Le avventure di Mary Read
L'invincibile cavaliere
mascherato
Duello nella Sila
Caterina di Russia
Il trionfo di Robin Hood
Sandokan la tigre di Mompracem
L'invincibile cavaliere
mascherato
Sandok il Maciste della giungla
Zorro contro Maciste
I pirati della Malesia
L'ultimo gladiatore
La montagna di luce
I tre sergenti del Bengala
A 008 operazione sterminio
Superseven chiama Cairo
Le spie amano i fiori
Un milione di dollari per sette
assassini
Kriminal
Attentato ai tre grandi
Tutto per tutto
Una pistola per cento bare
Orgasmo
La legione dei dannati
Così dolce... così perversa
Paranoia
Un posto ideale per uccidere
Sette orchidee macchiate di
sangue
Il coltello di ghiaccio
Il paese del sesso selvaggio
Milano rovente
Spasmo
Milano odia... la polizia non
può sparare
Gatti rossi in un labirinto di
vetro
L'uomo della strada si fa
giustizia
Il giustiziere sfida la città
Roma a mano armata
Napoli violenta
Il trucido e lo sbirro
Il cinico, l'infame, il violento
La banda del gobbo
Contro quattro bandiere
Il grande attacco
Da Corleone a Brooklyn
Scusi, lei è normale?
Incubo sulla città contaminata
Cannibal ferox
Mangiati vivi
Cicciabomba
Incontro nell'ultimo paradiso
Pierino la peste alla riscossa
Ironmaster - La guerra del ferro
Wild team
I cinque del condor
Un ponte per l'inferno
La casa dei sortilegi (TV)
La casa delle anime erranti (TV)
Tempi di guerra
La casa 3
Nightmare beach
Risciò
Le porte dell'inferno (TV)
Detective Malone
Cop target
Paura nel buio
Demoni 3
Caccia allo scorpione d'oro
Mean tricks
Cosby e Rodriguez - Sfida
criminale |
Toscano di Massa Carrara, nato il
6 agosto del 1931, Umberto Lenzi si diploma in regia al Centro
Sperimentale di Cinematografia nel 1956, scrive su riviste come
"Bianco e Nero", prima di esordire nel mondo del cinema come
aiuto regista (tra gli altri "Costantino il
Grande", "Il terrore dei
mari"),
collabora alla stesura di qualche sceneggiatura ("Il figlio di Aquila
Nera"), fino al grande balzo dietro la macchina da presa, con la sua opera
prima da regista: "Le avventure di Mary Read", classico film di
cappa e spada. Influenzato più di ogni altro regista italiano dal cinema
d'azione americano (tra i suoi maestri dichiarati, ci sono Walsh, Fuller
ed Edgar G. Ulmer), si dedica alla rilettura dei classici salgariani,
firmando "Sandokan", interpretato dal grande Steve
Reeves,
"I pirati della Malesia" (durante la lavorazione del quale, la
troupe è sorpresa dallo scoppio della guerra civile che porterà al
distacco di Singapore dalla Malesia!) ed "I tre sergenti del
Bengala", prima di virare decisamente verso il genere più in voga al
momento, lo spionaggio (sull'onda del successo di James Bond 007), girando
in due anni ben quattro titoli, tra i quali forse il più rilevante è
"Superseven chiama Cairo". Nel 1968 mette in scena una
sceneggiatura del giovane Dario Argento, avvalendosi di una produzione
Titanus decisamente ricca, tanto da ospitare come protagonisti Jack
Palance e Curd Jurgens, "La legione dei dannati", film di guerra
ricalcante la storia de "I cannoni di Navarone", dopodiché
inventa prima il thriller erotico all'italiana, firmando la celebre
trilogia "Orgasmo", "Così dolce, così perversa" e
"Paranoia" (legata alla figura di Carrol Baker, diva
hollywoodiana un po' consunta) e poi il filone sul cannibalismo, con
"Il paese del sesso selvaggio". Dopo la rilettura argentiana del
thriller, Lenzi gira con assoluto rigore logico "Sette orchidee
macchiate di sangue", "Spasmo", "Il coltello di
ghiaccio" e "Gatti rossi in un labirinto di vetro", i suoi
ultimi, notevolissimi, lavori dedicati appunto al thriller. Nei primi anni
'70, visto il successo del film di Stefano Vanzina (curiosamente uno dei
pochissimi
non firmati Steno) "La polizia ringrazia", tutti i registi
italiani si gettano a capofitto nel poliziesco ed Umberto Lenzi trova il
suo più fertile terreno, risultando alla fine essere il più prolifico
interprete del genere, firmando alcune tra le migliori opere del decennio,
insieme al maestro indiscusso del nostro cinema di azione, Fernando Di Leo (non a
caso i due registi sono stati spesso citati da Quentin Tarantino come due dei suoi autori
preferiti). A questo periodo risalgono pellicole come "Milano odia:
la polizia non può sparare" (magnificamente interpretato da Tomas
Milian, Henry Silva e Ray Lovelock), "Napoli violenta" (incasso
record per la città omonima, si parla di circa 60 milioni nel primo
weekend di programmazione, e siamo a fine estate del 1976!) o "Roma a
mano armata", pietre miliari nella produzione degli anni '70. Il
decennio si chiude con Lenzi ancora impegnato a girare polizieschi
("Da Corleone a Brooklyn" risale al 1979, ed è un
coraggiosissimo film di denuncia sui potenti della mafia italo-americana),
mentre strizza l'occhio alla commedia, genere del tutto trascurabile per
uno che fa del ritmo, dell'azione e della suspence i propri cavalli di
battaglia. Il primo horror di Lenzi è il famoso "Incubo sulla città
contaminata", del 1980, film in cui uomini contaminati da radiazioni
nucleari si trasformano in vampiri - zombi, mentre dell'anno successivo è
"Mangiati vivi", uno dei primissimi film dedicati ai cannibali, film che riscuote un discreto successo
all'estero, successo che spinge Lenzi a realizzare il successivo
"Cannibal Ferox", questo sì, davvero clamoroso: 400.000 dollari
nella sola prima settimana a New York!. Nel 1985 il regista anticipa la
realtà solo di qualche anno, ambientando a Sarajevo un buon film di
guerra, triste presagio di quello che sarà ("Un ponte per
l'inferno"), mentre nel 1990 dirige per l'ultima volta una delle
icone del cinema italiano di genere, quel Giacomo Rossi Stuart (padre di
Kim) di "Le porte dell'inferno", destinato a morire poco dopo.
L'ultima parte della carriera di Lenzi è destinata al cinema di
esportazione, soprattutto nei mercati minori, con discrete pellicole come
"Cop target" del 1989 (nel quale compare uno degli attori
mito di Russ Meyer, Charles Napier), "Hitcher in the dark" del
1990, "Caccia allo scorpione d'oro" del 1991. Il suo ultimo film
è "Cosby e Rodriguez - Sfida criminale", del 1992, girato in
parte negli USA ed in parte a Santo Domingo, ancora una volta con Charles
Napier protagonista. Nel 1996, sfruttando il momento, produttori senza
scrupoli lanciano direttamente nel mercato dell' home video
"Sarajevo, inferno di fuoco", incredibile istant-movie ottenuto
montando inserti e scarti di Cop Target e Un ponte per l'inferno. Bob Collins, Humphrey Humbert,
Hubert Humphry, Harry Kirkpatrick, Doo Yong Lee, Bert Lenzi, Humphrey
Longan, Hank Milestone, tutti nomi usati da Lenzi nel corso della sua
quarantennale carriera. E se un giorno, mentre guardate un film
intrigante, "sicuramente straniero", scoprite che è firmato da
uno sconosciuto regista, ricordatevi di questi pseudonimi, forse avete
scoperto Umberto Lenzi.
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