FANTASCIENZA |
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Fantascienza, questa sconosciuta. Potremo iniziare così, nel tracciare questo breve ed impervio sentiero verso la storia della sci-fi italica, forse il genere meno rilevante, ma comunque importante. Siamo nel 1959 quando esce, in tutte le sale cinematografiche italiane, uno strano film di ispirazione anglosassone, "Caltiki, il mostro immortale", realizzato da uno sconosciuto regista, un certo Robert Hampton. |
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Dietro questo nome inglese c'è in realtà Riccardo Freda che, dopo lo scarso consenso ricevuto dal suo precedente film, "I vampiri", bollato dai critici nostrani come un insulso tentativo di scimmiottare panorami non confacenti alla nostra cultura, sceglie uno pseudonimo d'oltremanica, ingannando tanto l'ignaro spettatore che il colpevole addetto ai lavori. Il successo del film, ottenuto in patria come all'estero, vede i meriti divisi in parti uguali tra il regista e Mario Bava, chiamato per creare gli effetti speciali (anche se qualcuno dice che l'intera operazione è da accreditarsi al maestro sanremese).
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Assolutamente geniale è la ricostruzione del mostro, una massa informe che si muove lentamente inglobando ogni cosa, ottenuta da Bava con quantità industriali di...trippa, trippa che bolle. |
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