Interpreti
principali: Daria Nicolodi, JohnSteiner, Ivan Rassimov, David
Colin Jr.
Trama:
guarita da un lungo esaurimento nervoso, causato dal
suicidio del marito, Dora si risposa con Bruno, il quale nonostante le insistenze della moglie decide di
tornare a vivere nella vecchia casa dove si era consumata la tragedia. Dora ha
un figlio, Marco, un bambino che manifesta strane manie, diventa violento e cattivo, fino ad
arrivare ad accusare la madre di aver ucciso il padre. Dora si convince che Marco è
posseduto dall'anima del padre morto, finché una notte, sentendo dei rumori, scende le
scale e trova Bruno che sta demolendo una parete. Bruno, dopo qualche reticenza,
le svela le sue ragioni, che scateneranno nella donna una furia omicida.
Note:
richiamando le basi di "La frusta e il corpo",
Mario Bava e suo figlio Lamberto (qui anche autore e regista) disegnano una nuova
figura di donna succube e devota ad
un marito/amante morto, per creare un film completamente diverso da tutta la sue
opere precedenti,
l'horror psicologico. E per marcare maggiormente questa diversità, chiede la collaborazione
dell'ensamble di jazz-rock-progressive "Libra", gruppo
sconosciuto forse ai più, ma famoso negli anni '70, anche per essere stato
messo sotto contratto in USA dall'etichetta Tamla Motown (quella di
Michael Jackson all'esordio). La mancanza di coinvolgimento
di Mario, forse
la voglia di lasciare al figlio qualcosa più di un semplice aiuto alla regia, si nota
dall'inizio alla fine del film, nessuno però immagina che questo sarà il suo
testamento cinematografico.