back

UMBERTO LENZI

FILMOGRAFIA

Le avventure di Mary Read

L'invincibile cavaliere mascherato

Duello nella Sila

Caterina di Russia

Il trionfo di Robin Hood

Sandokan la tigre di Mompracem

L'invincibile cavaliere mascherato

Sandok il Maciste della giungla

Zorro contro Maciste

I pirati della Malesia

L'ultimo gladiatore

La montagna di luce

I tre sergenti del Bengala

A 008 operazione sterminio

Superseven chiama Cairo

Le spie amano i fiori

Un milione di dollari per sette assassini

Kriminal

Attentato ai tre grandi

Tutto per tutto

Una pistola per cento bare

Orgasmo

La legione dei dannati

Così dolce... così perversa

Paranoia

Un posto ideale per uccidere

Sette orchidee macchiate di sangue

Il coltello di ghiaccio

Il paese del sesso selvaggio

Milano rovente

Spasmo

Milano odia... la polizia non può sparare

Gatti rossi in un labirinto di vetro

L'uomo della strada si fa giustizia

Il giustiziere sfida la città

Roma a mano armata

Napoli violenta

Il trucido e lo sbirro

Il cinico, l'infame, il violento

La banda del gobbo

Contro quattro bandiere

Il grande attacco

Da Corleone a Brooklyn

Scusi, lei è normale?

Incubo sulla città contaminata

Cannibal ferox

Mangiati vivi

Cicciabomba

Incontro nell'ultimo paradiso

Pierino la peste alla riscossa

Ironmaster - La guerra del ferro

Wild team

I cinque del condor

Un ponte per l'inferno

La casa dei sortilegi (TV)

La casa delle anime erranti (TV)

Tempi di guerra

La casa 3

Nightmare beach

Risciò

Le porte dell'inferno (TV)

Detective Malone

Cop target

Paura nel buio

Demoni 3

Caccia allo scorpione d'oro

Mean tricks

Cosby e Rodriguez - Sfida criminale

 

Toscano di Massa Carrara, nato il 6 agosto del 1931, Umberto Lenzi si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1956, scrive su riviste come "Bianco e Nero", prima di esordire nel mondo del cinema come aiuto regista (tra gli altri "Costantino il Grande", "Il terrore dei mari"), collabora alla stesura di qualche sceneggiatura ("Il figlio di Aquila Nera"), fino al grande balzo dietro la macchina da presa, con la sua opera prima da regista: "Le avventure di Mary Read", classico film di cappa e spada. Influenzato più di ogni altro regista italiano dal cinema d'azione americano (tra i suoi maestri dichiarati, ci sono Walsh, Fuller ed Edgar G. Ulmer), si dedica alla rilettura dei classici salgariani, firmando "Sandokan", interpretato dal grande Steve Reeves, "I pirati della Malesia" (durante la lavorazione del quale, la troupe è sorpresa dallo scoppio della guerra civile che porterà al distacco di Singapore dalla Malesia!) ed "I tre sergenti del Bengala", prima di virare decisamente verso il genere più in voga al momento, lo spionaggio (sull'onda del successo di James Bond 007), girando in due anni ben quattro titoli, tra i quali forse il più rilevante è "Superseven chiama Cairo". Nel 1968 mette in scena una sceneggiatura del giovane Dario Argento, avvalendosi di una produzione Titanus decisamente ricca, tanto da ospitare come protagonisti Jack Palance e Curd Jurgens, "La legione dei dannati", film di guerra ricalcante la storia de "I cannoni di Navarone", dopodiché inventa prima il thriller erotico all'italiana, firmando la celebre trilogia "Orgasmo", "Così dolce, così perversa" e "Paranoia" (legata alla figura di Carrol Baker, diva hollywoodiana un po' consunta) e poi il filone sul cannibalismo, con "Il paese del sesso selvaggio". Dopo la rilettura argentiana del thriller, Lenzi gira con assoluto rigore logico "Sette orchidee macchiate di sangue", "Spasmo", "Il coltello di ghiaccio" e "Gatti rossi in un labirinto di vetro", i suoi ultimi, notevolissimi, lavori dedicati appunto al thriller. Nei primi anni '70, visto il successo del film di Stefano Vanzina (curiosamente uno dei pochissimi non firmati Steno) "La polizia ringrazia", tutti i registi italiani si gettano a capofitto nel poliziesco ed Umberto Lenzi trova il suo più fertile terreno, risultando alla fine essere il più prolifico interprete del genere, firmando alcune tra le migliori opere del decennio, insieme al maestro indiscusso del nostro cinema di azione, Fernando Di Leo (non a caso i due registi sono stati spesso citati da Quentin Tarantino come due dei suoi autori preferiti). A questo periodo risalgono pellicole come "Milano odia: la polizia non può sparare" (magnificamente interpretato da Tomas Milian, Henry Silva e Ray Lovelock), "Napoli violenta" (incasso record per la città omonima, si parla di circa 60 milioni nel primo weekend di programmazione, e siamo a fine estate del 1976!) o "Roma a mano armata", pietre miliari nella produzione degli anni '70. Il decennio si chiude con Lenzi ancora impegnato a girare polizieschi ("Da Corleone a Brooklyn" risale al 1979, ed è un coraggiosissimo film di denuncia sui potenti della mafia italo-americana), mentre strizza l'occhio alla commedia, genere del tutto trascurabile per uno che fa del ritmo, dell'azione e della suspence i propri cavalli di battaglia. Il primo horror di Lenzi è il famoso "Incubo sulla città contaminata", del 1980, film in cui uomini contaminati da radiazioni nucleari si trasformano in vampiri - zombi, mentre dell'anno successivo è "Mangiati vivi", uno dei primissimi film dedicati ai cannibali, film che riscuote un discreto successo all'estero, successo che spinge Lenzi a realizzare il successivo "Cannibal Ferox", questo sì, davvero clamoroso: 400.000 dollari nella sola prima settimana a New York!. Nel 1985 il regista anticipa la realtà solo di qualche anno, ambientando a Sarajevo un buon film di guerra, triste presagio di quello che sarà ("Un ponte per l'inferno"), mentre nel 1990 dirige per l'ultima volta una delle icone del cinema italiano di genere, quel Giacomo Rossi Stuart (padre di Kim) di "Le porte dell'inferno", destinato a morire poco dopo. L'ultima parte della carriera di Lenzi è destinata al cinema di esportazione, soprattutto nei mercati minori, con discrete pellicole come "Cop target" del 1989 (nel quale compare uno degli attori mito di Russ Meyer, Charles Napier), "Hitcher in the dark" del 1990, "Caccia allo scorpione d'oro" del 1991. Il suo ultimo film è "Cosby e Rodriguez - Sfida criminale", del 1992, girato in parte negli USA ed in parte a Santo Domingo, ancora una volta con Charles Napier protagonista. Nel 1996, sfruttando il momento, produttori senza scrupoli lanciano direttamente nel mercato dell' home video "Sarajevo, inferno di fuoco", incredibile istant-movie ottenuto montando inserti e scarti di Cop Target e Un ponte per l'inferno. Bob Collins, Humphrey Humbert, Hubert Humphry, Harry Kirkpatrick, Doo Yong Lee, Bert Lenzi, Humphrey Longan, Hank Milestone, tutti nomi usati da Lenzi nel corso della sua quarantennale carriera. E se un giorno, mentre guardate un film intrigante, "sicuramente straniero", scoprite che è firmato da uno sconosciuto regista, ricordatevi di questi pseudonimi, forse avete scoperto Umberto Lenzi.