La bestia uccide a sangue freddo

 

1971

 

 

Interpreti principali: Klaus Kinski, Margaret Lee, Rosalba Neri, Monica Strebel, John Carlsen, Jane Garret, Gioia Desideri, John Eley, Fernando Cerulli

Trama: la clinica psichiatrica del dottor Oesterman (Carlsen) è una lussuosa dimora per giovani e procaci donne affette da varie turbe; qui si intrecciano i destini del personale e delle degenti: c'è Anna (Rosalba Neri), splendida ninfomane che finisce tra le braccia possenti dell'inserviente; Claire (Jane Garret), figlia trascurata di ambasciatori, impegnata in un'intensa relazione saffica con l'infermiera Hilde (Monica Strebel), Charyl, ricca e bella ereditiera (Margaret Lee), innamorata del dottor Klay (Kinski) e così via. La vita nella clinica sembra trascorrere bene per tutti finché, improvvisamente, arriva il primo, terribile omicidio di un'infermiera, nel parco, preceduto da un'aggressione subita da Charyl, alla quale scampa miracolosamente. Nel tentativo di preservare il buon nome della clinica, il dottor Oesterman decide di non avvertire subito la polizia dell'omicidio, consentendo però all'assassino di compiere una vera e propria strage, prima di cadere, crivellato da un numero incredibile di colpi, nella trappola finale, tesagli proprio dalla polizia con l'aiuto della ignara Charyl, vero obiettivo del folle.  

Note: Di Leo, grandissimo regista di film d'azione, è alle prese con un genere che non gli appartiene e che, forse, non gli piace neppure ma, nel periodo del primo Dario Argento e di tutti i suoi epigoni, si presenta nei cinema con questo film richiesto a gran voce dai suoi produttori, "La bestia uccide a sangue freddo" appunto. Intanto, per sgombrare il campo da ogni malinteso, occorre dire che il film è assolutamente inverosimile, visto che si svolge per intero in una clinica psichiatrica, un castello il cui salone principale è pieno di armi bianche di ogni tipo (c'è anche una Vergine di Norimberga!!!) e visto anche il goffo finale, con l'assassino preso in trappola in modo davvero puerile. Preso atto di ciò, se lo sconcerto lascia rapidamente campo libero alle sensazioni visive (solo dopo che il film è finito, perché il ritmo è volutamente molto elevato) e se non ci si ferma a riflettere sugli intenti (?!?) della sceneggiatura, la gran mano di Fernando Di Leo (aiutato dalla splendida fotografia di Franco Villa e dall'approccio iper-realistico), la maschera irresistibile di Klaus Kinski e la gran passerella di attrici sexy (con l'esclusione della flaccida Jane Garret) consentono al film di entrare con pieno merito nella ristretta cerchia dei cult movies di Star & Starlette. 

Note sul regista: come detto, Fernando Di Leo (S. Ferdinando di Puglia, 11/01/1932) è uno dei migliori interpreti del nostro cinema; diplomato al C.S.C.,  esordisce nel 1963 firmando uno degli episodi di "Gli eroi di ieri, oggi, domani". Dopo qualche anno di distacco dalla macchina da presa, nei quali si dedica alla sceneggiatura (spesso senza comparire nei titoli), nel 1968 realizza "Rose rosse per il Fuhrer" ma è con il poliziesco che raggiunge livelli davvero notevoli ("La mala ordina", "Milano Calibro 9", "Il boss", "I ragazzi del massacro" solo per citare i più noti), tanto da essere più volte citato dai maestri riconosciuti d'oltreoceano. Il suo stile è crudo, la forza delle immagini fotografa spietatamente la violenza dei suoi film, additata come fine a se stessa da critici benpensanti e buonisti, ma specchio fedele dei tempi che furono (e che purtroppo sono ancora). Di Leo firma il suo ultimo film nel 1983, "Razza violenta", poi solo il vuoto.

AKA

Les insatisfaites poupées erotiques du Docteur Hitchcock 

Der schloss der blauen vogel 

Slaughter Hotel 

Asylum erotica

Cold blooded beast

Les poupees sanglantes du Docteur X

La clinique des tenebres

Der triebmorder

 

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