolo
era finito Gorgia?