C'ERA UNA VOLTA IL WEST

   

1968

 

Interpreti principali: Henry Fonda, Claudia Cardinale, Charles Bronson, Jason Robards, Gabriele Ferzetti, Paolo Stoppa, Woody Strode, Jack Elam, Marco Zuanelli, Frank Wolff, Lionel Stander, Keenan Wynn. 

Trama: la grande epopea del vecchio West sullo sfondo della costruzione della ferrovia che unirà l’oceano Atlantico al Pacifico. Il patron della ferrovia, il magnate Morton (Ferzetti) gravemente malato, prima di morire ha fretta di vedere conclusa la sua opera e, per eliminare ogni tipo di ostacolo dalla sua strada, assolda lo spietato killer Frank (Fonda). I binari sono ormai prossimi a Sweetwater (dolce acqua) dove sorge la fattoria dell’irlandese Brett McBain (Wolff) ed è presente l’unica sorgente nel raggio di 50 miglia. Frank e i suoi uomini, eliminando McBain e i suoi tre figli, pensano di aver risolto il problema ma l’arrivo imprevisto dall’est della giovane moglie del defunto, la prostituta Jill (una splendida Cardinale), rivoluziona non poco i loro piani. Magnate e killers dovranno fare i conti non solo con la bella e spregiudicata vedova, che non cederà facilmente alle minacce, ma anche con due acerrimi nemici di Frank, che si schiereranno dalla parte della coraggiosa Jill. Il pistolero “buono” Cheyenne (Robards), accusato ingiustamente dei delitti di Frank, ed il meticcio “Armonica” (Bronson), deciso a vendicare il fratello morto anni prima per mano dello stesso. I tre ordiranno un piano ben orchestrato per eliminare Morton e Frank e realizzare il sogno di Brett McBain: costruire a Sweetwater una stazione ferroviaria ed un’intera nuova città. Non proprio tutto avrà un lieto fine: ottenuta la sua vendetta, “Armonica” abbandonerà Sweetwater e le speranze di un’innamorata Jill, portandosi dietro lo sfortunato Cheyenne, moribondo perché colpito allo stomaco da una pallottola sparata da Morton, in un estremo quanto inutile e disperato gesto. Un capolavoro indiscusso, esempio di alta scuola di cinema, curato, fin nei minimi particolari, frutto della suprema maestria di un Sergio Leone al massimo del suo splendore professionale. Il suo tocco è e rimarrà unico: la lentezza delle scene, gli intensi primi piani ed il lungo gioco di sguardi, la cadenza dei dialoghi, i marcati e quasi esasperati contrasti tipici del nostro regista (si pensi all’ostentato lusso del vagone-casa di Morton in contrasto con la povertà delle neonate città del west, fangose, polverose e chiassose; ovvero alle abbronzate e rugose espressioni di tutti i protagonisti maschili rispetto al setoso e cereo profilo di una bellissima Cardinale, nel pieno del suo fascino) contribuiscono a rendere immortale questa straordinaria opera e fanno di Leone il padre di un genere che avrà un grande successo e vanterà un altissimo numero di imitazioni.

Note: soggetto scritto da Leone insieme a Dario Argento e Bernardo Bertolucci, sceneggiatura ordita in collaborazione con Sergio Donati, la splendida ed indimenticabile colonna sonora del maestro Ennio Moricone: nasce così questo film, capofila del filone del “Western all’italiana” o, come verrà ribattezzato, “Spaghetti Western” che avrà un grandissimo successo negli Stati Uniti tanto che le più famose case di produzione come la Paramount e la MGM faranno a gara per finanziarne le realizzazioni. Attori del calibro di Clint Estwood, Eli Wallach, Lee Van Cleef (“Il buono, il brutto e il cattivo”) ed in seguito Robert De Niro e James Woods (“C’era una volta in America”), oltre a quelli già citati, saranno ben lieti di collaborare col grande regista.  

Note sul regista: Sergio Leone (1929/1989) è il figlio di un noto regista del genere muto, Roberto Roberti, e cresce praticamente tra le mura di Cinecittà, dove respira fin da piccolo aria di cinema e dove ben presto inizia a collaborare come aiuto nei più grandi colossal storici, rivelando da subito le straordinarie doti che faranno di lui un cineasta di prima grandezza. Tra i suoi film ricordiamo “Gli ultimi giorni di Pompei” dove subentrerà alla regia, a riprese iniziate, per sostituire Mario Bonnard ammalatosi (1959); “Il colosso di Rodi” (1960) prima opera interamente firmata da Lui; seguirà “la trilogia del dollaro” [“Per un pugno di dollari” (1964), “Per qualche dollaro in più” (1965) e “Il buono, il brutto e il cattivo” (1966)]. E’ il 1968 anno di “C’era una volta il West” cui segue “Giù la testa” (1971), dovremo arrivare poi al 1984 per trovare “C’era una volta in America”, l’opera da molti indicata come il vero capolavoro di Leone. 

Alex 

     

               

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