BEBA LONCAR
Beograd, 28/04/1943
1960 Ljubav i moda 1960 Deveti krug 1961 Dvoje 1962 Medaljon sa tri srca 1962 Dr. 1963 Zemljaci 1963 Le lunghe navi 1964 La donna e’ una cosa
meravigliosa 1964 La Celestina P...R... 1964 Fred und das lieb der prarie 1964 Lito vilovito 1964 Le corniaud 1965 Letti sbagliati 1965 Slalom 1965 Signore e signori 1965 Casanova ’70 1965 Il morbidone 1965 Il massacro della Foresta
Nera 1966 The boy cried murder 1966 Agente speciale L.K.
(Operazione Re Mida) 1966 All’ombra delle aquile 1966 Una vergine per il bandito 1967 Svetlana uccidera’ il 28 settembre 1967 I giorni della violenza 1967 Soledad 1967 Rapporto Fuller : base
a Stoccolma 1968 Sharon vestida de rojo 1968 Scusi, lo facciamo
l’amore? 1968 Quella carogna
dell’ispettore Sterling 1968 Cover girls 1969 Cuore di mamma 1969 Alcune ragazze lo fanno 1969 Interrabang 1970 Pussycat Pussycat I love you 1970 Brancaleone alle Crociate 1970 Cerca di capirmi 1971 Decameron n.3... le piu’ belle donne del Boccaccio 1972 Sweet love - Dolce amore 1972 Terza ipotesi su un caso di perfetta strategi criminale 1973 Ho incontrato un'ombra (TV) 1973 La ragazza dalla pelle di
luna 1975 La donneuse 1976 Quelle strane occasioni 1976 Ragazzo di borgata 1976 La Polizia ordina :
sparate a vista 1976 Perché’ si uccidono 1977 Quella strana voglia
d’amore 1979 Drugarcine 1979 Pakleni otok 1980 I seduttori della domenica 1981 Don’t look in the attic 1983 La villa delle anime maledette |
Desanka (Beba) Loncar nasce a Belgrado, capitale occupata dai nazisti della futura (e poi morta) Jugoslavia, il 28 aprile del 1943, nel quartiere di Tasmajdan, pieno di parchi e aiuole profumate. Beba, il suo diminutivo, cresce serenamente in una Belgrado ormai libera ed impegnata in una complessa ricostruzione, frequenta tutte le scuole finché, al liceo, non viene notata dai produttori di "Ljubav i moda", siamo nel 1960, alla ricerca di facce nuove da impegnare in questo affresco sulla nuova gioventù jugoslava. La carriera artistica della bella belgradese inizia così, quasi per gioco; dopo alcune altre partecipazione, la più rilevante delle quali ne "Il nono cerchio" (Deveti krug), intenso film dedicato all'olocausto, nel quale Beba interpreta Ruth, una giovane ebrea destinata al campo di concentramento nonostante tutti gli sforzi compiuti da una famiglia di Lubiana per evitarlo, la sua carriera prende decisamente una svolta internazionale. Negli anni '60, per ridurre i costi proibitivi di Hollywood, molti produttori americani si rivolgono all'Europa e, fra i tanti studi nati per soddisfare questa richiesta, uno dei più importanti e frequentati è l'Avala Film Studio di Belgrado, dove, nel 1963, il regista inglese Jack Cardiff sta preparando "Le lunghe navi", film ambientato nel mondo dei vichinghi. La produzione ha affidato al regista un cast importante, Richard Widmark, Sidney Poitier, Rosanna Schiaffino e Leslie Paris su tutti, ma dopo l'improvviso abbandono del set di quest'ultima, Cardiff si deve disperatamente impegnare nella ricerca di una giovane attrice, con particolari caratteristiche somatiche (deve sembrare una vichinga), da affiancare alla già affermata Rosanna Schiaffino. Nessuna delle attrici disponibili soddisfa Cardiff, fino a quando, curiosando negli studi, nota delle foto di scena di Beba, restando incantato da una ragazza così particolare, tanto da partire immediatamente per la Slovenia, dove la ragazza sta lavorando, per convincerla a tornare immediatamente a Belgrado. La carriera internazionale di Beba Loncar è lanciata, la Columbia Pictures le propone un contratto per due film all'anno e la Stazione Termini di Roma la accoglie per la prima volta nel 1964, chiamata da Mauro Bolognini per "La donna è una cosa meravigliosa", film che viene anche presentato al Festival di Venezia lo stesso anno. Il 1964 è un anno importante per la giovane attrice serba, lavora in Francia, Jugoslavia, Germania e Italia, non è solo un'attrice emergente, sta per diventare una star. Il grande Pietro Germi le regala la prima parte leggendaria della sua ancor giovane carriera, la Noemi Castellano di "Signori e signore", feroce rappresentazione di una provincia ipocrita e perbenista, Gran Premio al Festival di Cannes del 1966, poi Beba viene improvvisamente rapita dal cinema di genere, tralasciando la carriera impegnata per dedicarsi al puro intrattenimento, dando felicità alle platee di mezzo mondo con film come "Il massacro della foresta nera", "Una vergine per il bandito", "Agente segreto L.K. Operazione Mida" (diretto dal grandissimo Jess Franco, quasi una consacrazione per lei, che le apre le porte al mercato spagnolo, dove si vedrà più volte protagonista), "Rapporto Fuller: base a Stoccolma" di Sergio Grieco (che con lo stesso girato confeziona anche "Svetlana ucciderà il 28 settembre", siamo nei Sixties, anni nei quali si può fare di tutto, anche le pazzie...), prima di entrare nella storia grazie a due passaggi fondamentali nel cinema e nella televisione italiana: "Brancaleone alle crociate" e "Ho incontrato un'ombra". Il primo, diretto da Mario Monicelli nel 1970, la vede impegnata nella parte della principessa Berta d'Avignone, finta lebbrosa diretta in Terra Santa, un film per il quale si sono spese anche troppe parole; nel secondo, principe di una serie di sceneggiati Rai di culto, diretto da Daniele D'Anza nel 1973 e trasmesso l'anno seguente, Beba è la ragazza del titolo, quella che lascerà il protagonista (Giancarlo Zanetti) con il dubbio di aver vissuto un sogno. In mezzo, la partecipazione al film che lancia nel firmamento delle stelle Zeudi Araya,"La ragazza dalla pelle di luna", anch'esso un grande veicolo promozionale per la bella attrice jugoslava. Grazie a questi clamorosi successi, Beba Loncar, ormai trentenne, diventa un volto estremamente popolare, tanto da apparire spesso in televisione, ospite e conduttrice di vari programmi, i suoi interessi prendono vie diverse (incide addirittura un disco, "Dentro", motivetto laccato vagamente hard, 1978), motivo per il quale la sua carriera cinematografica si dirada fino a svanire nel nulla nei primi anni '80; il suo ultimo film è "La villa delle anime maledette", del 1983. Beba Loncar torna non pentita della scelta in Jugoslavia, si stabilisce a Spalato, dove il marito gestisce uno dei locali più noti della città, finchè, siamo ormai alle soglie del nuovo millennio, torna finalmente a casa, Belgrado, con un nuovo amore e tanta passione. Beba Loncar, l'unica diva jugoslava.
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