HORROR

 

 
 

Il 1957 è un anno fondamentale per il cinema italiano: la coppia Freda Bava si mette al lavoro per girare "I Vampiri", l'opera decisiva per la diffusione planetaria del primo e più famoso genere italiano, l'horror.

 
 

La grande novità introdotta è la prima apparizione, nella cinematografia mondiale, della donna mostro (in questo caso, la vampira Elizabeth Batory), che sarà il vero e proprio marchio di fabbrica dell'horror made in Italy.

 
 

Il sangue comincia a colare dalle pellicole che, negli anni seguenti, invadono le sale cinematografiche, ottenendo però scarsi consensi in patria; al contrario, sono molto apprezzati all'estero...

 
 

Lampante, in tal senso, è l'accoglienza riservata al capolavoro del genere, "La maschera del demonio" di Mario Bava che, nonostante le clamorose recensioni avute in Francia ed Inghilterra, incassa solo 139 milioni.

 
 

Bava ha anche il merito di imporre all'attenzione del mondo una giovane e semisconosciuta attrice inglese, tale Barbara Steele da Trenton, destinata a diventare in brevissimo tempo l'indiscussa regina dell'horror mondiale.

 
 

Tutti i registi italiani si cimentano con il genere, regalandoci veri capolavori, apprezzati nel mondo intero. Un'inflazione di titoli che però esaurisce il filone, finché, verso la fine del decennio,  non si ottiene nuova linfa da giovani talenti come Dario Argento.

 
 

 

 

 

 

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Nei '70 l'orrore abbandona le  realtà gotiche virando verso la cruda realtà quotidiana. Quando però anche questi passano, pur lasciando in eredità titoli di grande successo, si capisce subito che il genere che ha reso grande il cinema italiano è morto come i suoi mostri...

 

 

 

 

 

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