Squadra volante
Cinque donne per l'assassino
Mark il poliziotto
Macrò *
Mark il poliziotto spara per
primo
La legge violenta della squadra
anticrimine
Il conto è chiuso
Mark colpisce ancora
La banda del trucido
Poliziotto sprint
Poliziotto senza paura
Il commissario di ferro
Un poliziotto scomodo
Sbirro, la tua legge è
lenta...la mia no!
Speed cross
Poliziotto, solitudine e rabbia
Speed driver
Guapparia
Torna
Mondo cane oggi
Droga, sterco di Dio
Eroi all'inferno
Black Cobra
Due assi per un turbo (TV)
Taxi killer
Arabella, l'angelo nero
L'urlo della verità
Alto rischio
La pista bulgara
Il quinto giorno
* girato nel 1973 con il titolo
"Giuda uccide il venerdì", rimasto inedito fino al 1975, quando
viene rimontato e ripresentato dalla Helvetia Film
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Stelvio Massi nasce il 26 marzo
1929 a Civitanova Marche, si trasferisce adolescente a Roma per
frequentare l'Accademia delle Belle Arti e, terminata questa, per
iscriversi all'Università di architettura, studi che gli permettono di
entrare nel mondo di Cinecittà come aiuto architetto di scena; il primo
set che calca è quello de "Il bandolero stanco", 1952, blanda
satira western dove vede recitare, tra gli altri, Renato Rascel, Lauretta
Masiero e Tino Buazzelli. Massi si appassiona talmente alla macchina da
presa da abbandonare gli studi universitari, per dedicarsi a quello che ha
capito essere il suo futuro; inizia come assistente operatore (per otto
anni), prima di diventare operatore (dove resta per altri otto
anni), poi la promozione a direttore della fotografia (circa 80 film
fotografati), finché, nel 1973, qualcuno non gli presenta la
sceneggiatura intitolata "L'ala sotto il piede". Massi si
appassiona tanto a questo lavoro da lavorarci assiduamente, nel tentativo
di sgrossare una sceneggiatura surreale (di Mario Garriazzo, buon regista
a sua volta), che vede Gesù, Giuda e la Maddalena trasportati nell'attualità. Fortunatamente, la
lavorazione del film, uscito solo nel 1975 con il titolo di "Macrò"
(con esiti commerciali trascurabili), non impedisce a Massi di esordire
sullo schermo con "Squadra volante", grandissimo successo di
pubblico (e discreto successo di critica, come sempre tiepidina verso il
cinema di genere), con un fantastico cast tutto italiano: Tomas Milian,
Gastone Moschin, Stefania Casini, Ray Lovelock e molti altri. Una fugace intromissione in un mondo, il thriller, che non gli appartiene, con il
comunque interessante "Cinque donne per l'assassino", poi di
nuovo azione, azione ed ancora azione. I fotoromanzi di Lancio Story (chi
non li ricorda?), uno straordinario veicolo commerciale con la sua
tiratura mensile di cinque milioni di pezzi, la scelta quasi obbligata per
il protagonista del nuovo eroe, Mark il poliziotto, per il film omonimo, che cade
sul divo della Lancio, Franco Gasparri, un film costato poco più di 200
milioni che incassa in brevissimo tempo oltre 2 miliardi, l'incasso record della stagione
cinematografica 1975. Ormai Stelvio Massi è il regista dei polizieschi,
etichetta che non riuscirà mai a togliersi di dosso completamente,
infatti continua la saga di Mark con Gasparri (altri due titoli con
incassi miliardari), inizia a lavorare con il grande Maurizio Merli
(binomio che produce 6 film, successi di pubblico e, in parte, di
critica), dirige di nuovo Tomas Milian in "La banda del
trucido", ha la possibilità di lavorare con il premio Oscar J. Lee
Cobb ("La legge violenta della squadra anticrimine"), con i
grandi del teatro, da Orazio Orlando a Giancarlo Sbragia passando per
Vittorio Mezzogiorno, persino con il re della sceneggiata napoletana,
Mario Merola, diretto in due classici (!?!) come "Guapparia" e
"Torna". La lunga carriera di Massi nel poliziesco è interrotta
solo nel 1992, quando il regista ambienta il film "L'urlo della
verità" nel mondo giovanile della scuola, finalmente un film dove
non ci sono sparatorie né inseguimenti. Stelvio Massi continua a
lavorare, firmando tutti i suoi ultimi lavori, destinati ai mercati
stranieri, dove ottiene sempre discreti successi, con vari pseudonimi, i
più noti dei quali sono Max Steel e Stephen Catalano, avendo ancora un sogno
nel cassetto: riuscire un giorno a girare un film d'amore...
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